Sulla via degli asini a Brisighella

Brisighella, borgo romagnolo famoso per i tre pinnacoli, la via degli asini e …il brodo di giuggiole

Località in provincia di Ravenna, Brisighella è una classica meta dell’Emilia Romagna da vivere in giornata. Tanto basta per visitare i principali monumenti, respirando l’aria di questo borgo medievale situato nel Parco Regionale della Vena del Gesso, nel cuore dell’Appennino tra Firenze e Ravenna. Ma questo luogo è noto anche per la sua cucina, su tutti la “spoja lorda” e, recuperando vecchie colture di frutti è tornato in auge il “brodo di giuggiole”.

Brisighella vista su torre orologio

Contenuto dell’articolo

  1. Consigli di viaggio
  2. La caratteristica di Brisighella
  3. La storia
  4. Il trekking cittadino
  5. Via del Borgo o degli asini
  6. La torre dell’orologio
  7. La rocca manfrediana
  8. Santuario del Monticino
  9. Il Museo Cava dei Gessi
  10. La cucina di Brisighella
  11. Cinque motivi per visitare Brisighella
  12. Come arrivo a Brisighella
  13. Ascolta l’articolo

Consigli di viaggio

Una località unica, dalla particolare architettura, dai tre pinnacoli si può vedere il borgo, dal borgo si guarda in alto e si vedono meravigliose costruzioni architettoniche che si raggiungono a piedi, ma c’è di più. Il museo a cielo aperto della Cava del gesso è un’occasione unica per passeggiare per qualche ora a contatto con la natura. Prima di partire è bene selezionare l’attrezzatura fotografica da portare perché qui, non mancano certo spunti per ottimi scatti. Si può soggiornare in una delle strutture cittadine, così da vivere un’esperienza a 360gradi della città. Passeggiando per le vie del borgo si sente l’odore dei vecchi edifici e la Via degli asini, è poi un punto imprescindibile per chi raggiunge Brisighella. Consiglio una visita primaverile perché con la fioritura il panorama assume diverse sfumature. Oltre a girare per il centro storico, consiglio di raggiungere i pinnacoli a piedi seguendo il percorso che inizia dalla via degli asini. Questo è un luogo dove olive, vino e la pasta tipica sono assolutamente da provare.

La caratteristica di Brisighella

A caratterizzare Brisighella sono i tre pinnacoli rocciosi, i famosi tre colli, su cui poggiano la rocca manfrediana del quattordicesimo secolo, il santuario del Monticino del diciottesimo secolo e la torre detta dell’Orologio del diciannovesimo secolo.

La storia

Sulla romana Via Faentina e percorsa dalle carovane che portavano il sale dalle Saline di Cervia a Roma, Brisighella divenne borgo alla fine del Duecento per opera del condottiero medievale romagnolo, Maghinardo Pagani, il quale edificò su uno dei tre colli la torre fortificata più importante della vallata, ai cui piedi si sviluppò l’abitato.

Il borgo e i tre colli rappresentano un ideale trekking cittadino non impegnativo e di breve durata che ci permettono di spingerci fino al museo geologico all’aperto della Cava dei Gessi per ammirare un inconsueto panorama.

Il trekking cittadino

Brisighella via degli Asini – Turista a due passi da casa

Fissiamo la partenza nella parte storica del borgo che ha conservato l’’atmosfera medievale e che si presenta come un intreccio di strade e viuzze, edifici maestosi e angoli nascosti. Il cuore di Brisighella è piazza Marconi, sulla quale si affacciano palazzo Maghinardo, la sede del municipio, e la via del Borgo, detta anche via degli Asini.

Il primo è un edificio costruito, su disegno dell’Architetto Antonio Melari, tra il 1824 e il 1828. Ha una facciata è in stile neoclassico-palladiano che nella parte inferiore presenta cinque lapidi commemorative, mentre in quella superiore si nota un balcone in ferro battuto sormontato dallo stemma del Comune di Brisighella.

La via del borgo o degli asini

Brisighella, panorama – Turista a due passi da casa

Poco distante dal palazzo comunale ecco Via del Borgo, l’antica sopraelevata realizzata su una larga base rocciosa. Oggi questa via, nota anche come via degli Asini, presenta particolare architettura e illuminata da mezzi archi. Inizialmente ha rivestito una importante funzione difensiva, mentre in un secondo momento nella roccia vennero scavati ricoveri, stalle ed abitazioni.

Il curioso nome di via degli Asini deriva dal fatto che da qui passavano le carovane di animali che trasportavano il materiale dalle vicine cave di gesso.

La torre dell’Orologio

Brisighella, torre orologio - Turista a due passi da casa
Brisighella, torre orologio – Turista a due passi da casa

Salendo la scalinata raggiungiamo la cima della rupe, dove si ergono la torre dell’Orologio, la nostra prima tappa, la Rocca e il Santuario del Monticino. La torre dell’Orologio fu il primo baluardo di difesa del borgo. Costruita nel 1290, fu danneggiata e ridimensionata fino all’attuale conformazione che risale al 1850. Purtroppo la torre non è al momento visitabile per restauro.

Facciamo un giro attorno per ammirarne i lati, quindi proseguiamo seguendo lo sterrato in leggera salita, sino ad arrivare alla rocca manfrediana, camminando ammirando i vigneti che dalla collina diradano verso il borgo.

Brisighella, Rocca Manfrediana – Turista a due passi da casa

Pregevole esempio di fortificazione militare del Medioevo, della rocca si ammirano il Torrione veneziano del sedicesimo secolo e il trecentesco Torricino. L’ingresso alla rocca è a pagamento.

Il santuario del Monticino

Brisighella santuario del Monticino

Dagli spalti della fortezza si ammira un bellissimo panorama, così come dal santuario del Monticino, che raggiungiamo dopo qualche minuto di cammino su una strada che si inerpica sul sul terzo colle. All’interno della chiesa è venerata una sacra immagine di autore ignoto, datata 1626 e originariamente posta su un pilastro alle porte del paese. L’edificio attuale risale al 1758.

Il video di Brisighella

Il museo geologico della Cava dei Gessi

Poco distante dalla chiesa visitiamo il museo geologico all’aperto della Cava dei Gessi con il suo favoloso panorama sui calanchi. Si tratta di un breve percorso ad anello di circa due chilometri all’interno della cava che presenta brevi, ma ripide salite e ci permette di conoscere anche questa zona di territorio. Tornati verso la rocca, una scalinata conduce nel borgo. E qui si chiude la nostra visita a Brisighella.

La cucina di Brisighella

Un viaggio a Brisighella non può dirsi completo senza aver assaggiato la “spoja lorda”, ovvero pasta fatta a mano che assomiglia ai cappelletti, ripiena di formaggio squacquerone e parmigiano. Questa è anche terra di buon vino e dai vigneti locali si produce Sangiovese Doc e l’Albana di Romagna passito Docg. IN queste terre si coltiva l’ulivo da cui nascono extravergini come la “Nostrana di Brisighella”, e il “Brisighella”. Ma questa è anche terra di carciofi. il “carciofo Moretto” cresce sui versanti soleggiati dei calanchi gessosi e diventa la base per diverse ricette. Tra i formaggi locali spicca quello stagionato nelle grotte di gesso, mentre per gli amanti della carne ecco la Mora Romagnola, un’antica razza suina autoctona a cui si ricavano pregiati salumi. Questa è anche zona di produzione di frutti dimenticati come la Pera Volpina, che viene consumata dopo essere stata cotta con vino rosso e zucchero. A Brisighella si coltivano anche le giuggiole, dalle quali, ai tempi dei Gonzaga è nato il famoso brodo di giuggiole.

Come arrivo a Brisighella

La località di Brisighella si raggiunge dall’Autostrada A14 uscita Faenza o Imola e proseguendo sulla SS9 Emilia fino a Faenza, quindi SP302 fino alla meta.

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