Andiamo alla scoperta di Sutrio, il borgo degli artigiani del legno e del presepe meccanico
Contenuto dell’articolo
- Spunti di visita
- Legno e artigianato
- Il Presepe di Sutrio
- I percorsi nella natura
- Cenni storici di Sutrio
- Il centro storico
- La Crous da Corsarie
- La cucina
- Come arrivo a Sutrio
- “Tesori Nascosti” Il Sacrario Militare del Monte Suello ad Anfo
- 27 gennaio. Giorno della Memoria, visitiamo la Risiera di San Sabba
- A Gignod, sulle tracce degli antichi pellegrini
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Spunti di visita
Immerso in un paesaggio di boschi rigogliosi e atmosfere alpine, questo luogo incantevole ai piedi dello Zoncolan, ha visto l’evolversi dell’artigianato del legno nel corso dei secoli, che è culminato con le diverse opere che si possono ammirare nelle piazze e nelle vie. Autentici capolavori, creati da mani anonime che nulla hanno a che invidiare a ben più illustri scultori. Infatti il borgo di Sutro è un vero e proprio tesoro nascosto nelle montagne friulane. Ogni angolo racconta una storia di maestri artigiani che hanno tramandato la loro arte di generazione in generazione. Ma si arriva a Sutrio anche per vedere il suo magnifico presepe meccanico, aperto 365 giorni l’anno, mentre chi ama lo sport, qui può ripercorrere le mitiche salite del Giro d’Italia scalando il Monte Zoncolan, oppure sciare nelle vicine piste di Ravascletto.
Legno e artigianato

In mancanza di neve o di stimoli per scalare il bicicletta il Monte Zoncolan, ci accontentiamo, si fa per idre, di visitare questo incantevole paese che si estende attorno al suo caratteristico centro storico. È qui che si trovano alcune delle botteghe artigiane di intaglio e scultura più rinomate di tutta la regione. Nelle mani degli abili scultori di Sutrio il legno si trasforma e prende vita. Attraverso le loro opere, raccontano la magia di queste terre. Ogni intaglio è una testimonianza della maestria ereditata dalle generazioni passate, una memoria viva che continua a riverberarsi nel presente. Mentre si cammina per le vie di Sutrio, è impossibile non rimanere affascinati dalle loro creazioni artistiche. La lavorazione del legno a Sutrio ha una lunga storia, che affonda le radici nei tempi antichi e che culmina ogni anno nel mese di settembre con la manifestazione “Magia del legno”.
Il Presepe

Sutrio non è solo un paradiso per gli amanti dell’artigianato del legno. Il borgo è famoso anche per il suo presepe meccanico permanente, una vera e propria attrazione per i visitatori. Questo è un capolavoro di ingegneria e creatività e si sviluppa con personaggi che si muovono e creano una scena vivace e affascinante. Nel periodo natalizio, mentre le luci colorate e le decorazioni festose invadono le strade, il paese si immerge in un’atmosfera ancora più calda e accogliente.

È il momento in cui “Borghi e Presepi” prende vita, adornando ogni angolo con la suggestiva esposizione di numerose scene della natività. L’intero abitato si trasforma in un luogo magico, unendo le strade e i vicoli in un viaggio emozionante tra i simboli più cari al periodo natalizio.
I percorsi nella natura
Oltre alla sua ricca tradizione artigianale e al presepe meccanico, si arriva a Sutrio per immergersi nella natura incontaminata. Le montagne circostanti offrono sentieri escursionistici mozzafiato, che permettono di esplorare paesaggi spettacolari e di godere di panorami mozzafiato. Questo è anche il regno dei ciclisti. Quelli che amano scalare le montagne care al Giro d’Italia. Da qui si affronta uno dei due versanti che porta in cima al Monte Zoncolan.

Cenni storici di Sutrio
Il nome Sutrio appare per la prima volta in un documento del 1300. Questa località è stata tra i primi insediamenti nella valle del fiume Bût. Come gli altri comuni della zona, anche Sutrio ha legato la sua storia alle vicende di chi lo ha dominato: dalla Repubblica di Venezia agli austriaci. A ricordo del passato resta, nella memoria popolare, un castello che doveva sorgere sul colle di Ognissanti, dove oggi si trova la pieve che venne costruita a partire dal 1806 dall’architetto Francesco Schiavi di Tolmezzo.
Il centro storico

Non meno importante è la visita nel centro storico di Sutrio, fatto di piccole strade lastricate e case tipiche in pietra dove si trovano alcune delle più apprezzate botteghe artigiane d’intaglio e scultura di tutta la regione. Da vedere la parrocchiale di Sant’Ulderico, edificata tra il 1781 e il 1792 è uno dei più riusciti esempi dell’architettura settecentesca della Carnia. Ha una facciata dal profilo asimmetrico fra due campanili, di cui uno incompiuto. All’interno della chiesa di Sant’Ulderico si possono vedere gli affreschi del veneziano Pier Antonio Novelli e del figlio Francesco, esponenti della pittura rococò veneta, legati al maestro Giambattista Tiepolo. Un’altra chiesetta che merita una visita è quella dedicata a Sant’Orsola, che si trova nella frazione di Nojaris. Al suo interno si trovano affreschi medievali.

La Crous da Corsarie
A Sutrio si torva la “Crous da Corsarie”, ovvero una croce lignea cui è legata una leggenda. Si narra che salvatosi da un naufragio nel 1747, Osvaldo Nodale, un abitante del borgo, la portò in spalla a Santiago de Compostela, Roma e Loreto, quindi tornato a Sutrio la murò nella sua casa. Tanta la devozione verso questa croce che nel 1805, un tal Pietro Del Negro di Villa Di Mezzo di Paularo sognò di portarla in pellegrinaggio nel santuario di Mariazell in Austria. Fece una copia della croce e portò a termine l’impresa. Ma questa croce, o meglio, l’originale, scampò ad un incendio e venne ritenuta per tanto, miracolosa. Gli abitanti allora pensarono di farne una reliquia staccandone vari pezzetti. Per preservarla fu rivestita in ferro.

La cucina
A Sutrio si possono assaggiare i piatti tipici della cucina della Carnia come il Frico, una specie ci frittata a base di formaggio, patate e cipolle. Poi i cjarsons, simili agli agnolotti ma ripieni di un mix di prodotti che possono andare da quelli salati a quelli dolci. Ogni anno la prima domenica di giugno a Sutrio si svolge una festa dedicata a questa pietanza.
Come arrivo a Sutrio
Sutrio si raggiunge in automobile dall’Autostrada A23 uscita Carnia, quindi si prosegue sulla SS52 fino a destinazione. Da Venezia si prende il regionale per Monfalcone, quindi si cambia per quello che porta a Tarvisio. Da qui si prosegue in bus. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Venezia e Trieste.
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