Un percorso ci porta alla scoperta della penisola del Sinis, in Sardegna, delle sue spiagge, tra cui Is Arutas e del sito archeologico di Tharros
Sulla costa centro-occidentale della Sardegna, si trova un angolo di paradiso. Ha catturato il cuore di ogni visitatore. Si tratta della penisola del Sinis e dell’isola di Mal di Ventre. È un’area protetta unica, da esplorare in ogni stagione dell’anno. Un angolo di paradiso che si può scoprire con un tour lungo un weekend. Il tour comprende spiagge, su tutte Is Arutas. Include aree archeologiche come Tharros. Si spinge fino al Faro di Capo San Marco. Qui si trova una stupenda caletta.
Contenuto dell’Articolo
- Spunti di Visita
- L’area
- L’isola di Mal di Ventre
- Il Percorso
- Cabras
- San Salvatore di Sinis
- Falesia di Su Tingiosu
- Spiaggia Is Arutas
- Spiaggia Maimoni
- San Giovanni di Sinis
- Tharros
- Capo San Marco
- Come Arrivo a Cabras
Spunti di Visita
La penisola del Sinis è una destinazione che offre esperienze indimenticabili tra natura, storia e cultura. È un vero gioiello della Sardegna tutto da scoprire e vivere intensamente. Io l’ho percorso in macchina, toccando i punti più interessanti e in parte a piedi verso Capo San Marco. Meglio in primavera ed autunno per i colori e il clima.

D’estate il caldo torrido ci invita a fermarci nelle stupende spiagge. Su tutte Is Arutas è tra le migliori di Sardegna. Ha sassolini di quarzo dai mille colori, detta anche dei “chicchi di riso”. Armatevi di reflex perché qui di foto se ne devono fare tante.
E tra i tanti luoghi di questo tour non può mancare la visita a San Salvatore di Sinis. È il luogo dove vennero girati alcuni film Western all’italiana. Non ci crederete ma sarete immersi nella stessa atmosfera. All’ingresso del paese un bar con le porte simili ad un un Saloon vi farà rivivere quell’epoca.
Cabras con il suo stagno, ma anche l’Area archeologica di Tharros (ingresso a pagamento qui il link ufficiale). Grazie al maestrale, la penisola del Sinis è un luogo perfetto per il kitesurf e il windsurf tutto l’anno. Il resto lo scoprirete da voi.
L’area
Siamo in un area protetta. La penisola del Sinis e dell’isola di Mal di Ventre è stata istituita nel 1997. Si estende per circa 26 mila ettari nel territorio di Cabras. Si tratta di un mosaico di ambienti terrestri e lacustri che si fondono dolcemente con spiagge e scogliere mozzafiato. Il paesaggio costiero inizia a sud, con il promontorio di Capo San Marco. Prosegue con le rocce e la sabbia morbida di San Giovanni di Sinis. Continua fino alla sabbia quarzosa di Mari Ermi.

Ci sono anche le spiagge di Is Arutas, una delle più belle in Sardegna, e Maimoni. Verso nord ecco le spettacolari falesie di Su Tingiosu. Poco sotto Capo Mannu, si trovano le Saline e la spiaggia di Putzu Idu. La storia di questa terra è incisa nei granuli di quarzo delle sue spiagge. I granuli si sono formati dal disfacimento delle rocce circa 600 milioni di anni fa a Mal di Ventre. L’entroterra significa gli stagni di Cabras, uno degli ecosistemi palustri più grandi e produttivi d’Europa.
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L’isola di Mal di Ventre
Infine l’isola di Mal di Ventre e lo scoglio del Catalano sono collegati da un tavolato granitico colorato dal corallo. Sono il rifugio di volatili marini, tartarughe e cetacei. I suoi fondali sabbiosi e le praterie di posidonia sono popolati da una ricca fauna marina. Questo rende il luogo ideale per lo snorkeling. È perfetto per chi ama la fotografia subacquea. Nella profondità del mare si possono esplorare i relitti di navi romane, spagnole e del XX secolo. Tra questi relitti c’è un’oneraria di 36 metri affondata tra l’80 e il 50 a.C. con il suo bottino di duemila lingotti di piombo.
Il Percorso
Il percorso inizia a Cabras dove ci sono anche ottimi alloggi per la notte. Prosegue per San Salvatore di Sinis, con le case sembianze di un villaggio Western e la Chiesa Ipogeo. Quindi raggiunge la Falesia di Su Tingiosu per poi scoprire la spiaggia di Is Arutas e quella di Maimoni.

Dopo un bagno in mare, lasciamo a malincuore queste due spiagge. Proseguiamo verso Funtana Meiga e San Giovani in Sinis. Da qui a piedi prima si visita il sito archeologico di Tharros. Poi si raggiungere a piedi (o in bicicletta) Capo San Marco,
Cabras

La prima tappa è Cabras, che possiamo anche considerare la nostra base per la visita alla penisola del Sinis. Consigliata una visita nel museo locale per ammirare le statue dei Giganti di Mont’e Prama. Si tratta di opere risalenti all’VIII secolo a.C. Si tratta di una scoperta archeologica tra le più straordinarie dell’Isola. Consiglio anche la visita serale al centro storico cittadino. E soprattutto l’esperienza allo stagno. È popolato da fenicotteri rosa.
San Salvatore di Sinis

Uno strano borgo quello di San Salvatore di Sinis. È costituito da case molto basse, ad un piano. Questo fa sembrare l’ambiente uno di quelli che si possono vedere nei film Western. Vedi articolo, qui il link. L’altra caratteristica è la sua chiesa dedicata a Gesù Salvatore che custodisce un importante ipogeo.
Visitatelo e scoprirete che sulle pareti degli ambienti sotterranei vedrete raffigurazioni e iscrizioni di epoche diverse. Tra questi ci sono anche una delle dodici fatiche di Ercole. La chiesa è da visitare assolutamente.

Visitatela soprattutto durante le celebrazioni religiose che si tengono tra la fine di agosto e i primi di settembre. In questo periodo, si può assistere alla Corsa degli Scalzi.
Falesia di Su Tingiosu
La scogliera di su Tingiosu è uno dei luoghi iconici della penisola del Sinis. Siamo in una zona lunga ben due chilometri di falesie dal colore bianco che il vento ha modellato. Dalla cima i panorami sono mozzafiato e il mare assume tonalità tra il verde e il turchese. Se la giornata lo permette si può arrivare sin qui anche a piedi o in bicicletta. Si può percorrere il sentiero che corre lungo la costa. Questo sentiero collega il territorio di Cabras a quello di San Vero Milis.
Spiaggia Is Arutas

Noi con la macchina siamo andati verso la spiaggia più bella della zona, Is Arutas. Parcheggiare è un po’ problematico, ma con calma si trova uno spazio. Sognavamo un tuffo in queste acque dalle sfumature che vanno dall’azzurro, al celeste, dal blu intenso al verde. Questo lembo di terra è noto anche come spiaggia dei chicchi di riso. Abbagliante, accecante la sua sabbia bianca mista a piccoli granelli di quarzo dai mille colori. E non aggiungo altro.
Spiaggia Maimoni
Ci spostiamo nella spiaggia di Maioni, altro luogo esclusivo della penisola del Sinis. Anche in questo caso troviamo una distesa di due chilometri di sabbia bianca. La sabbia è mista a sassolini di quarzo con varie sfumature. Ma soprattutto un mare azzurro, caratteristica di questa zona della Sardegna Occidentale.
San Giovanni di Sinis

L’ultimo baluardo prima dell’area archeologica di Tharros e di Capo San Marco. San Salvatore di Sinis è un piccolo borgo, anticamente di pescatori, oggi rinomata località balneare grazie alla sua spiaggia. Un lembo di terra di morbida sabbia.
Tharros

L’area archeologica di Tharros si trova all’estremità meridionale della penisola del Sinis. Tharros è stato un villaggio nuragico, una colonia fenicia e un porto cartaginese. È stato anche una città romana, un capoluogo bizantino e la prima capitale del giudicato d’Arborea. Oggi quel che vediamo sono i resti. Ma val la pena entrare, spendere del tempo per ammirare da vicino una parte della storia della penisola del Sinis.
Capo San Marco

Infine ci si spinge fino al faro di Capo San Marco. Un percorso è sotto il sole. D’estate portate acqua in abbondanza e un cappellino. Si cammina per arrivare al faro e ammirare la bellezza del paesaggio. Il faro è stato anche set di un film “ Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo.
Come Arrivo a Cabras
Dall’aeroporto di Cagliari si prosegue in auto sulla E25 fino ad Oristano. Poi SP 57 fino a Silì. Infine SP 93. Superata Oristano, ci si immette sulla SP 56. All’altezza di Donigala Fenughedu, si prende la SP1. Infine, si segue la SP3 fino a destinazione.
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