Tra i più antichi borghi di Sardegna, Posada è il luogo ideale per chi ama il contratto con la natura
Uno dei centri più antichi della Sardegna, Posada in provincia di Nuoro, è il capoluogo storico della Baronia. Ci troviamo nella zona Nord-Orientale dell’Isola, in un borgo edificato su una rupe, dalla quale domina il castello, dalla bizzarra leggenda. Siamo anche in una zona dalle lunghe spiagge di sabbia dorata e dove il mare ha il colore turchese. Posada è uno dei luoghi più suggestivi della costa orientale ed eccelle per storia, cultura e paesaggi.

Contenuto dell’articolo
- Consigli di viaggio
- La storia
- In giro per il borgo
- Chiesa di Sant’Antonio abate
- Chiesa di Santa Lucia
- Chiesa di Nostra Signora del Soccorso
- Casa delle Dame
- Castello della Fava
- La leggenda del castello della Fava
- Le spiagge
- Cinque motivi per visitare Posada
- Come arrivo a Posada
- Audioguida
Consigli di viaggio
Luogo ideale per chi ama il contatto con la natura, ai piedi di Posada si distende la valle del rio omonimo. Il fiume si può risalire in kayak. Uno sbarramento forma il lago di Maccheronis. Ma questo è anche il posto giusto per chi ama pedalare. Sono diversi gli itinerari da percorrere in mountain bike, infatti qui siamo anche nel Parco di Tepilora, una delle più grandi riserve verdi della Sardegna. I sentieri si snodano tra la foresta, antiche sorgenti, dune di sabbia, che si possono raggiungere anche a piedi con affascinanti trekking oppure con il cavallo. Nello Stagno di San Giovanni si possono ammirare i fenicotteri rosa, mentre le spiagge della zona come Tiriarzu, Iscraios e Orvile sono ideali per un rinfrescante bagno estivo. Gli amanti della fotografia qui si potranno sbizzarrire, infatti i panorami, i particolari e il nucleo di Posada offrono interessanti spunti per scatti da poster.
La storia

Posada nasce sulle ceneri dell’antica Feronia, località fenicia dal nome di una dea etrusca. Questo borgo è stato un insediamento italico-etrusco dal V al IV secolo a.C. e per questo viene considerato dagli storici come uno degli insediamenti più antichi di Sardegna. Qui è stata rinvenuta una statuetta di Ercole. Portus Liquidonis in epoca romana era il fulcro della vita cittadina e corrispondeva all’attuale borgata di mare di San Giovanni di Posada. Il toponimo Posada è nominato per la prima volta da Papa Urbano II in un documento ufficiale del 1095. Il nome del borgo nasce dal latino Pausata.
Al centro delle dispute tra i confini giudicati di Gallura e d’Arborea, subì diverse incursioni degli aragonesi. Dal XIII secolo a dominare sul borgo è il castello della Fava. Forse la residenza turistica di Eleonora d’Arborea. Nel XIV secolo il borgo subì gli assalti dei pirati saraceni. Oggi il centro storico della località conserva l’aspetto medievale ed è una sorta di labirinto che sale fino al castello.
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In giro per il borgo
Il centro storico di Posada è un intricato dedalo di viuzze in pietra, ripide scalinate, archi e piazzette che si aprono qua e là. Al centro spicca la parrocchiale di sant’Antonio abate, ricostruita nel Seicento sul precedente impianto del 1324.
Chiesa di sant’Antonio Abate
L’edificio di culto si trova ai piedi del castello della Fava ed è noto anche perché il 15 gennaio del 1388, qui venne firmata la pace tra Eleonora d’Arborea e il re Giovanni d’Aragona. La chiesa di Sant’Antonio abate, ad unica navata trapezoidale è stata riaperta al pubblico nel 2013 dopo essere stata chiusa per importanti ristrutturazioni dovute a lesioni nei muri e nel tetto.
Durante i lavori per la sistemazione dell’edificio sono stati rinvenuti degli affreschi medievali sulla volta e nella prima navata laterale destra che sono così tornati all’antico splendore. Ogni anno il 17 gennaio si celebra la festa di Sant’Antonio.

Durante l’incendio del Mudregu, un immenso cumulo di cisto, è tradizione fare tre giri attorno al fuoco prima di incamminarsi in processione. Questo è anche il periodo in cui si assaggiano i dolci tipici: il Sos Cogoneddos e s’Aranzada, fatti a mano dalle donne di Posada.
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Chiesa di Santa Lucia
Altra chiesa cittadina, quella di Santa Lucia è un edificio di culto ad una sola navata. Il portale d’ingresso è sovrastato dal campanile a vela.
Chiesa di nostra Signora del Soccorso
Chiamata anche la Madonna del Soccorso o la Beata Vergine del Soccorso, la chiesa di Nostra Signora del Soccorso sorge nella zona più antica del centro storico. L’edificio di culto ha una sola navata ed una facciata di colore bianco. Sul portale d’ingresso si può ammirare un oculo a forma di mezzaluna, sovrastato dal campanile a vela. Ai lati sono presenti due contrafforti.

La chiesa è il fulcro dei festeggiamenti, la prima domenica dopo Pasqua, quando si svolgono: una processione in costume tradizionale, la messa celebrata in piazza Belvedere e le esibizioni dei Tenores
Casa delle Dame
Lungo via Eleonora d’Arborea, ecco la casa delle Dame. Si tratta di un edificio di colore azzurro che ospita il Centro di Educazione Ambientale e alla Sostenibilità. Gestito da Legambiente, è il punto di riferimento per ottenere informazioni su Posada e sulle attività escursionistiche della zona del parco regionale di Tepilora.
Castello della Fava

Vanto di Posada e il castello della Fava che sorge in cima alla rupe e dal quale si gode di un panorama che spazia dalla piana del rio Posada al mare. Purtroppo della fortificazione restano solo pochi ruderi racchiusi nella cinta muraria, tra cui una torre quadrata con coronamento merlato e una serie di cisterne.

Non è certa la data di costruzione del castello, una ipotesi lo farebbe risalire al XIII secolo. Posada fu sede dei sovrani di Gallura così come di Eleonora d’Arborea. Finì in mani aragonesi e tornò ai sardi sotto il comando di Brancaleone Doria. Con la caduta del giudicato d’Arborea, Posada fu infeudata alla famiglia Carròs, quindi elevata al rango di baronia.
La leggenda del castello della Fava
Come ogni buon castello che si rispetti, anche quello della Fava ha la sua leggenda: si narra che nel 1300 una flotta di Turchi sbarcò sulla costa assediando Posada nell’intento di conquistarla per fame.
Nel tentativo di ingannare il nemico, gli abitanti fecero mangiare l’ultima manciata di fave rimaste a un piccione, ferendolo leggermente. L’animale volò via e finì nell’accampamento dei Turchi, i quali, scoperto che lo stomaco del piccone era pieno di fave, si convinsero che gli abitanti di Posada avessero viveri a sufficienza per resistere, così abbandonarono l’assedio e lasciarono le coste.
Le spiagge

La costa che si apre davanti a Posada offre un’enorme striscia di sabbia dorata e un mare turchese. Da segnalare quella di Su Tiriarzu con acqua cristallina e sabbia bianca, circondata da montagne e ornata da gigli bianchi. La spiaggia di Orvile, invece, è spesso ventosa e la zona è punto di riferimento per chi pratica il Kitesurf.
Cinque motivi per visitare Posada
- Per ammirare uno tra i più antichi insediamenti di Sardegna
- Per la sua storia e il panorama che si ammira dal castello della Fava
- Perché da qui partono diversi percorsi per kayak, trekking e mountain bike
- Per le sue favolose spiagge
- Per le sue feste e i suoi dolci tradizionali
Come arrivo a Posada
Posada si raggiunge in auto da Nuoro, percorrendo la superstrada 131. Il porto e l’aeroporto di Olbia distano circa 50 Km.
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