L’ebrezza di salire fino in cima alla cupola antonelliana di San Gaudenzio a Novara
Simbolo della città di Novara, la cupola di San Gaudenzio, è uno dei più audaci edifici in muratura del mondo. Visibile da ogni angolazione della città piemontese, è uno dei capolavori di Alessandro Antonelli. Possiamo visitare questa mole fino a raggiungere la sommità.

Contenuto dell’articolo
- Consigli di viaggio
- La curiosa storia della basilica
- La costruzione della cupola di San Gaudenzio
- La struttura
- La particolarità
- Dettagli per la visita
- Cinque motivi per salire in cima alla cupola di San Gaudenzio
- Come arrivo a Novara
- Ascolta l’articolo
- Video
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Consigli di viaggio

La visita alla cupola di San Gaudenzio è qualcosa di unico. Diciamo che si tratta di una visita guidata (è a pagamento) che ci permette di ammirare dall’interno e conoscere i segreti di questo edificio che sovrasta il Duomo di Novara. Questo capolavoro architettonico ci permette inoltre di potere ammirare dall’alto della guglia (siamo a circa 100 metri d’altezza) un panorama di assoluta bellezza che spazia dalla pianura Padana, se la giornata è limpida si vedono i grattacieli di Milano, all’arco alpino a ovest. Oltre ad avere una magnifica vista sulla città di Novara. Ma non è la sola caratteristica perché dall’interno della cupola di San Gaudenzio si può avere una visione particolare anche del sottostante Duomo. Dopo la visita, se non ci sono funzioni religiose, si può fare il contrario, ovvero entrare nella chiesa e guardare la cupola, o meglio, il suo interno, dal basso verso l’alto.
La curiosa storia della basilica

Quella della Basilica di San Gaudenzio a Novara e della sua cupola è una storia curiosa. L’edificio di culto fu realizzato in meno di un secolo tra il 1577 e il 1690 su progetto di Pellegrino Tibaldi, mentre il campanile risale alla seconda metà del XVIII secolo, ed è opera di Benedetto Alfieri (che era lo zio del poeta Vittorio). La Torre campanaria è stata fino alla costruzione della cupola dell’Antonelli, il punto più alto della città. Tocca i 92 metri. Ma la cittadinanza non era soddisfatta della chiesa e spinse perché venne perfezionata. Così venne presa la decisione di aggiungere la cupola. Per l’epoca, però era troppo costosa per le casse della Fabbrica Lapìdea, ovvero l’organismo che dal 1552 cura ogni intervento al tempio gaudenziano. Come spesso accade, per finanziare i lavori nel 1840 venne introdotta una tassa, in questo caso sull’acquisto della della carne, detta “l’imposta del sesino” stabilita dal re Carlo Felice di Savoia. Inoltre per ottenere più fondi venne aperta una pubblica sottoscrizione. Così la Fabbrica trovo i fondi necessari per terminare la basilica con la costruzione di una cupola. L’incarico fu affidato ad Alessandro Antonelli, così come il rinnovo della facciata della basilica. Se la prima opera vide la luce, non fu così per la seconda. Della facciata vennero realizzati solo la porta in noce con rosoni, le decorazioni e le teste di angeli in ferro fuso.
La costruzione della cupola di San Gaudenzio

Il cantiere per la costruzione della cupola di San Gaudenzio rimase aperto per ben 40 anni. Nel corso del tempo, Antonelli presentò diversi progetti con altrettante varianti all’opera. Il primo disegno risale al 1841. Il cantiere venne aperto tre anni dopo ed era quello per la costruzione degli arconi, ovvero il nucleo portante della cupola. L’idea di Antonelli era quella di creare una struttura grandiosa e a tal proposito i lavori vennero impostati partendo da una base enorme. Proprio per essere sicuro di raggiungere lo scopo prefisso. La costruzione della cupola subì diversi arresti, anche a causa delle guerre per l’unità e l’indipendenza d’Italia. In questi frangenti, l’architetto ebbe modo di aggiustare il progetto e nel 1855 presentò un secondo disegno. Alla cupola di San Gaudenzio veniva aggiunta una corona di pilastri. L’idea era quella di dare una maggiore visibilità al monumento.

Ma l’architetto, non ancora soddisfatto, modificò ancora il suo progetto. Questo però significava un ulteriore aumento del costo dell’opera. Nel 1861 Antonelli ottenne il via libera ai lavori da parte del consiglio comunale. Al termine della sua opera mancava ancora la guglia, che venne ultimata solo nel 1878 ponendo sulla sommità la statua del Cristo Salvatore, un opera in bronzo ricoperta di lamine d’oro. Alta quasi cinque metri, è opera di Pietro Zucchi. L’originale oggi è conservata all’interno della basilica, mentre la copia che si vede in cima alla mole è stata realizzata in vetroresina.
La struttura

Esternamente la cupola di San Gaudenzio è scandita da forme geometriche tra vuoti e pieni che creano un particolare effetto. La struttura ha un altezza di 126 metri dal pavimento della basilica, statua compresa. L’insieme pesa ben 5572 tonnellate, comprendendo gli arconi ed è sostenuta da quattro coppie di archi murari disposti a quadrato. Visitando l’interno di scope la genialità dell’Antonelli che costruì la cupola grazie al massiccio uso dei mattoni e della maestranza locale per assemblare il tutto. Per completare l’opera furono usati 2046 metri cubi di mattoni. Nell’epoca delle costruzioni avveniristiche in ferro, l’architetto piemontese utilizzò i mattoni. I lavori per la costruzione della cupola di San Gaudenzio terminarono nel 1887.
La particolarità
La cupola di San Gaudenzio è posta in cima alla basilica Novarese e tutto fa presumere che l’opera sua stata realizzata per la chiesa, invece, se osservate bene, troverete sul frontone lo stemma comunale con la scritta Civitatis Novariae. Appartiene infatti al comune di Novara.

Dettagli per la visita
La visita alla cupola di San Gaudenzio viene effettuata solo con una guida e previa prenotazione. All’interno sono garantiti tutti gli standard di sicurezza per i turisti, che per accedere devono indossare una imbragatura. Due le possibilità di salita. Una arriva alla base della guglia, l’altra porta in cima e all’esterno della stessa. Chi soffre di vertigini, magari si può fermare prima della salita finale alla guglia. Anche se l’ultima scalinata è fatta in sicurezza, ancorati ad una fune attaccata al muro e muovendosi agganciando e sganciando i moschettoni.
Cinque motivi per salire in cima alla cupola di San Gaudenzio
- Per vedere dall’interno questa imponente struttura
- Per conoscere la storia e toccare con mano la genialità di Alessandro Antonelli
- Per ammirare il panorama di Novara e della zona, dall’alto
- Perché un giro alla scoperta di Novara non è completo senza salute in cima alla cupola
- Perché è semplicemente un’esperienza da provare
Come arrivo a Novara
Novara si raggiunge dall’autostrada A4. Due le uscite: Novara est o Novara ovest
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