Un borgo della Sardegna o del Messico? San Salvatore di Sinis, ricorda certi villaggi dei film western
Un piccolissimo borgo dalle minuscole case che ci ricordano quelle di certi film western. Non siamo nel Texas, ma a San Salvatore di Sinis, un piccolo borgo della provincia di Oristano, che fa parte del comune di Cabras e situato lungo la strada che conduce alla spiaggia di Is Arutas, nella penisola del Sinis.
Andando alla scoperta della Sardegna autentica, non quella patinata di certe riviste e dei tour operator, ci siamo imbattuti in un minuscolo borgo dalle case ad un piano e dall’enorme piazza.
La cosa ci ha incuriosito non poco, soprattutto perché a pochi metri da dove abbiamo parcheggiato la macchina, si trova un locale con la porta d’ingresso simile a quella dei saloon che ammiriamo in tanti film western.
Il paese del west

San Salvatore di Sinis, di primo acchito sembra un antico villaggio disabitato. Le porte e le finestre sono tutte chiuse. Non incontriamo anima viva, a parte qualche turista intento a scattare fotografie. Le strade della cittadina sono in terra battuta. Il vento soffia tra le abitazioni. Mancherebbe il classico gomitolo di rovi trasportato dal vento per giurare di essere sul set di un film.
Ci guardiamo attorno. Il vuoto assoluto. Solo queste case basse, allineate, attaccate l’una all’altra e nient’altro.
Siamo proprio sul set di un film western. O perlomeno, qui, in questo piccolo borgo sperduto della Sardegna, alla fine degli anni ’60 vennero girati alcuni film western.
La località e le sue colline sembrano uscite da una cartolina proveniente dal Messico.
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I film
Non pensate a Cinecittà, ma qui, tra le pellicole girate ci sono: “Giarrettiera Colt” del 1968 e si dice che Sergio Leone abbia girato alcune scene del film “Per un pugno di dollari”. Ma di questo non ci sono certezze.
Per poter adattare San Salvatore di Sinis alle sembianze di un villaggio del West, le case subirono alcune modifiche che si possono vedere ancora oggi. Fu realizzato un vero saloon, ma andò distrutto durante un incendio e non venne mai più ricostruito.
Il declino

Il declino del borgo cominciò una volta smontato il set, anche perché i costi per girare in questo posto erano esorbitanti. Produttori e registi prevedono la più economica Cinecittà.
Eppure questo San Salvatore di Sinis ha origine medievale e prende il nome dalla chiesetta che sorge al centro del paese.
La chiesa

San Salvatore di Sinis nasconde anche una chiesetta campestre seicentesca e il suo antico ipogeo, frequentato per il culto delle acque fin dall’epoca nuragica.
Si tratta di un ambiente in parte scavato nella roccia e in parte costruito in muratura e arenaria e costituito da 5 vani, che si sviluppano intorno ad una stanza circolare centrale, nella quale troneggia il pozzo sacro nuragico. Ricostruito nel VI secolo, l’ipogeo è una testimonianza dell’utilizzo di questo luogo come stanza per diverse religioni. Di ordine nuragica, divenne tempo per le divinità romane, ma su una parte si può scorgere anche una scritta inneggiante ad Allah. Gli studiosi presumono che quest’ultima sia il risultato di un tentativo d’assalto di predoni islamici in epoca medievale .
La corsa degli scalzi
Se vi capita di passare da queste parti tra fine agosto e inizio settembre non perdetevi la tradizionale ”Corsa degli scalzi”. Pare risalga al XVI secolo, epoca in cui gli spagnoli dominavano su questa terra.
Per sfuggire ad una delle numerose incursioni saracene, gli abitanti dovettero portare in salvo la statua del Santo del villaggio sino a Cabras per proteggerla dagli invasori.
Da allora questo rito si ripete ogni anno.
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Come arrivo a San Salvatore di Sinis
San Salvatore di Sinis si raggiunge da Cabras seguendo la strada provinciale 6 che costeggia lo stagno.
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