Simbolo della vita rurale a rudere, la Cascina Malpaga di Castano Primo è una pagina di storia da “vedere” lungo il Canale Villoresi
Pedalando lungo l’alzaia che affianca il Canale Villoresi, all’altezza del territorio di Castano Primo, in provincia di Milano, ci si imbatte nei ruderi di una cascina ormai in stato di abbandono e degrado: la Cascina Malpaga. Quella che oggi appare come un fatiscente rudere, è stata, fino agli anni 50 del secolo scorso, una simbolo della fervida agricoltura locale, la cui storia risale alla fine del 1400.

Contenuto dell’articolo
- Consigli di viaggio
- Il canale Villoresi
- La Cascina Malpaga
- La storia
- La cascina Malpaga oggi
- Cinque motivi per visitare la Cascina Malpaga
- Il video
- Come arrivo alla Cascina Malpaga
- Audioguida
Consigli di viaggio
Oasi di natura incontaminata, il Parco del Ticino offre molti spunti per piacevoli passeggiate a piedi o in bicicletta. Una di queste ci porta lungo uno di tanti corsi d’acqua che scorrono all’interno di questo lembo di Pianura Padana. Ed è proprio seguendo il percorso che affianca il Canale Villoresi entriamo in contatto con le realtà agricole che da secoli animano questa zona di Lombardia. Una realtà fatta di braccia che lavorano i campi, di coltivazioni e di cascine. Alcune delle quali storiche. Non mancano spunti per fare delle ottime fotografie. Chi ama la natura qui può fare piacevoli sorprese. Nelle ore giuste è facile incontrare gli animali che popolano il parco come aironi cinerini, gazze, anatre selvatiche ecc. Lasciando il percorso si possono trovare ristoranti dove assaporare i piatti della tradizione lombarda, tra carni, salumi, formaggi, il tutto con polenta e pasta fatta in casa.

Il canale Villoresi
Il Canale Villoresi, è un corso d’acqua artificiale ideato e costruito tra il 1881 e il 1890 per portare acqua nei campi dell’altomilanese e della Brianza. Venne creato dopo una siccità che mise a dura prova i raccolti e prende il nome dall’ingegnere che lo progettò. Il percorso si estende dalla Diga del Panperduto sul fiume Ticino (siamo nel comune di Somma Lombardo, in provincia di Varese) e raggiunge il comune di Cassano D’Adda, in provincia di Milano, dove confluisce nel fiume Adda al termine di un percorso lungo poco meno di 90 km. Si tratta di uno dei Canali più lunghi d’Italia, mentre la pista ciclabile che lo affianca, Inizia dalla diga sul fiume Ticino ed arriva all’altezza della Villa Reale di Monza.
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La Cascina Malpaga

Pedalando nella zona ad ovest del comune di Castano Primo colpisce questa costruzione in aperta campagna. La Cascina Malpaga è un grosso agglomerato chiuso, dalla forma quadrata, che fino a qualche decennio fa è stato uno dei centri più attivi della vita rurale della zona. Le sue origini si perdono nella notte dei tempi. Le prime notizie della Cascina Malpaga si hanno nel 1491, come è riportato su alcuni documenti dell’epoca. La costruzione, come la vediamo oggi, ha pianta a corte quadrata chiusa da due fabbricati. Sulla facciata del lato Sud si può vedere anche l’ingresso della piccola chiesetta, dedicata a San Bernardo. Forse fatta costruire dai proprietari e sicuramente riedificata nel 1895. Oggi questo oratorio è chiuso. Raramente può capitare di trovarlo aperto per vedere che purtroppo la struttura è stata vandalizzata. Spiccano ancora i dipinti che si trovano nella parte alta della chiesa e la scritta che si trova sopra la porta d’ingresso.

Verosimilmente dello stesso periodo sono anche i fienili e le stalle che invece sono disposti parallelamente ai lati Ovest ed Est del complesso architettonico. Anche questi, oggi sono in forte stato di degrado. La cascina Malpaga è in completo stato d’abbandono e preda di numerosi vandalismi. Simbolo dell’agricoltura locale, è stata memoria storica di un glorioso passato fatto di famiglie che hanno vissuto e lavorato i campi che la circondano.
La storia
I primi documenti che attestano l’esistenza della Cascina Malpaga risalgono al 1491. Nel 1537 è abitata da circa sette persone, mentre all’inizio del ‘600 ne ospita almeno quaranta. La sua espansione prosegue ancora nel corso dei secoli e a metà del 1800 in questi spazi vivono 126 persone, che si riducono a una cinquantina a metà del 1900. Poi il lento e inesorabile declino.
La cascina Malpaga oggi

Oggi lo stato di conservazione della cascina Malpaga è pessimo. I muri perimetrali esterni sono ancora in piedi ma in diversi punti danno segno di cedimento. Buona parte del tetto è implosa. All’interno degli stessi appartamenti, molti dei quali sono crollati, sta crescendo la vegetazione. Dal cancello d’ingresso si sbircia nel cortile che è ormai invaso dalle erbacce. Dal campanile dell’oratorio è scomparsa la campana.
Il video
Cinque motivi per visitare la Cascina Malpaga
- Perché è un punto facilmente raggiungibile dall’alzaia del canale Villoresi.
- Per riscoprire la vita rurale della zona
- Perché è una pagina di storia locale che merita di essere conosciuta
- Per passare qualche ora nella natura a pochi passi dall’aeroporto di Milano Malpensa
- Perché da qui capita di vedere gli animali che popolano il Parco del fiume Ticino

Come arrivo alla Cascina Malpaga

Si arriva alla cascina Malpaga di Castano Primo seguendo l’alzaia del Canale Villoresi sia da Monza, dista circa 40 chilometri, che dalla diga del Panperduto, da dove dista circa 16 chilometri.
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