Andiamo alla scoperta delle Rughe di Fossato di Vico in provincia di Perugia
Fossato di Vico è un piccolo borgo della provincia di Perugia che conserva il nucleo medievale arroccato sulla collina. E proprio nel centro storico scopriamo le “rughe“.
Contenuto dell’articolo
- Consigli di viaggio
- La storia
- La visita
- Torre del palazzo Comunale
- Le rughe
- Il lavatoio
- Antiquarium
- Torre civica
- Le carceri
- Il forno del pan veniale
- Le chiese
- Chiesa di San Sebastiano
- Il Roccaccio
- La cucina
- Cinque motivi per visitare Fossato di Vico
- Come arrivo a Fossato di Vico
- Ascolta l’articolo
- Langhe on the road
- Cinque Terre, quattro passi sulla Via dell’Amore
- Il sentieri dell’arte di Boccioleto
- Un tour in valle Formazza, tra orridi, formaggi, chiese monumentali e aperitivi
- I castelli della provincia di Parma
Consigli di viaggio

Tra i borghi della “verde Umbria”, Fossato di Vico ha una caratteristica unica, ovvero quella delle rughe, ma chi arriva qui, lo fa anche per ammirare lo splendido panorama che si apre tra le abitazioni, oppure per seguire i sentieri nel verde che si snodano sul Monte Cucco tra lussureggianti boschi ricchi di faggi, querce, aceri, castagni e ginepri. Qui la natura offre anche prodotti che l’uomo trasforma in squisitezze alimentari e su tutti penso al castagnaccio.
La storia
Si sale fino al nucleo medievale del borgo per ammirare le antiche costruzioni in pietra, passeggiare tra i vicoli stretti e suggestivi. Un nucleo, quello di Fossato di Vico che ha una storia che ci riporta all’età del bronzo. Le prime tracce di vita risalgono a quel periodo. Questo è stato un luogo di scambio commerciale per Umbri, Piceni e altri popoli dei versanti Appenninici. Colonizzato dai romani, la fortuna del borgo è stata la costruzione della via Flaminia. I romani fecero di Helvillum un importante insediamento. Distrutto e ricostruito in posizione dominante, assunse il nome di Fossaton, ovvero fortificazione. Il suffisso “di Vico” fu aggiunto nel 1862 dopo l’Unità d’Italia. Come al tempo dell’antica Roma, Fossato di Vico è ancora oggi una terra di confine tra Umbria e Marche.

La visita
Si lascia l’auto poco prima della torre che immette nel centro storico e poi, seguendo le vie e le viuzze cittadine di arriva in cima, dove domina la torre dell’orologio. Da qui si gode di una bella vista sui tetti di Fossato di Vico e sulla valle circostante. Passeggiando per il centro cittadino di ammirano edifici spesso risalenti al medioevo. E si tocca con mano la bellezza delle rughe.
Torre del palazzo comunale
Si tratta di una delle 14 torri di cui ci circondava l’abitato di Fossato di Vico. Qui stazionava 24 ore su 24 una sentinella ed oggi è il simbolo del comune di Fossato di Vico. Secondo antichi documenti, la struttura faceva parte di un sistema difensivo verso chi cercava di accedere all’interno del castello. Nel Duecento la torre era sguarnita di merlature. Queste sono state inserite solo nel secolo scorso.
Le rughe

Le rughe di Fossato di Vico non hanno nulla a che vedere con i solchi che spesso segnano il viso delle persone più anziane. Le rughe di Fossato di Vico sono semplicemente delle antiche vie coperte che si sviluppano subito dopo la torre d’ingresso al centro storico. Si possono percorrere entrambe. Una verso sinistra culmina con via Roma e porta alla zona più alta del borgo, l’altra, quella a destra sale fino a via Pantalissi. Le rughe hanno avuto prevalentemente funzione difensiva, infatti sono state realizzate al fianco delle mura. Presumibilmente erette nel XIII secolo, quando fu consolidato il castello, oggi possiamo percorrerne diversi tratti. Si passeggia tra volte sostenute da travi in legno, archi a sesto acuto e antiche feritoie con aprono lo sguardo sulla campagna.
Il lavatoio
Da Via delle Rughe, a destra della Porta d’ingresso, ecco la fonte del lavatoio che si trova a ridosso della cinta muraria. Risale al XIX secolo ed ebbe la funzione di permettere alle donne di lavare i panni senza allontanarsi dalle proprie abitazioni.
Antiquarium

Salendo ecco il Vecchio palazzo Comunale, il luogo dove si svolgeva la funzione amministrativa del luogo. In passato è stato anche sede della Curia, oggi invece qui trova posto l’Antiquarium comunale che custodisce i reperti archeologici della Helvillum romana e frammenti in pergamena della Divina Commedia di Dante Alighieri. La struttura prende forma attorno al Duecento quando un capomastro ottenne l’incarico di costruire edificio possente ma anche bello alla vista. Dalla loggia il 13 maggio 1386 il Vicario del Castello leggeva gli Statuti cittadini ad alta voce.
Torre civica
Salendo fino a Via Campo dei fiori, ecco una torre, isolata, si tratta della Torre Civica di Fossato di Vico. Oggi la vediamo così, ma un tempo era parte integrante della cinta muraria del castello ed aveva funzione difensiva. Nel Medioevo venne trasformata in torre dell’orologio.

Le carceri
Si tratta di tre locali di origine duecentesca comunicanti tra loro e scavati nella roccia che secondo documenti d’archivio, in età pontificia i locali furono adibiti carcere. Secondo un rapporto del caporale Benni datato 26 settembre 1826,qui venne incarcerato il fornaio Nasoni di Fossato, perché sorpreso a frequentare la casa di una donna alquanto chiacchierata. I locali delle Carceri oggi sono usati a scopo espositivo.
Il forno del pan veniale

Nella suggestiva via che si snoda come un serpente nel cuore del borgo e risale la collina, attorniata da case in pietra, ecco il forno dove le donne andavano a cuocere il pane. Si chiama “Forno del pan veniale” e che rimase in funzione dal 1406 al 1953. Dopo aver macinato il grano, le famiglie preparavano l’impasto per il pane in casa, poi, quando il mugnaio le avvisava, si recavano al forno per la cottura. I turni cominciavano anche a notte fonda e protraevano fino a giorno inoltrato.
Le chiese
Il centro storico di Fossato di Vico ospita diverse chiese, la più antica è quella di San Pietro. Eretta dai monaci camaldolesi, precede la costruzione del borgo, infatti si trova all’esterno delle mura del castello. La costruzione del tempio risalirebbe ai primi anni del X secolo. Inglobata successivamente nella cinta muraria, San Pietro era ricca di affreschi, di cui oggi restano solo poche tracce. La particolarità della chiesa è il doppio ingresso. Quello maggiore per gli uomini, quello minore laterale era invece riservato alle donne.
Chiesa di San Sebastiano
Vicino all’Antiquarium ecco la cinquecentesca chiesa di San Sebastiano. Siamo nell’Arengo Maggiore, la piazza dove nel medioevo si proclamavano le leggi. L’edificio di culto era in origine solo una piccola cappella. Solo nel XIX secolo assume l’aspetto attuale. San Sebastiano è il Patrono del Comune di Fossato di Vico e si celebra ogni 20 gennaio.

Il roccaccio
Si tratta di resti isolati di un edificio presumibilmente nato durante gli scontri tra longobardi e bizantini nella zona. Durante il medioevo venne inglobato nel castello. Oggi restano solo poche rovine.
La cucina
Tipico prodotto della zona è la castagna, con cui si prepara il castagnaccio. La castagna, per secoli è stata considerata anche il pane dei poveri. Infatti le donne aggiungevano all’impasto per fare il pane anche un po’ di farina di castagne, che è un alimento altamente nutriente.
Per saperne di più: comune di Fossato di Vico
Cinque motivi per visitare Fossato di Vico
- Per passeggiare sotto le rughe
- Per visitare l’Antiquarium
- Per salire fino alla Torre dell’Orologio e ammirare il panorama
- Per ammirare uno dei luoghi più suggestivi dell’Umbria
- Perché da qui partono di versi sentieri nella natura del Monte Cucco
Come arrivo a Fossato di Vico
Fossato di Vico si raggiunge da Ancona dalla SS 76 della Val’Esino, oppure dalla SS219 da Arezzo, Città di Castello e Gubbio. In treno, la Stazione di Fossato di vico è sulla linea Roma-Ancona. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Perugia e Ancona.
RIPRODUZIONE RISERVATA