Visitiamo Govone, il borgo del Roero dove si produce del buon vino, questo luogo è noto anche per essere il “Magico paese del Natale”
Govone è un borgo situato sulla sponda sinistra del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, siamo nel Roero al confine con il Monferrato. La sua particolare posizione, a metà strada tra le città di Alba e di Asti, ne ha sempre fatto un luogo dedito ai commerci. Già in epoca romana era attraversato da importanti vie di comunicazione. Oggi la località è rinomata per la produzione di vino e per il Mercatino di Natale, uno tra i più caratteristici del Piemonte e conosciuto anche come “Magico paese del Natale”.

Contenuto dell’articolo
- Consigli di viaggio
- La storia
- Il castello
- Chiesa dello Spirito Santo
- Chiesa di San Secondo
- Chiesa Madonna delle Grazie
- Curiosità
- Il mulino
- Pozzo di Cherpore
- Il vino
- Cinque motivi per visitare Govone
- Come arrivo a Govone
- Ascolta l’articolo su Govone
- Govone, il Video
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Consigli di viaggio
Govone e la classica meta per chi ama i Mercatini di Natale, quello locale è tra i più caratteristici del Piemonte, anche se c’è da dire che negli ultimi anni le casette e le bancarelle sono state trasferite ad Asti e qui restano solo le attrazioni per i bambini. Resta pur sempre il “Magico Paese del Natale”. Val la pena visitare Govone soprattutto per ammirare il castello, il simbolo cittadino, le cui sale sono riccamente decorate. Ma qui si deve venire per fare scorta di buon vino. La locale cantina produce e vende i più rinomati nettari della zona. Il borgo è piccolo e lo si visita in una mattinata, volendo si può aggiungere anche la visita alle varie frazioni. Il buon cibo non manca, ma fate attenzione agli orari di apertura dei ristoranti.

La storia
La storia di Govone ci riporta all’epoca romana, ma i primi cenni di questa località si hanno nell’861, quando viene citata per la prima volta una certa “Villa Govoni”. Possedimento del vescovo di Asti, nel XII secolo sarà dei Rodolfo di Govone, e dal 1237 i consignori “de Govono”, i “Pallidi” e i “Solaro”. Nel 1682, passa ai Savoia, quando alla casata vengono concesse 1.700 giornate di terre feudali. Nel 1792, morto l’ultimo dei Solaro, passa al Regio patrimonio. Quindi nel 1897 il castello viene acquistato dal Comune.
Il castello

Govone fu scelto come residenza da Carlo Felice di Savoia e il castello che domina dall’alto questa località è diventato il simbolo cittadino. Oggi è sede degli uffici comunali. Al suo interno si ammirano sale stupende che sono aperte al pubblico soprattutto in occasione delle feste natalizie, quando il borgo si trasforma in un “villaggio di Natale”. Il castello di Govone è oggi Patrimonio Mondiale dell’Umanità, dell’UNESCO. Dal giardino si può ammirare, uno stupendo panorama sul borgo e sulle colline circostanti.

Risalente a prima dell’anno Mille, domina l’abitato e la valle del fiume Tanaro. La forma attuale è frutto dei lavori di ristrutturazione effettuati a partire dal Seicento dai Conti Solaro ispirati dai disegni degli architetti Guarino Guarini per la facciata sul lato sud, ricca di decorazioni marmoree e Benedetto Alfieri per quella a nord. Di notevole interesse gli affreschi che si ammirano nel salone centrale. Si tratta di dipinti in chiaroscuro dei pittori Luigi Vacca e Fabrizio Sevesi in cui viene riproposto il mito di Niobe. Altrettanto interessanti le decorazioni pittoriche degli appartamenti reali, sempre a soggetto mitologico, opera di Carlo Pagani e Andrea Piazza.
Chiesa dello Spirito Santo
Il nucleo di Govone risale la collina su cui domina il castello. Tra gli edifici degni di menzione c’è la Chiesa dello Spirito Santo o Chiesa dei Disciplinanti. Già presente nel 1585 come confraternita dei Battuti Bianchi, venne riedificata nel 1767 nelle attuali forme barocche. Nel 1830 Carlo Felice fece decorare la volta da Giuseppe Morgari, Carlo Pagani, Andrea Piazza e le pareti dai fratelli Pozzo. Divenne cappella reale quando il castello passò ai Savoia. Al suo interno si ammira la volta di forma ovale riccamente decorata.
Chiesa di San Secondo

La chiesa parrocchiale di San Secondo è un edificio in stile romanico gotico che sorge su uno sperone roccioso vicino al castello. Di questo edificio si ha notizia nel 1041. Nei secoli il tempio subì diversi cambiamenti. La chiesa è a tre navate con abside gotica di forma pentagonale e presenta due cappelle laterali dedicate al Sacro Cuore e all’Addolorata. Sul portale d’accesso alla chiesa si ammira un bassorilievo raffigurante San Secondo a cavallo. Il campanile risale al periodo tra i 1726 e il 1736.
Chiesa Madonna delle Grazie
La Chiesa Madonna delle Grazie si trova nella frazione Craviano. L’edificio era inizialmente una cappella esistente già agli inizi del 1600, luogo in cui, secondo una relazione parrocchiale del 1651, l’allora sacerdote di Govone si recava ogni domenica a dire messa. Per questo compito era compensato con uno stipendio di quattro sacchi di grano ed un carro di vino all’anno. Nel 1822 la regina Maria Cristina di Borbone, indusse il marito Carlo Felice a far costruire un convento adiacente alla chiesetta che venne ampliata. Eretto secondo lo stile architettonico dello Juvarra e le imposizioni regolamentari dell’Ordine francescano dei Cappuccini, nel 1895, il convento divenne un collegio maschile gestito dai Padri Dottrinari, quindi venne ceduto in gestione ad un erborista che qui impiantò il suo laboratorio.
Curiosità
Sulla Chiesa della Madonna delle Grazie circola la leggenda nella quale si vuole che la Croce che si trova sulla piazzetta di fronte all’edificio di culto sia stata realizzata con il legno di un grande pino del giardino del castello e posata su una base di pietra fatta arrivare dalla Terra Santa.
Ma c’è anche un altro particolare che contraddistingue questa chiesa, ovvero quello della campana che da più di due secoli suona alle ore 11 come fossero le ore 12. Secondo le interpretazioni, questa “anomalia” sarebbe dovuta ad un uso contadino, ovvero i rintocchi della campana ricorderebbero alle massaie di tornare a casa in tempo per preparare il pranzo ai mariti che lavorano nei campi. Secondo un’altra interpretazione, i rintocchi anticipati di mezzogiorno, invece, riguarderebbero un usanza dei frati Cappuccini di raccogliersi in preghiera. Ma c’è una spiegazione logica a tutto questo e ci riporta ad una ordinanza di Casa Savoia. I rintocchi anticipati di mezzogiorno vogliono ricordare il suono dell’Angelus nel giorno della sconfitta dei protestanti e la loro cacciata dalla Valle d’Aosta.

Il mulino
Si diceva che questo è un paese contadino, dove la maggior occupazione è data dalla coltivazione della vite. Anticamente nel territorio di Govone era presente un Mulino. Restaurato negli ultimi anni, sorge in località Gerotte. Già di proprietà della Marchesa Alfieri di San Martino e dei Marchesi Visconti Venosta, oggi è un edificio privato. Il Mulino di Govone rimase in funzione fino al 1974.
Pozzo di Cherpore
Altro punto di riferimento di Govone è il pozzo di Cherpore, un’antica fonte naturale che si trova tra le colline delle Borgate San Defendente e Montaldo.
Il vino
Il territorio della Langa, del Roero e quello vicino del Monferrato è noto al mondo per la qualità e la varietà delle produzioni vitivinicole. Qui si coltivano le uve da cui nasceranno vini come il Barolo, il Barbaresco, la Barbera d’Alba, il Nebbiolo d’Alba, il Dolcetto d’Alba e tanti altri vini a denominazione d’origine controllata e docg.
Cinque motivi per visitare Govone
- Per lo stupendo castello
- Per il panorama che si ammira dal castello
- Per acquistare i vini tipici
- Per le attività legate al Natale
- Per il suo Mercatino di Natale
Come arrivo a Govone
Govone si raggiunge in automobile da Torino seguendo l’autostrada A55 fino a Villanova d’Asti, quindi seguendo la Sp19 fino a Gironi e la Sp41 fino a destinazione. È consigliato parcheggiare nella zona del cimitero e poi salire a piedi fino al borgo. Sono pochi minuti di cammino. Un’altro parcheggio e quello sotto il castello.
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