Il borgo di Santo Stefano di Sessanio, il suo nucleo storico e la sua particolare lenticchia
Arroccato su un colle a 1.251 metri sopra il livello del mare, il suggestivo borgo di Santo Stefano di Sessanio, in provincia di provincia dell’Aquila, in Abruzzo sembra un paese uscito da un presepe.

Località che subito l’influenza medicea, sulla porta d’ingresso di sud-est si nota proprio lo stemma della Signoria di Firenze, ha le sembianze del borgo fortificato, in quanto il nucleo storico è racchiuso tra edifici attigui che in passato ebbero la funzione di case-mura. Ma è percorrendo le strette e tortuose vie cittadine che si ammirano diversi palazzi d’epoca risalenti al Quattrocento o la casa del Capitano e la torre risalente al Trecento.
Un borgo, pochi abitanti
Santo Stefano di Sessanio si descrive semplicemente così: pochi abitanti, case raggruppate una accanto all’altra in un armonioso decoro architettonico. Sembra di stare in mezzo ad un paese del presepe. Comunque lo si veda, questo è uno dei borghi più belli d’Italia che conserva una caratteristica: qui viene coltivata una particolare lenticchia, unica per sapore e tradizione.

Si gira piacevolmente per le poche viuzze di Santo Stefano di Sessanio che per fortuna non sono invase dalle auto. Prima dell’entrata del borgo si trova l’unico parcheggio dove è obbligatorio lasciare l’auto. E custodito da un paio di cani randagi (mansueti) adottati dagli abitanti del posto. A pochi passi dal parcheggio ecco la Torre Medicea.
Torre medicea
L’esistenza della torre è documentata nel XIV secolo, anche se gli storici la ritengano più antica rispetto all’arrivo di Francesco de’ Medici, il feudatario che acquistò nel 1579 da Costanza Piccolomini la Baronia di Carapel. Furono gli stessi Medici a migliorarne la funzionalità iniziale apportando diverse modifiche. Danneggiata dal terremoto del 2009, è stata ristrutturata ed è tornata agli antichi splendori dopo i pesanti danni subiti.

Nel borgo le strade si alternano a scalinate, come quella che costeggia la Chiesa di S. Maria in Ruvo. Questo edificio di culto è risalente al XIII secolo, si passa sotto archi che nascondono botteghe e portano alle abitazioni, tra cui la Casa del Capitano e altri edifici quattrocenteschi e un sottopassaggio alquanto suggestivo ricavato sotto le case.
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Casa del Capitano
Si tratta della residenza signorile più nota di Santo Stefano di Sessanio. La si incrocia lungo via della Chiesa, poco distante da Piazza Medici. Si tratta di una costruzione in pietra ornata da due grandi bastioni, e due finestre bifore di gusto tardo-gotico. Sulla facciata principale fa bella mostra l’elegante loggiato rinascimentale risalente alla metà del Cinquecento.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Nella piazza Medici sorge anche la chiesa di Santa Maria delle Grazie, ovvero la chiesa di Santo Stefano. Risalente al XVIII secolo, aveva una facciata in pietra e campanile a vela.

Dopo il 1918, al termine della Grande Guerra è stata aggiunta una grande lapide con la decorazione allegoria della Vittoria alata. Su una lastra di marmo centrale l’elenco dei caduti nella Grande Guerra. A questa, è stata aggiunta una seconda lapide dopo la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946. Per quanto riguarda l’edificio di culto, il portale di ingresso era l’unico elemento decorativo prima della realizzazione del Monumento ai caduti, ha stile barocco. L’interno della chiesa si Santa Maria delle Grazie è a unica navata. Nella cappella dell’altare maggiore è ospitata la statua della Beata Vergine Maria del Carmine.
Porta urbica
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La porta urbica è uno degli ingressi nel borgo e si trova affiancata alla chiesa di Santa Maria delle Grazie. Presumibilmente la porta urbica era preesistente all’arrivo dei Medici. Così come la vediamo oggi è frutto dei restauri realizzati nel XVI secolo. La porta è sormontata dallo stemma mediceo. Anticamente potrebbe avere avuto una caditoia per contrastare l’assalto nemico ed era dotata di una torre merlata che non esiste più, forse è andata distrutta durante il terremoto del 1703.
Abitazioni e locali pubblici
Lungo i vicoli di Santo Stefano di Sessanio trovano spazio le camere di un albergo diffuso e alcuni ristoranti. Ma questi sono talmente piccoli che occorre prenotare con largo anticipo per trovare un tavolo. Consigliata la Locanda di Geppetto. Piccolo luogo di ristoro a gestione familiare dove la cucina è a chilometro zero. Il capofamiglia è anche contadino e allevatore.

Per completare il tour cittadino, fuori dal centro abitato si può visitare la chiesetta della Madonna del Lago, risalente al XVII secolo.
Cappella Madonna del Lago

La si vede già dal parcheggio per le auto. Poco fuori dal centro, presso il laghetto di Santo Stefano, che si forma dallo scioglimento delle nevi, sorge la chiesetta o Cappella della Madonna del Lago. Si tratta di un piccolo edificio di culto di stampo barocco risalente al XVII secolo, ad unica navata con un portico sulla facciata.
Il trekking per Rocca Calascio
Santo Stefano di Sessanio è anche la base di partenza di un suggestivo trekking che vi porterà fino ai 1.512 metri del Castello di Roccacalascio, uno tra i manieri più elevati d’Europa e che era raffigurato nei vecchi francobolli da 50 lire degli anni ‘70 del secolo scorso. Il castello si raggiunge anche con l’auto.
Cinque motivi per visitare Santo Stefano di Sessanio
- Per riscoprire uno dei borghi più affascinanti d’Abruzzo
- Per girare in un borgo che è stato un vanto della famiglia dei Medici di Firenze
- Per scoprire e fotografare affascinanti scorci cittadini
- Perché è la base di partenza del trekking per Rocca Calascio
- Per assaporare e acquistare la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio
Come arrivo a Santo Stefano di Sessanio
Santo Stefano di Sessanio si raggiunge percorrendo l’autostrada A24, uscita L’Aquila Est, quindi si imbocca la SR17bis fino alla svincolo per la Strada Statale 17. Si prosegue poi sulla Strada Provinciale Barisciano Castel del Monte fino a destinazione.
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