Bagolino, borgo in provincia di Brescia, è nota per il suo tipico formaggio “bagoss” e da qualche anno anche per il “Chiodo d’oro”.
Bagolino è uno dei borghi più belli di Lombardia, noto per il suo tipico formaggio, chiamato Bagoss, ma anche perché qui si trova uno dei diversi Chiodi d’oro sparsi per il mondo. Ma cosa rappresenta un Chiodo d’oro piantato nella roccia in questa località in provincia di Brescia?

Contenuto dell’articolo
- Una semplice attrazione turistica?
- Il sito di Romanterra
- GSSP
- Il Chiodo d’oro
- Come arrivo a Bagolino
- Il video di Bagolino
- Ascolta l’articolo su Loquis
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Una semplice attrazione turistica?
L’ipotesi sorge spontanea. Che sia un’invenzione per attrarre turisti come quelle località in cui si può vedere la spada nella roccia? Per scoprirlo partiamo alla volta del sito geologico di Romanterra, che si trova appunto nel comune bresciano della Val Sabbia. Questo piccolo parco sulla sponda del fiume Caffaro ci offre uno spaccato di com’era la terra, anzi, il mare, perché qui, all’alba della nascita del nostro pianeta, questi luoghi erano sommersi dalle acque. E il suolo che calpestiamo oggi non è che il fondo marino.
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Il sito di Romanterra

L’alveo del fiume Caffaro ospita un piccolo sito geologico dall’importanza mondiale. Siamo a pochi passi dal ponte di Romanterra, e le rocce che si possono ammirare lungo il percorso presentano caratteristiche geologiche quasi uniche nelle Alpi italiane. Qui è possibile osservare una grande varietà di rocce che hanno avuto genesi ed età diverse, capaci di raccontare la storia della zona dall’era paleozoica ai nostri giorni. Il sito di Romanterra mostra esemplari di fossili e tracce di animali tipici di un mare relativamente profondo, come ittosauri, pesci, invertebrati, ma anche organismi unicellulari che hanno permesso di individuare l’età dei vari strati di cui è composta la roccia.
GSSP

Ma il Chiodo d’oro? Ci arriviamo per gradi. Qui entra in gioco la Global Stratigraphic Section and Point, ossia Sezioni e punti stratigrafici globali (la cui sigla è appunto GSSP) che misura e data gli affioramenti rocciosi nei quali è fisicamente presente un limite tra due età geologiche, delle quali si hanno notevoli informazioni: da quelle fisiche a quelle chimiche, ma anche quelle paleontologiche. Non si tratta di una eta geologica, ma i GSSP inidcano il limite tra due età geologiche. Di fatto quando finisce una e ne inizia un’altra. Il punto esatto. E qui entra in gioco il Chiodo d’oro.
Il Chiodo d’oro

Il Chiodo d’oro che si può vedere nel sito geologico di Romanterra a Bagolino rappresenta il limite fisico tra due età geologiche che ci riportano a 24,5 milioni di anni fa per il piano Anisico e a 240,5 milioni di anni fa per quello Ladinico. Il punto in cui i due piani si incontrano è quello rappresentato dal chiodo d’oro cje si può vedere conficcato nella roccia. Meglio se arrivate con un buon binocolo o una reflex con un teleobiettivo. Perché non lo si vede a prima vista ed è lontano dal punto di osservazione. Il sito di Romanterra è stato scelto come punto di riferimento nel 2005 e i fossili che si trovano al suo interno comprendono resti di ammonoidi e gusci di bivalvi utili a stabilire l’età degli strati. Questo di Bagolino non è l’unico Chiodo d’oro in Italia. Ce ne sono diversi dislocati tra le Alpi orientali, in Appennino e in Sicilia.
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Come arrivo a Bagolino
Bagolino si raggiunge in auto dall’Autostrada A4 Torno-Trieste uscita Brescia est, quindi proseguendo sulla SS45bis fino a Vobarno, quindi Spiv fino a Nozza, quindi SS237 fino a Ponte Caffaro. Da qui si prende la deviazione per Bagolino (Sp 669).
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