Nago-Torbole è una località incastonata tra le montagne trentine. Si trova sulla sponda settentrionale del Lago di Garda. È una meta imperdibile per gli amanti della natura, della storia e della buona cucina. Luogo di ispirazione di molti pittori, il borgo è un mix di paesaggi mozzafiato, monumenti storici e sapori autentici.

Contenuto dell’Articolo
- Spunti di Visita a Nago Torbole
- L’Itinerario alla Scoperta di Nago-Torbole
- Casello del Dazio di Torbole
- La Piazza Centrale
- Chiesa di Sant’Andrea di Torbole
- Marmitte dei Giganti di Torbole
- Nago
- Chiesa della Santissima Trinità
- Chiesa di San Vigilio di Nago
- Forte di Nago
- Castel Penede
- I Sapori di Nago-Torbole
- Quando visitare Nago-Torbole
- Cosa Non Perdere a Nago-Torbole
- Come Arrivo a Nago Torbole
- Info
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Spunti di Visita a Nago-Torbole
Nago-Torbole, è da visitare per diverse ragioni. Una di queste è che unisce due località: Torbole, sul lago, e Nago, sul colle. Ma anche perché questo è il paradiso dei velisti e windsurfisti. I venti ne fanno uno spot ideale per gli appassionati. Per chi non pratica sport, ma si limita solo a passeggiare per i vicoli, le due località offrono interessanti spunti.
Cominciamo da Nago. È adagiata sulle pendici del Monte Altissimo, offre viste spettacolare sul lago e sulle montagne circostanti. Il suo centro storico conserva edifici storici e la suggestiva chiesa di San Virgilio.

Torbole ci porta in riva al lago. È la classica località turistica. Allo stesso tempo, è uno scrigno di opere architettoniche ben conservate. Un esempio è il Casello del Dazio. Anche in questo caso si può passare una piacevole giornata passeggiando in riva al lago.
L’Itinerario alla Scoperta di Nago-Torbole
Il nostro tour cittadino parete da Torbole, da questo pittoresco borgo affacciato sul Lago di Garda. La riva ai piedi del Monte Baldo ci offre un lungolago stupendo. Passeggiando andiamo alla scoperta delle tradizionali case colorate, ammiriamo le barche dei pescatori ormeggiate nel piccolo porto. Proprio in riva al lago si può vedere Casello del Dazio. le costruzioni della Vecchia Dogana e Casa Beust, già ritrovo di artisti nel secondo dopoguerra. Ma c’è di più. Goethe era affascinato dalla bellezza del paesaggio che lo aveva soprannominato “La terra dove fioriscono i limoni”.

Casello del Dazio di Torbole
Il Casello del Dazio di Torbole ha un nome curioso. Questo nome lascia subito presagire l’utilizzo in passato di questa piccola costruzione veneziana. È situata sul molo del Lago di Garda. I locali lo riconoscono come “casel”. Fu sede del dazio prima e dei doganieri austriaci in un secondo tempo. A loro spettava il compito di controllare il traffico di barche tra pescatori e mercanti. Le antiche mappe lo segnano come una torre isolata su uno scoglio, circondata da acque tempestose. È da sempre testimone della storia commerciale e marittima del borgo.
La Piazza Centrale
Dopo aver visitato la zona del porticciolo, vi consiglio di fare un salto nella Piazza Centrale di Torbole. Questo è un luogo che ha dato ispirazione a molti pittori tedeschi. Capirete il perché ammirandola.

Chiesa di Sant’Andrea di Torbole
Torbole nasconde anche un altro capolavoro artistico. Si tratta della Chiesa di Sant’Andrea. Sorge su un’altura panoramica con vista sul Lago di Garda e le rovine di Castel Penede. I primi documenti dell’esistenza di queto tempio risalgono al 1175. Inizialmente era una piccola cappella dedicata al santo patrono dei pescatori. Grazie alla dominazione veneziana, ci troviamo nel periodo a cavallo tra la metà del 1400 e l’inizio del 1500. In quel periodo, la chiesa venne ampliata con due cappelle laterali. Distrutta dalle truppe francesi nel 1703, fu ricostruita in stile barocco. Nel 1741 vennero aggiunti un battistero e la pala del “Martirio di Sant’Andrea”, opera di Giambettino Cignaroli. Nel 1758 venne aggiunto il campanile e la chiesa venne poi consacrata definitivamente nel 1839.
Se andate dietro l’edificio di culto potrete ammirare la tomba del letterato Vincenzo Errante. Era una amante di Torbole e alla morte volle essere sepolto qui.

Marmitte dei Giganti di Torbole
La nostra visita lascia il lago per salire sulla collina dove sorge Nago. Prima di arrivare, è d’obbligo una sosta alle Marmitte dei Giganti. Si tratta di spettacolari cavità glaciali. La loro profondità può arrivare fino a 12 metri. La larghezza può raggiungere i 4-5 metri. Situate vicino alla strada statale, sono da sempre luogo di miti e leggende. In realtà si tratta di formazioni rocciose risalenti l’era glaciale. Si formarono quando le acque di disgelo, scorrendo nelle fratture dei ghiacciai, generarono vortici che modellarono la roccia. Sono una interessante testimonianza di come la natura abbia modellato il paesaggio. Qui si possono ammirare un salto glaciale e le rocce montonate, striate e lisciate.
Nago
Eccoci a Nago. Il consiglio è quello di passeggiare per il centro storico. Ammirate i palazzi e parte delle mura. Poi, arrivate alla chiesa di San Vigilio e a quella della Santissima Trinità.
Chiesa della Santissima Trinità

La chiesa della Santissima Trinità sorge in piazza Primone e fu fatta edificare, a proprie spese, da un sacerdote di Nago. Prese il posto di una chiesa di minori dimensioni preesistente di cui lui stesso era cappellano. Sull’altare maggiore si può ammirare una statua lignea di Dio Padre con in grembo il Figlio crocifisso, di artista altoatesino del XV secolo.
Chiesa di San Vigilio di Nago
La Chiesa di San Vigilio di Nago ha origini incerte. Presumibilmente risale al periodo carolingio o alla fine del IV secolo. Documenti la citano nel 1194, mentre divenne collegiata nel 1203. La costruzione iniziale venne ampliata. La costruzione seguiva l’orientamento tradizionale con abside a est e ingresso a ovest, accanto all’antico cimitero.

Il portale con lo stemma dei Madruzzo e una rara statua di San Vigilio ci riportano al 1599. Nel 1900, dopo la II Guerra Mondiale vennero aggiunte cappelle laterali, cupola e un’abside più grande. Non c’è uno stile predominante all’interno. SI possono infatti vedere altari barocchi e un battistero antico. Curioso il campanile che sembra più una torre difensiva. Sei campane furono realizzate fondendo un mortaio di bronzo. Il governo italiano lo donò dopo la Prima Guerra Mondiale.
Forte di Nago

Il Forte di Nago è è costituito da due fortificazioni che sorgono su altrettanti livelli differenti. È un esempio di architettura militare. Oggi al suo interno sono ospitati un ristoranti e una sala espositiva. Soprattutto, offre una vista panoramica mozzafiato sul lago.
Castel Penede
Dalla chiesa si raggiunge Castel Penede. Arroccato sopra la valletta di Santa Lucia, tra Nago e Torbole, fu per cinque secoli un baluardo difensivo strategico. Siamo esattamente 200 metri sopra Torbole sul Garda. Della costruzione iniziale restano solo diverse rovine.

Per ammirarlo in tutto il suo “splendore” servirebbe un drone. Tuttavia, qui il vento spesso spira forte ed è difficile governarlo.
Siamo in un punto panoramico. Da qui, possiamo ammirare una splendida vista sui vigneti, sul lago e sulla Valle del Sarca. Per quanto riguarda la storia del Castello, si hanno notizie a partire dal 1210. In quell’anno, il Castello fu conteso tra il Principe Vescovo di Trento, i conti d’Arco e altre potenti famiglie. Fu posseduto dagli Scaligeri, dei Visconti e dalla Repubblica di Venezia. Passò poi ai conti del Tirolo.

Le truppe franco-spagnole del duca di Vendôme lo distrussero nel 1703. Il luogo è custode di una storia millenaria, infatti alcuni scavi hanno rivelato insediamenti dall’Età del Bronzo all’epoca romana.
I Sapori di Nago-Torbole
Dopo tanto girovagare, è giunto il momento di fermaci ad assaporare i piatti della cucina tipica della zona. La cucina di Nago-Torbole combina i sapori del lago e della montagna. Da segnalare uno dei prodotti più rinomati: il broccolo di Torbole. Si tratta di una varietà locale di cavolfiore che matura tra novembre e aprile. Il suo sapore arricchisce i piatti tradizionali della zona.
Un’altra eccellenza di questa zona è l’olio extravergine d’oliva. Nasce grazie al clima mite del Garda Trentino. È anche merito degli uliveti locali.
Tra i vini tipici ecco il Marzemino Trentino DOC, un rosso autoctono dal sapore intenso, e il Teroldego Rotaliano DOC. Quest’ultimo è il principe dei vini trentini.
Quando visitare Nago-Torbole

Nago Torbole è una località che spesso in primavera ed estate è colma di turisti. Il lago, lo spot per chi ama il windsurf, ne fanno una attrazione di prim’ordine. A fine giugno ecco la Sagra di San Vigilio, la tradizionale festa con cucina tipica e musica. Anche d’inverno, nel periodo di Natale è frequentata. È usata soprattutto come base per visitare i vicini mercatini di Natale di Riva del Garda. Si possono anche visitare quelli di Bressanone, Trento e Canale di Tenno. Consigliato l’autunno quando i colori sono spettacolari.
Cosa Non Perdere a Nago-Torbole
- La Chiesa di Sant’Andrea e le sue opere d’arte di grande valore
- Il Casello del Dazio di Torbole, la piccola costruzione in stile veneziano situata sul molo
- Le Marmitte dei Giganti, formazioni glaciali, situate lungo la strada che collega Nago a Torbole
- La Chiesa di San Vigilio di Nago, con la sua architettura affascinante e la sua storia secolare
- Castel Penede, arroccato sopra la valletta di Santa Lucia, già baluardo difensivo strategico.
- L’olio extravergine d’oliva prodotto nella zona un’eccellenza unica
- Il broccolo di Torbole, un ortaggio dalle caratteristiche eccellenti

Come Arrivo a Nago Torbole
Nago-Torbole si raggiunge in automobile dall’autostrada A22, uscita Rovereto sud/Lago di Garda Nord e proseguendo per la strada statale SS240. In alternativa, da Trento è consigliata la SS45/bis. Dalla zona sud del Lago di Garda si arriva a Torbole dalla SS249. In treno. La stazione più vicina è quella di Rovereto sulla linea per il Brennero. Poi si prosegue in bus. L’aeroporto più vicino è quello di Verona.
Info
Qui il link del comune di Nago-Torbole
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