Gromo, è un borgo della Val Seriana noto nel passato per le sue miniere e la costruzione delle armi bianche, oggi è una splendida località turistica da visitare

Gromo è un borgo dall’antica storia della Val Seriana, in provincia di Bergamo, fatto di gente laboriosa che ha fatto la propria fortuna grazie alle miniere che circondano la zona e alle fucine dalle quali uscivano armi bianche esportate ovunque.

Contenuto dell’articolo
- Consigli di viaggio
- La storia
- La tragedia
- La visita di Gromo
- Castello Ginami
- Palazzo Milesi
- Chiesa di San Gregorio
- Chiesa Parrocchiale di San Giacomo
- Ville Liberty
- Torre del Gananderio
- Cosa mangiare
- Cinque motivi per visitare Gromo
- Come arrivo a Gromo
- Audioguida
Consigli di viaggio
Che sia per passare una giornata sulle nevi di Spiazzi di Gromo o per una semplice visita al borgo, portare la reflex e tanta fame, perché qui non mancano specialità culinarie come la “Maiasa” che devono essere assaggiate. Se volete spendere un po’ di più, il ristorante del castello è il posto giusto per mangiare, ma si trovano locali tipici anche fuori dal centro storico. Passeggiare per le vie di questa località è come fare un tuffo nel passato e se è aperta, non lasciatevi sfuggire l’occasione per vedere l’interno della chiesa di San Gregorio. Così come non deve mancare la visita al Museo delle Armi Bianche. Per chi ama il trekking, in zona si trovano diversi percorsi nella natura e salendo nelle frazioni di questa località si ha la possibilità di fare delle ottime fotografie dall’alto.
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La storia

Gromo è un paese di montagna, situato sulle Alpi Orobie, che lega la sua storia alle miniere del ferro. Sarebbero stati i Celti i primi a estrarre questo materiale dalla roccia. Documenti del 1100 indicano che qui si estraeva anche l’argento. Ma questo è stato, soprattutto nel 1400 il borgo dove si costruivano le armi. Nel periodo della dominazione veneziana, dalle cucine locali nascevano spade, pugnali, alabarde, armi bianche che erano destinate all’esportazione.
La tragedia
Proprio nel momento di maggior splendore, Gromo è stato al centro di una tragedia: nel 1666 un’alluvione del fiume Goglio, distrusse le case e le officine dove si lavorava il ferro e dove si creavano le armi bianche. Oggi invece, è un borgo turistico a due passi dagli impianti sciistici di Spiazzi di Gromo.
La visita di Gromo
Questo borgo laborioso ha saputo mantenere intatte le sue caratteristiche di villaggio di montagna fatto di antiche abitazioni che si fondono con quelle più moderne ed attuali. Merita una visita la scenografica piazza Dante dove si affacciano il duecentesco castello Ginami e il palazzo Milesi, attuale sede del Municipio, dall’elegante loggiato, e dalla fontana che la precede e poi la chiesa di San Gregorio con la sua pala d’altare seicentesca. Lungo la via Milesi ecco i bei portali costruiti in pietra locale, ma anche i vicoli e le scalinate che portano alla parte alta del centro storico.
Castello Ginami

Il castello Ginami si affaccia sull’antica piazza del mercato, l’attuale piazza Dante. Costruito dalla famiglia omonima, su uno sperone di roccia o “grumo” dal quale deriverebbe il nome della località, ovvero Gromo, fu completato intorno al 1276. Originariamente adibito a fortezza, aveva lo scopo di proteggere la miniera d’argento grazie anche alla sua posizione dominante tra la scarpata sul fiume Serio, e l’avvallamento che lo collegava al territorio attraverso il ponte levatoio. Oggi il castello è un rinomato ristorante che ha conservato diversi arredi d’epoca e oggetti di valore, oltre ai soffitti a cassettoni e un lampadario in ferro battuto che riporta il cigno, ovvero lo stemma del Comune di Gromo.
Palazzo Milesi

Di fronte al castello sorge Palazzo Milesi, costruzione risalente al XV secolo, probabilmente voluto da un membro della famiglia Buccelleni, già proprietaria del Castello. L’edificio è stato realizzato utilizzando marmo grigio venato proveniente dalle vicine cave di Ardesio. Costruito con due loggiati sovrapposti e capitelli delle colonne. Al suo interno ospita gli uffici municipali, il Museo delle armi bianche e delle pergamene e il Museo EcoNaturalistico. Oggi adibito a deposito, il piano terra è composto da un lungo sotterraneo con la volta a botte, che un tempo veniva utilizzato come deposito per le armi costruite e pronte per la vendita. Davanti a Palazzo Milesi ecco la fontana centrale che porta in trono il cigno, lo stemma cittadino.
Chiesa di San Gregorio
La Chiesa di San Gregorio è un edificio sacro risalente al 1335. In origine potrebbe essere stato l’oratorio del castello Ginami. Oggi è di proprietà comunale e si presenta con un bel portale in pietra di Sarnico e soffitto a botte. Al suo interno conserva la pala chiamata “La Vergine col Bambino” del 1621 di Enea Salmeggia detto il Talpino, ai piedi dei santi Gregorio Magno e Carlo Borromeo si può vedere il paesaggio di Gromo come si presentava allora. Nel 1550 la chiesa fu utilizzata dalla popolazione come “parlamento” locale.
Chiesa Parrocchiale di San Giacomo

Posta apparentemente fuori dall’attuale centro storico, la chiesa Parrocchiale di San Giacomo la si incontra lungo l’antica via di transito che prosegue verso l’alta valle. Risalente al XIII secolo, l’edificio ha subito diversi cambiamenti che ne hanno modificato l’aspetto originale. All’interno, di impianto romanico a tre navate, quelle laterali e il presbiterio sono di costruzione barocca. Tra le opere conservate il cinquecentesco fonte battesimale, il ciclo pittorico di Antonio Cifrondi, e tele della seconda metà del ‘700. L’antico altare ligneo è della scuola del Fantoni. Di rilievo, al centro dell’architrave del portale, anche lo stemma di Bernardino da Siena, che predicò in queste zone nei primi anni del XV secolo.
Ville Liberty
Girovagando per le vie cittadine di Gromo si possono ammirare diverse ville in stile Liberty. Località a vocazione turistica, si deve l’iniziativa alla famiglia milanese dei Crespi, tra il 1800 e il 1900 qui furono costruite diverse abitazioni dalle forme fantasiose di gusto liberty. Molte di queste case hanno pregevoli balconi in ferro battuto e le raffinate inferriate delle finestre.
Torre del Gananderio
La si vede su un poggio che domina la valle, la torre del Gananderio. Si tratta di un palazzo dalle forme di un castello con torre e merlatura.
Cosa mangiare
Siamo in una località di montagna dove non mancano pascoli e alpeggi e qui si produce una formaggella tipica, magari accompagnata dalla polenta, mentre il venerdì santo è abitudine mangiare la “Maiasa”, una sorta di torta a base di farina, cipolle, fichi secchi e mele, condita con olio e cotta nel forno. La “Maiasa” ha anche un significato tradizionale, ovvero che la Quaresima è finita.
Cinque motivi per visitare Gromo
- Per scoprire un secolare borgo delle montagne bergamasche
- Per il museo delle Armi Bianche
- Per ammirare all’interno della Chiesa di San Gregorio la Gromo di un tempo
- Per assaggiare la Maiasa e la formaggella
- Per vedere Gromo dall’alto delle sue frazioni
- Per sciare nel comprensorio di Spiazi di Gromo
Come arrivo a Gromo
Gromo si raggiunge dall’Autostrada A4 Torino-Trieste uscita Seriate, quindi SS 42 verso Albano, poi SS 671. Superati i comuni di Ponte Nossa e di Parre, si continua sulla SP 49 fino a destinazione. Non ci sono stazioni ferroviarie, mentre l’aeroporto più vicino è quello di Bergamo.
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