Scopriamo significati e simboli del Calendario celtico di Bernate Ticino. Siamo nel Parco del fiume Ticino
Immerso nello scenario naturale del Parco del Ticino, Bernate Ticino è un borgo in provincia di Milano, noto per la Canonica, il Palazzo Visconti, ma anche per la sua lanca e il Calendario Celtico. Questo monumento, un opera in marmo al centro di una radura con attorno specifici alberi, lo si può ammirare seguendo le indicazioni per il fiume partendo dalla chiesa di San Giorgio.

Consigli di viaggio
- Consigli di viaggio
- Lo zodiaco ante litteram
- Periodi e significati del calendario celtico
- Come funziona il Calendario celtico
- Cinque motivi per vedere il Calendario celtico
- Come arrivo a Bernate Ticino
- Audioguida

Consigli di viaggio
Una giornata a contatto con la natura all’Interno del Parco del Ticino, a contatto con flora e fauna, ma anche con i simboli di questo parco che è uno dei più importanti d’Europa. Un luogo che offre punti d’appostamento per chi ama la fotografia naturale, dove avendo la giusta pazienza si possono scattare dello fantastiche foto agli animali che popolano la zona: dagli aironi cinerini alle anatre selvatiche, poi agli uccelli, ai rettili, a tante altre specie. All’interno del parco si possono fare rilassanti passeggiate nei sentieri segnalati. Armatevi dei migliori zoom o teleobiettivi per tornare a casa con immagini spettacolari. Ci si può fermare nei ristoranti della zona per assaporare la tipica cucina lombarda, quella classica con polenta, formaggi e salumi, ma anche con il pescato del fiume. Un luogo per famiglie, anche con figli piccoli, ma anche per gli sportivi. Tanti se ne vedono lungo l’alzaia del Naviglio o nei sentieri del parco, nelle zone interdette al traffico veicolare.
Lo zodiaco ante litteram
Il Calendario celtico può, in un certo senso, essere definito l’antesignano dello zodiaco. I suoi simboli, i suoi riferimenti, possono essere stata fonte di ispirazione. Per capire il fenomeno dobbiamo tornare agli albori della storia, ovvero al periodo dall’Età del Ferro al II secolo a.C. È in questo lasso di tempo che tra le popolazioni del Nord Europa, soprattutto tra i Celti.

Furono i Druidi, i sacerdoti e la loro venerazione nei confronti della natura a creare il Calendario degli alberi, assegnando ad ogni specie arborea un significato, mettendo insieme le virtù della pianta ad uno specifico periodo dell’anno. Ogni albero era associato ad uno dei tredici mesi dell’anno lunare (formato da ventotto giorni) e a una lettera dell’alfabeto.
Fu l’irlandese Robert Graves, mitografo e studioso di antiche civiltà, a dimostrare la corrispondenza tra il Calendario degli alberi e le 13 consonanti i cui nomi si trovano ancora oggi nell’alfabeto irlandese dei nomi degli alberi.
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Periodi e significati del calendario celtico
Il calendario celtico associa un albero a determinate virtù. Ecco che la Betulla (Beth o B) che rappresenta il periodo che intercorre dal 25 dicembre al 20 gennaio simboleggia lo spirito di sacrificio, la purificazione, ma anche conoscenza e saggezza. Questa pianta era sacra alla dea Brigit.

Il periodo dal 21 gennaio al 17 febbraio era quello del Sorbo degli uccellatori (Luis o L) che simboleggia la rinascita e la protezione contro le negatività. Il Frassino (Nion o N) nel calendario celtico è legato al periodo tra il 18 febbraio e il 17 marzo ed offre protezione contro le negatività, ma anche è simbolo propiziatorio della buona sorte.
Poi arriva il periodo dell’Ontano (Fearn o F) che racchiude il periodo che intercorre tra il 18 marzo e il 14 aprile, ma esclude il 21 marzo, giorno di inizio della primavera ed è simbolo dell’immortalità. Il 21 marzo, infatti è il giorno della Ginestra dei carbonai (Onn o O) simboleggia l’equinozio di primavera ed è legato a nobiltà ed autorità.
Il Salice (Saile o S) copre il periodo dal 15 aprile al 12 maggio ed è legato al culto della Dea Luna e all’acqua. Il periodo dal 13 maggio al 9 giugno è quello del Biancospino (Hath o H) albero che simboleggia purezza, introspezione, intuizione. In passato era il punto di riferimento contro le fatture delle streghe.

Alla Quercia, o meglio al rovere (Duir o D) è legato il periodo a cavallo tra il 10 giugno e il 7 luglio. Secondo il Calendario celtico chi è nato in questo lasso di tempo ha potere, energia, saggezza, sopravvivenza e può comunicare con il mondo celeste.
All’interno di questo periodo va considerato anche quello che intercorre dal 21 al 24 giugno che è dedicato all’Erica (Ura o U) a rappresentare il solstizio d’estate e a simboleggiare l’allontanamento della negatività e del malocchio.
L’Agrifoglio (Tinne -o T) è l’arbusto di lunga vita e benaugurante ed è legato al periodo dall’8 luglio al 4 agosto. Tocca poi al Nocciolo (Coll o c) cui è legato il periodo dal 5 agosto al 1 settembre e simboleggia la saggezza, ma anche meditazione e intuizione. Arriva poi la Vite (Muin o M), dal 2 al 29 settembre è la pianta sacra a Dioniso o Bacco è simbolo di benessere e conoscenza.
Il 23 settembre è invece il giorno del Pioppo bianco (Eadha o E) ed è quello che i celti consideravano equinozio d’autunno. Questa pianta simboleggia la sopravvivenza dopo la morte e la continuità. Dal 30 settembre a 27 ottobre è il periodo dell’Edera (Gort o G)a simboleggiare la durata del tempo, le risorse interiori, ma anche la ricerca di sé. Il Tiglio (Peith o P) è il simbolo della giustizia e copre il periodo dal 28 ottobre al 24 novembre. Il Sambuco (Ruis o R) è simbolo di vita, rigenerazione. Dai sui rami i celti ricavavano un flauto, il cui suono proteggeva dagli incantesimi delle streghe. Il periodo del Sambuco è quello dal 25 novembre al 22 dicembre.

Poi arriva il Tasso ( Idho o I) solo il 23 dicembre, vigilia del solstizio d’inverno, giornata che le popolazioni celtiche consideravano nefasta perché era l’ultimo giorno dell’anno, o meglio il giorno della morte dell’anno. Il 24 dicembre è dedicato all’Abete rosso (Ailm o A) il giorno del solstizio, della rinascita del Sole. Questo è l’albero del Parto e della Nascita. A è la lettera che apre l’anno.
Come funziona il Calendario celtico
Il calendario celtico iniziava dal primo giorno di novembre, quando si apriva Samhain, ovvero il primo trimestre. Avevano poi molta importanza i solstizi e gli equinozi, che segnavano il percorso del sole, ma anche le cosiddette “feste lunari”, o feste di fuoco, tra cui Samhain che si celebrava dalla notte del 31 ottobre al 1 novembre) e Beltain, la notte dal 30 aprile al 1 maggio. Questi erano anche le due date che segnavano la divisione dell’anno tra periodo buio, l’inverno e periodo luminoso, l’estate. Tra il 31 gennaio e il 1 febbraio era considerata quella della ripresa della fertilità femminile. 31 luglio e 1 agosto erano le giornate della riunione dei clan dopo la caccia estiva.

Infine i mesi duravano 29 o 30 giorni e, come per il nostro 29 febbraio, nel primo caso, il mese era considerato “infausto” mentre nel secondo era “fausto”. Anche il calendario celtico aveva il suo anno bisestile, ma rispetto a quanto accade oggi, veniva aggiunto un tredicesimo mese due volte ogni cinque anni. Questo mese era chiamato “intercalare” ed aveva lo scopo di sincronizzare l’anno lunare alle quattro stagioni dell’anno solare.
Cinque motivi per vedere il Calendario celtico
- Per scoprire una curiosità che riporta all’età del ferro
- Per ammirare una zona dove la natura è incontaminata
- Per vedere da vicino il monumento e capire il calendario celtico
- Per visitare Bernate Ticino, la sua splendida Canonica e il palazzo Visconti
- Per passeggiare sull’alzaia del Naviglio Grande
Come arrivo a Bernate Ticino
Bernate Ticino si raggiunge in automobile dall’Autostrada A4 Trieste-Torino, uscita Marcallo -Mesero, quindi SS336dir e SP170. La stazione ferroviaria più vicina è quella di Magenta, quindi si prosegue in bus. L’aeroporto più vicino è quello di Milano-Malpensa.
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