Monte San Savino è una ridente località che sorge su un colle nel versante di ponente della Valdichiana aretina, di fronte alla valle del torrente Esse, ma che ci ricorda che è anche una uscita dell’Autostrada A1. Ricca di storia, basti pensare che è la patria dello scultore rinascimentale Andrea Contucci detto il Sansovino e di Papa Giulio III, ottima la sua cucina, ma prima di sederci a tavola, facciamo un trekking cittadino nel centro storico
Contenuto dell’articolo
- Storia
- La visita del centro storico
- Piazza Gamurrini
- La prima sosta culinaria
- Riprendiamo la visita
- La vista dalla torre civica
- Le chiese del centro storico
- La cucina
- Come arrivo a Monte San Savino
- In Toscana tra tesori nascosti di Valdarno, Valdichiana e Valtiberina
- Ascolta l’articolo su Loquis
- Corniglia, una perla incastonata sulle scogliere delle Cinque Terre
- Al mercato delle Gaite, nella piazza dei dormienti, alla ricerca della tela Bevagna
- Bra, tra zizzola e salsiccia
- In Toscana, tra i tesori nascosti in Valdarno, Valtiberina e Valdichiana
- Alea iacta est, siamo a Savignano sul Rubicone
La Storia
Storicamente Monte San Savino è nota dai tempi degli etruschi, ma l’affermazione vera e propria la si deve all’epoca romana, mentre nel periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini divenne baluardo guelfo del distretto fiorentino in Valdichiana.
Sotto dominio di Firenze, Perugia, Arezzo, nel periodo risorgimentale molti i giovani savinesi si impegnarono a favore dell’Unità d’Italia.

La visita al centro storico
Le premesse per una visita interessante ci sono tutte e parcheggiata l’auto fuori dalle mura cittadine, pochi passi e ci troviamo davanti alla monumentale porta d’ingresso al centro storico da Piazza Vittorio Veneto. Si tratta di Porta Fiorentina. La nostra curiosità, una volta varcato il portone d’accesso, ci porta ad ammirare l’affresco interno posizionato sopra l’arco. E questo è solo il primo dei segni artistici che notiamo a Monte San Savino.
Piazza Gamurrini
Il trekking cittadino di Monte San Savino ci porta subito in Piazza Gamurrini dove si lascia notare la stele della Guglia, un manufatto eretto nel 1664 e realizzato in pietra serena in onore di Mattia de Medici per la sua investitura nel feudo locale. Ma non è solo l’unico monumento. Ad affacciarsi sulla piazza anche il Cassero e l’ex Monastero di Santa Chiara. Sono uno di fianco all’altro. Al monastero, consacrato nel 1627, si accedeva attraverso il portale bugnato tuttora esistente. La Chiesa di Santa Chiara risale invece al 1659. Trasformata in conservatorio nel 1785, è oggi di proprietà dello Stato. All’interno sono conservati numerosi capolavori.
La prima sosta culinaria
E qui entra subito in gioco la cucina di Monte San Savino. Entrato casualmente nella macelleria che si affaccia sulla piazza per acquistare un panino con la porchetta (specialità del posto) ho finito per prenotare la cena al ristorante annesso, tanto era buono quell’assaggio.
Riprendiamo la visita

Panino, porchetta e acqua minerale, alle 10 della mattina, il nostro trekking cittadino prosegue nella visita di Monte San Savino seguendo Corso Sangallo. Qui sorgono le Logge e Palazzo di Monte, l’attuale sede comunale e già residenza privata della famiglia Di Monte.
Risalente al 1515, oggi si presenta come un edificio dalla forma imponente.
Varchiamo il portone d’accesso per andare verso il cortile rettangolare, nel palazzo spicca il loggiato con volte a crociera, mentre sul retro dell’edificio, un meraviglioso giardino pensile a due livelli è stato realizzato sopra ad una grande cisterna d’acqua. Nel secondo livello si scorge il fianco destro della chiesa del Suffragio, un edificio dalla facciata semplice con un campanile angolare a vela.
Nel muro di fondo che delimita questa parte del giardino è inserita un’edicola con un busto bronzeo di Andrea Sansovino.

La vista dalla torre civica
Un altro dei luoghi che ha fatto la storia di Monte San Savino è la Torre Civica. Ci arriviamo seguendo Corso Sangallo e superando il trecentesco Palazzo Pretorio. E’ un altro dei punti imprescindibili di questa località: la vista dall’alto della torre. Dai 30 metri d’altezza lo spettacolo è assicurato; oltre alla stupenda vista sul centro storico si può ammirare parte della Valdichiana.

Le chiese del centro storico
Il nostro trekking cittadino prosegue e, tornati sul Corso Sangallo, poco oltre la torre civica di Monte San Savino, si ammirano la Pieve del XII secolo intitolata ai Ss. Egidio e Savino, fu edificio di culto della nobile famiglia Galletti e la chiesa di San Giuseppe del Settecento. Mentre la chiesa di Sant’Agostino è del XIV secolo. Venne costruita su volontà degli agostiniani nel luogo della precedente chiesa dei SS. Jacopo e Cristoforo e ampliata a più riprese. Del complesso faceva parte un secondo chiostro non finito. Consiglio di visitare l’interno.
La chiesa di San Giovanni, originariamente era un oratorio dedicato a Sant’Antonio, risale al XV secolo. L’accesso al tempio avveniva dall’interno del Chiostro di Sant’Agostino.

La cucina
I monumenti, la storia della città, le tante chiese del centro storico, il panorama memorabile che si ammira dall’alto della torre civica, ma Monte San Savino è anche una località ricca di cultura enogastronomica, a cominciare dalla carne. Siamo nella zona della “chianina”, ma questo è anche il regno della porchetta. E per chi vuole bere bene, qui si trovano vini tipici come il Sangiovese o il Vin Santo.
Come arrivo a Monte San Savino
Monte San Savino, in provincia di Arezzo, è raggiungibile in automobile dall’Autostrada A1 (Milano-Napoli) uscendo al casello dedicato.
Chi viaggia in treno può arrivare a Monte San Savino con la ferrovia privata Arezzo-Sinalunga, oppure con i mezzi del servizio pubblico, sempre con partenza da Arezzo.
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