Un trekking cittadino ci porta alla scoperta di Cagli, del Torrione Mariniano, simbolo cittadino, ma anche del Giuoco dell’Oca e della festa della Pipa
Cagli è una perla della provincia di Pesaro e Urbino. Dalle antichissime origini che affondano le radici nell’epoca romana, è giunta sino a noi conservando i più interessanti gioielli architettonici. Tra questi il Torrione Martiniano, simbolo cittadino. Ma questa è anche la città del “Giuoco dell’oca” e della “Festa della Pipa“.
Contenuto dell’Articolo
- Spunti di Visita
- Storia
- La Visita
- Concattedrale di Santa Maria Assunta
- Palazzo Maggiore
- Chiesa di San Giuseppe
- Torrione Martiniano
- Chiesa di San Francesco
- Chiesa di San Domenico
- Ponte Mallio
- In Cucina
- Curiosità
- Cosa non perdere a Cagli
- Come arrivo a Cagli
- Info
- Tra vista e palato, un trekking cittadino alla scoperta di Urbino
- Valbruna, ovvero l’Atlantide del Mar Adriatico
- Le misteriose grotte di Gradara
- Pesaro in bicicletta
- Ascoli Piceno, dal caffè Meletti alla via delle stelle
Spunti di Visita
Cagli è uno di quei borghi che si visita piacevolmente. Camminando per le vie del centro sembra di stare tra le pagine di un libro di storia, tra strade lastricate, case e palazzi che si impongono con la loro altezza. Ma qui c’è di più. Dalla Rocca si ha un panorama spettacolare che domina su tutta la vallata. Da qui si parte per visitare la Forra del fiume Burano, tra cascatelle, piscine naturali e piccole spiagge. Oppure il Fosso Pian dell’Acqua. Dove il torrente scorre in una stretta valle boscosa, tra alte cascate e strette forre.

A Cagli si gioca ancora al “Giuoco dell’oca” . Qui i fumatori di pipa si rovano ogni anno per una loro festa. Non arrivate qui senza reflex. Ve ne potrete pentire. E poi come ciliegina sulla torta, non si può lasciare questa località senza aver provato la cucina locale. Ne parliamo più avanti.
Storia
Per capire dove siamo occorre fare un po’ di storia. Siamo nel luogo dove è stato rinvenuto il Corno di Cagli, l’ammonite Cagliceras. Un fossile appartenente ai cefalopodi di origine marina risalenti al Giurassico inferiore, circa 175 milioni di anni fa. Le prime tracce di insediamenti risalgono però all’età del ferro. Cagli ebbe grande splendore in epoca romana.
Cale o Cale vicus, in epoca romana da stazione per il cambio dei cavalli si trasformò in un importante arteria consolare che collegava Roma con Rimini. Nel Medioevo, Cagli passò sotto il dominio di diverse famiglie nobiliari, tra cui i Montefeltro.
La Visita

Questa è una città da vivere in ogni suo angolo e allora iniziamo la nostra visita varcando Porta Lombarda. Siamo in Corso XX Settembre. Guardiamo gli alti e austeri palazzi che si affacciano lungo questa arteria stradale che è anche ricca di negozi. Passo dopo passo arriviamo alla Concattedrale di Santa Maria Assunta.
Concattedrale di Santa Maria Assunta
L’imponente basilica di Santa Maria Assunta venne costruita sul colle dei Cappuccini nel 1292 . Quella che vediamo oggi è frutto di diversi rifacimenti e ristrutturazioni. La facciata ha due portali di Michelangelo Boni. L’interno a croce latina è diviso da tre navate. All’interno sono custodite diverse diverse opere.

La tela che raffigura la “Morte di Sant’Andrea Avellino”, di Gaetano Lapis, a quella con la “Madonna col bambino che appare a Santa Teresa”, del ‘600 di Sebastiano Conca. Poi la grande tela di Luigi Garzi, “Sacra Conversazione con San Geronzio”, protettore della città, “San Martino Vescovo, San Michele Arcangelo, San Giovanni Battista e San Gaetano da Thiene”. Sono di grande pregio altre due tele di Gaetano Lapis: “La Caduta della Manna” e “L’Ultima Cena”.
Palazzo Maggiore
In Piazza Matteotti ci troviamo davanti a Palazzo Maggiore, sede del Comune. Detto anche Palazzo Grande, comprende anche il Palazzo del Podestà, che è attiguo alla Chiesa di San Giuseppe. Si tratta di due edifici costruiti nel 1289. Di vaga assomiglianza con il Palazzo dei Consoli di Gubbio, l’accesso principale doveva essere rialzato.

Fu il Duca di Urbino Federico da Montefeltro, a trasformarlo in Palazzo Ducale. Nella nicchia sul balconcino si trova la statua con la Madonna col Bambino, in pietra d’Istria del 1680. Il quadrante del grande orologio è dei cagliesi Scipione e Giambattista Finale.
Restaurato nel 2007, oggi il palazzo è sede del Museo Archeologico della Via Flaminia. Nel cortile è esposta la scultura di Eliseo Mattiacci dal titolo Ordine Cosmico. Questa era anche l’antica via cittadina che divideva il palazzo della Magistratura da quello del Podestà. Fu chiusa per congiungere i due edifici ai piani superiori.

Dal cortile si accede agli ambienti adibiti a prigione. La fontana in piazza è stata costruita da Giovanni Fabbri nel 1736.
Sulla piazza ha sede il Caffè d’Italia, consiglio il gelato artigianale. È squisito.
Chiesa di San Giuseppe
Il nostro tour prosegue per via Giacomo Leopardi fino a raggiungere la Chiesa di San Giuseppe. Eretta sull’antica chiesa dedicata a Sant’Angelo Maggiore ha una facciata duecentesca. La vera sorpresa sono le decorazioni dell’interno. La struttura della chiesa è a un’unica volta a botte.

Le cornici decorate a stucco raffigurano la “vita di San Giuseppe” opera di Girolamo Cialdieri. Da ammirare i bassorilievi delle tre virtù teologali, la tela con il “San Michele Arcangelo che uccide il drag”o di Gaetano Lapis”, la statua in legno di fico a grandezza naturale del Cristo Morto oltre ai tanti motivi floreali a stucco.
Torrione Martiniano
Visitata la chiesa proseguiamo il nostro tour cittadino alla scoperta di Cagli arrivando fino a Torrione Martiniano.

Prima di arrivare ammiriamo, dall’esterno il Teatro Comunale (al momento della visita è chiuso per restauro).
Il Torrione Martiniano fa parte di un imponente sistema di fortificazione. Fu progettato dall’architetto senese Francesco di Giorgio Martini su commissione del Duca Federico da Montefeltro. Il complesso architettonico era parte della Rocca, costruita in posizione sopraelevata.

Le due strutture erano collegate tramite un camminamento sotterraneo.
Se della Rocca oggi non rimangono che delle rovine, Il Torrione Martiniano è giunto a noi intatto. I suoi ambienti si sviluppano su 5 piani. Culminano con il ballatoio aperto in cui caditoie e feritoie si alternano a difesa della città.

Si può salire sino in cima per ammirare un ottimo scorcio cittadino. Ma qui si può anche percorre un tratto del camminamento sotterraneo. Oltre 360 gradini che salgono fino in collina. Oggi il Torrione è sede del Centro di Scultura Contemporanea.
Chiesa di San Francesco
Poco distante padroneggia la Chiesa di San Francesco, emblema del gotico appennico. La chiesa è la più antica tra le francescane nelle Marche. L’edifico ha un abside poligonale e campanile alto 12 metri con all’estremità una guglia in cotto.
All’interno un’unica navata. E’ molto piacevole il contrasto del bianco delle pareti e il marrone delle travi in legno del soffitto. Abbelliscono la chiesa l’affresco della Madonna col Bambino e i santi Francesco e Giovanni Battista di Guido Palmerucci , la pala di Raffaellino del Colle la Madonna col Bambino e i santi Rocco, Francesco, Geronzio, Stefano e Sebastiano del ‘500 e altre opere.
Chiesa di San Domenico

Non si può lasciare la città, senza aver visitato la Chiesa di San Domenico. Qui è custodito l’affresco di Giovanni Santi presso la Cappella Tiranni. L’edifico di culto ha una storia molto antica. La chiesa di San Domenico che vediamo oggi è frutto di una riedificazione della prima metà del XIV secolo. dall’ordine dei Celestini.
Di impianto architettonico romanico, ha portale quattrocentesco che potrebbe essere opera su disegno di Donato Bramante. La torre campanaria invece risale alla metà del Seicento.
Qui si entra soprattutto per ammirare la cappella Tiranni. Commissionata a Giovanni Santi da Pietro Tiranni, ospita l’affresco della “Sacra Conversazione” sormontata nella lunetta da una “Resurrezione di Cristo”. L’opera di Giovanni Santi risalirebbe alla fine del 1400.
La tradizione vuole che il volto dell’angelo a sinistra, ai lati della Vergine, abbia le sembianze del piccolo Raffaello.
Ponte Mallio

Siamo alla fine del nostro giro cittadino. Abbiamo detto all’inizio che Cagli risale all’epoca romana. Non ci resta che andare in periferia e ammirare, passandoci sopra il Ponte Mallio. Si tratta di una delle più imponenti costruzioni romane sull’asse viario della consolare Flaminia sorto alla confluenza del torrente Bosso con il Burano. In epoca medievale su questo ponte transitavano i pellegrini diretti a Roma.
Vicino al manufatto sorgeva la piccola chiesa di Santa Maria Santissima Annunziata. Questo era luogo di devozione alla miracolosa immagine della Madonna del Ponte (oggi conservato nella Chiesa di Santa Chiara). L’edificio sacro venne demolito nel 1898 per rendere più agevole il transito viario.
In Cucina
Siamo arrivati sin qui anche per deliziarci con i piatti della cucina locale che è ricca di sapori. Su tutti spicca la crescia sfogliata. Si tratta di una torta salata farcita con salumi, formaggi e verdure. Poi ecco i vincisgrassi. Un timballo di pasta al forno con ragù di carne e besciamella.
Tra i vini possiamo citare in particolare, il “Bianchello del Metauro”.
Curiosità
SI accennava all’inizio al “Giuoco dell’Oca”. Nel mese di agosto, a Cagli si svolge questo particolare palio . È una tradizione consolidata che risale al 1543. Pe le vie del centro sfilano figuranti in costume medievale, dame e cavalieri.
Nel mese di giugno, invece, a Cagli si tiene la “Festa della Pipa”. La manifestazione che richiama estimatori da tutta Europa con oltre 50 espositori mettono in mostra le loro pipe.
Cosa non perdere a Cagli

- Il Palazzo Maggiore, un capolavoro dell’architettura rinascimentale.
- Il Torrione Martiniano, per scoprire il suo camminamento sotterraneo e salire in cima ed ammirare uno stupendo panorama cittadino
- La Chiesa di San Domenico, un autentico gioiello gotico.
- La passeggiata nel centro storico tra vicoli, piazze, eleganti, palazzi.
- Il Giuoco dell’Oca, il palio che risale al 1543
- La Festa della Pipa, per tutti gli estimatori del fumo lento
Come arrivo a Cagli
Cagli si raggiunge in auto dall’Autostrada A14 fino all’uscita di Fano. Da qui si prosegue sulla Superstrada SS73bis in direzione Roma, quindi sulla SP3fino a destinazione. In treno. Cagli non dispone di una stazione ferroviaria,. Le più vicine sono quelle di Fabriano o Fano, quindi si prosegue in bus. L’aeroporto più vicino è quello di Perugia.
Info
Qui il link al sito del Comune di Cagli
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