Un tour tra i castelli della provincia di Parma, tra opere d’arte, architettoniche e prodotti tipici come culatello di Zibello e Parmigiano Reggiano
Un tour tra i castelli della provincia di Parma, alla scoperta di questi capolavori architettonici, della loro storia e anche dei sapori, infatti siamo nella zona di produzione del parmigiano reggiano, del culatello di Zibello e dove si assapora la torta fritta. Ma non solo. Si parte da Busseto, dai luoghi verdiani e lungo i circa 80 chilometri del percorso raggiungiamo i castelli di Soragna, Fontanellato e il suo labirinto, San Secondo Parmense, Roccabianca e la regia di Colorno, prima di concludere il nostro tour con la visita della città di Parma.

Contenuto dell’Articolo
- Consigli di viaggio
- Busseto
- Soragna
- Fontanellato
- San Secondo Parmense
- Roccabianca
- Colorno
- Parma
- I prodotti tipici
- Cinque motivi per fare il tour dei castelli del parmense
- Come arrivo a Busseto
- Video
- Le processioni della Pasqua in Italia
- Civita di Bagnoregio, la città che muore
- Nella foresta della Valle d’Intelvi, seguendo il Sentiero delle Espressioni
- Su il sipario, inizia lo spettacolo della Cascata delle Marmore
- Sassoferrato, la città della Battaglia delle Nazioni
Consigli di viaggio
Piccoli borghi, località rurali, quelle che attraversiamo, dove il panorama ci mostra splendidi casali, campi coltivati e che ci racconta la vita che da secoli si conduce da queste parti. Un’esistenza fatta di tanto lavoro, dedizione per l’agricoltura, per l’allevamento del bestiame e di rispetto della natura. In questo contesto si inseriscono i castelli, i tanti manieri che si possono ammirare in questa zona della provincia di Parma. Ognuno con la sua caratteristica, con la sua particolarità, con i suoi misteri e le sue leggende. Da scoprire visitandoli. Ma questa è anche zona di diverse tipicità agroalimentari come il Parmigiano Reggiano, il Culatello di Zibello o la spalla di San Secondo. Tutte da assaporare con i vini locali.
Busseto
Si parte da Busseto, luogo verdiano per eccellenza. Antica capitale dello Stato Pallavicino, tra le frazioni, racchiude anche Roncole Verdi, dove sorge la casa natale di Giuseppe Verdi. Ci arriveremo dopo aver visitato la cittadina e ammirato la stupenda piazza dedicata al compositore, dove sullo sfondo giganteggia la statua a lui dedicata, e dove, nella Rocca Pallavicino, trova sede il teatro che porta il suo nome e che si visita con una guida. La fortificazione ospita anche gli uffici comunali. Sulla piazza sorgono diversi edifici, come Casa Barezzi e la chiesa della collegiata di San Bartolomeo Apostolo e l’annesso oratorio della Santissima Trinità.

Consigliata la passeggiata lungo i portici, dove si respira l’aria cittadina tra locali e negozi. Lungo il corso sorge la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, collegio gesuitico del 1617. Edificata nel 1336, di ricostruita in stile gotico. Gli interni sono invece in stile rococò. Palazzo Orlandi, già di proprietà di Giuseppe Verdi e l’antico Monte di Pietà.
La frazione di Roncole Verdi, invece ci propone la casa natale di Giuseppe Verdi, che si può visitare. Qui visse anche lo scrittore Giovanni Guareschi. Poco distante da casa Verdi ecco un piccolo museo dedicato a lui.
Soragna

Lascia Busseto, direzione Soragna, arriviamo alla Rocca Meli Lupi. La meglio conservata tra quelle che abbiamo visitato. Si tratta di una struttura privata visitabile, si accede su prenotazione. L’antico maniero è stato riedificato nel 1385 da Bonifacio e Antonio Lupi e racchiude testimonianze storiche e opere d’arte di inestimabile valore. Esempio di prima epoca barocca, le sue sale sono impreziosite da affreschi alle pareti, da mobili ed arredi d’epoca. Tra le personalità di spicco della casata Meli-Lupi c’è Isabella Pallavicino di Cortemaggiore, moglie di Giampaolo II, che ottenne dal Duca di Ferrara il permesso di stampare una particolare edizione della “Gerusalemme liberata” di Torquato Tasso, riveduta e corretta dallo stesso autore, che dedicò un sonetto proprio a Isabella Pallavicino, e che è conservato nella biblioteca del palazzo.
Sul piazzale Meli Lupi si può visitare la chiesa di San Giacomo in stile barocco, si ammira l’edificio comunale e poco distanze ecco la Sinagoga con il Museo ebraico. Il Museo del Parmigiano Reggiano, che conserva oggetti legati alla produzione di questo formaggio tipico della zona e già citato dal Boccaccio nel suo “Decamerone”. Come altre località della zona, anche Soragna ha i suoi portici lungo via Garibaldi, dove sorge anche l’oratorio di Sant’Antonio Da Padova costruito tra il 1755 e il 1762 in stile barocco. Prima di lasciare questa località si può visitare anche la chiesa della Beata Vergine del Carmine, edificio di culto voluto dal marchese Diofebo III Meli Lupi nel 1640 per il convento dei carmelitani. La chiesa risale al 1661.
Fontanellato

Facciamo tappa a Fontanellato per due visite imperdibili. La prima alla Rocca Sanvitale, la seconda è per inoltrarci nel Labirinto della Masone. La Rocca fu costruita nel 1124 come torre difensiva, concessa dai marchesi Pallavicino ai Sanvitale nel 1378, fu ricostruita nell’ultimo ventennio del 1300 e ampliata fino al XVI secolo. Oggi appartiene al comune. Si può visitare (con guida) e al suo interno, il capolavoro assoluto conservato è la saletta di Diana e Atteone, dipinta dal Parmigianino in quaranta giorni nel 1523.

Fontanellato è nota anche per il Labirinto della Masone, un percorso di tre chilometri all’interno della composto da oltre 200 mila piante di bambù, in cui inoltrarsi, magari perdersi, ma tranquilli, la via d’uscita si trova sempre, voluto da Franco Maria Ricci su ispirazione dello scrittore argentino Jorge Luis Borges. Il progetto è in antitesi con quello di Minosse, che era una prigione, quello in provincia di Parma è un giardino dove la gente può camminare senza smarrirsi. Accanto al labirinto è sorto il Museo che racchiude importanti collezioni d’arte, una biblioteca e spazi per mostre temporanee.
San Secondo Parmense

La prossima tappa è la Rocca dei Rossi di San Secondo Parmense. Una fortezza medievale che divenne in seguito una sfarzosa residenza rinascimentale abitata da una tra le famiglie più illustri del Parmense: i Rossi. All’interno è conservato un importante impianto decorativo che illustra le vicende di una tra le più nobili famiglia parmensi. Superba la Sala delle Gesta Rossiane. Tra le curiosità legate alla rocca c’è quella del tunnel segreto che portava fuori dal paese e che veniva usato in caso di fuga. Nel 1800 il castello fu soggetto a ristrutturazioni e la galleria, a cui si accedeva dal sotterraneo posto sotto il mastio fu murata. Si visita la Rocca dei Rossi solo su prenotazione. Inoltre questo comune è anche quello di produzione della tipica spalla, il salume che si può trovare nella versione cotto o crudo.
Roccabianca

Un’altra Rocca dei Rossi si trova a Roccabianca. Il castello venne costruito attorno alla metà del 1400 dal Magnifico Pier Maria Rossi per l’amata Bianca Pellegrini. Divenne in seguito una dimora rinascimentale e cantina d’invecchiamento nel secolo scorso. All’interno ecco ricchi decori Quattrocenteschi del porticato e sale affrescate come quella di Griselda, dove venne rappresentata la centesima novella del Decamerone di Boccaccio. Quelli che si vedono oggi sono una copia, Gli originali furono portati a fine Ottocento al Castello Sforzesco di Milano. Tra le altre sale spicca quella decorata per volere della famiglia Rangoni nel XVI secolo. Qui si ammira una riproduzione tardo cinquecentesca della Madonna della Pala di Foligno di Raffaello. La visita va prenotata.
Colorno

Si arriva quindi a Colorno dove sorge la Reggia, nota come la “piccola Versailles italiana“. Sorta attorno alla metà del 1400 al posto di una costruzione militare a difesa dei possedimenti di Azzo, signore di Correggio, fu trasformata in dimora signorile dalla contessa Barbara di Sanverino nel 1500, quindi ristrutturata da Ranucci Farnese nel 1612, dopo aver confiscato i beni alla proprietaria. In questo periodo la reggia assunse l’aspetto che vediamo ancora oggi. Passato ai figli di Elisabetta Farnese e del re di Spagna Filippo V di Borbone, a Casa Savoia, dopo l’Unità d’Italia passò prima al Demanio dello Stato Italiano, poi alla Provincia di Parma. Nel 1871 le stanze vennero adibite a manicomio provinciale.
Oggi la Reggia di Colorno ospita la sede di ALMA, una famosa scuola di Cucina voluta da Gualtiero Marchesi. La visita alla Rocca di Colorno comprende alcune tra le più belle sale del complesso, tra cui quelle del piano nobile, l’appartamento nuovo del Duca Ferdinando di Borbone e la cappella ducale di San Liborio. La visita è su prenotazione e, come per gli altri casi, a pagamento.
Parma

Conclude il nostro tour una visita alla città di Parma. Servirà una intera giornata per visitarla al meglio, ma ci si può concentrare sui principali monumenti partendo da Palazzo della Pilotta, oggi sede della Galleria Nazionale e del teatro Farnese, quindi in Piazza Duomo l’imponente Cattedrale (di stile romanico, l’interno è riccamente affrescato. Spettacolare è la cupola) e il suo Battistero dalla struttura ottagonale in marmo rosa e vari dipinti medievali (biglietto cumulativo con il museo diocesano). Quindi la chiesa barocca di San Giovanni Evangelista con la cupola affrescata dal Correggio.

Il nostro percorso prosegue in piazza Giuseppe Garibaldi, dove davanti al Palazzo del Governatore fa bella mostra di se, la statua dedicata all’Eroe dei Due Mondi (a proposito a Parma le statue parlano e si raccontano, cercate il Qr code) Sulla piazza si trovano anche la sede del comune di Parma e il monumento al compositore Antonio Allegri. In Strada Garibaldi ecco la Basilica di Santa Maria della Steccata, un santuario a pianta a croce greca che conserva al suo interno la cripta reale. Sulla piazza dove ha sede la chiesa, in un negozio con l’insegna di una cappelleria, si trova invece una gelateria eccezionale. Siamo anche nella zona del Teatro Regio di Parma. Lo sfarzoso teatro in stile neoclassico del 1829, regno della musica lirica, che si può visitare con un apposito tour.

La visita minimale alla città di Parma ci porta al Palazzo Ducale, una costruzione in stile barocco, attuale sede dei carabinieri e ai suoi splendidi giardini aperti al pubblico.
I prodotti tipici
La tipicità di questa zona è nota in tutto il mondo. Questa è zona di produzione del Parmigiano Reggiano, un formaggio dalla storia millenaria che non ha bisogno di presentazione, così come il culatello di Zibello, un salume a denominazione di origine protetta citato con certezza per la prima volta in un documento del 1735 che viene prodotto usando la coscia di maiale insaccata nella vescica dell’animale stesso, la cui lavorazione è tutelata dal Consorzio del Culatello di Zibello. Questa è anche zona di produzione della Spalla di San Secondo, anche in questo caso prodotta sia in versione “cotto” che in versione “crudo”. Tutti questi salumi, ma anche i formaggi della zona, sono accompagnati in tavola dalla Torta fritta parmense, ovvero rombi di pasta fitti che vengono serviti caldi. Tra i vini, da segnalare, la Malvasia, il Sauvignon e il Rosso Colli di Parma.

Cinque motivi per fare il tour dei castelli del parmense
- Per visitare stupendi castelli e conoscere la loro storia
- Per passare qualche giorno tra la natura del parmense
- Per visitare la città di Parma
- Per i sapori delle tipicità agroalimentari parmigiane
- Per conoscere una zona caratteristica dell’Emilia Romagna
Come arrivo a Busseto
Busseto si raggiunge dall’Autostrada A1 Milano-Napoli, uscita Fiorenzuola d’Arda, quindi Sp 462R fino a Cortemaggiore, poi si prosegue sulla Sp 26 fino a destinazione
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