Andiamo alla scoperta dei miti e dei misteri delle grotte di Gradara
Chi visita la rocca Malatestiana di Gradara per scoprire la vicenda di Paolo e Francesca, che ha ispirato scrittori e poeti come Dante, Boccaccio, Petrarca, Silvio Pellico e D’Annunzio, ha quale seconda meta il Museo Storico di questa cittadina in provincia di Pesaro.

Da un alto l’amore impossibile e la fantasia che scatena ancora oggi la vicenda dei due amanti, mentre il secondo itinerario ci porta dritto nel sottosuolo cittadino per scoprire ed ammirare le antiche grotte. Un luogo misterioso e che ancora oggi genera ci pone davanti a dei dubbi: a cosa servivano, perché sono state costruite e dove portano.
Di cosa si tratta
Si tratta di una serie di cunicoli che nascondono la storia e i segreti di questa località da almeno 1.500 anni. Queste gallerie si sono ben conservate, anche se l’accesso è limitato ad una zona ristretta dei cunicoli che compongono la fitta trama dei percorsi sotterranei, ma molto significativa. Prima di accedere si passa dal museo dove fanno bella vista gli attrezzi di tortura. La prima risposta al nostro quesito è che i cunicoli fossero una prigione. Ma resta sempre qualche dubbio. Passo dopo passo sorge spontanea la domanda sullo scopo della loro costruzione e su chi le avrebbe utilizzate.

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Miti e leggende
Si visitano le grotte pensando ai miti e alle leggende che sono state generate nei secoli. Una in particolare sostiene che furono create dagli eretici per professare il culto bizantino, in uso nella vicina Ravenna. Quindi una prima deduzione porta a pensare che potrebbero essere state una sorta di catacombe, anche se l’intreccio di cunicoli e degli anelli agganciati alle pareti fa pensare a questo come un luogo di prigionia. Ci sono però alte conclusioni, una delle quali sostiene che questa fosse una via di fuga dal vicino castello, in caso di pericolo. Tesi che potrebbe essere la più accreditata. Era normale che le fortificazioni venissero costruite con vie di fuga. In caso di pericolo o assedio doveva esserci una via di fuga. E in questo caso, il reticolo di sotterranei potrebbe essere servito anche per disorientare gli inseguitori, che non conoscendo il percorso esatto verso la salvezza, si sarebbero persi tra i cunicoli.
L’interno dei cunicoli

Misteri e leggende a parte, l’intreccio di vie segrete conduce a sedici grotte, di cui dieci sono tuttora agibili, mentre l’unica visitabile è quella che si trova sotto il Museo Storico. La sua costruzione e di epoca medievale, infatti è databile tra il IV – V sec. d.c. ed è parte integrante del fitto reticolo del sottosuolo misterioso di Gradara.
Il museo

Il Museo Storico di Gradara è una struttura privata che permette al turista di approfondire la storia di questa località e della sua Rocca Malatestiana. Istituito nel 1986, il museo conserva una ricca documentazione e testimonianze importanti del passato di Gradara, del suo castello, ma anche del territorio. Inoltre si possono vedere antichi strumenti e armi da guerra e soprattutto di tortura. L’ingresso al museo Storico di Gradara è a pagamento.
Cinque motivi per visitare le grotte di Gradara
- Per scoprire il sottosuolo di questa località
- Per vedere il museo Storico
- Perché affascina la loro storia e i misteri che celano
- Per conoscere questo lato oscuro della località simbolo della storia di paolo e Francesca
- Perché è la seconda meta di Gradara dopo la Rocca Malatestiana
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Come arrivo a Gradara
Gradara si raggiunge in pochi minuti dalla riviera romagnola, oppure dall’Autostrada a14, uscita casello di Cattolica-San Giovanni -Gabicce.
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