Andiamo alla scoperta delle Grange piemontesi tra le risaie della provincia di Vercelli
Un percorso ideale per chi ama pedalare, è quello che ci porta alla scoperta delle “Grange” piemontesi, in provincia di Vercelli, lungo un itinerario altamente suggestivo che attraversa risaie, piccoli borghi di pianura, avendo sullo sfondo nelle giornate limpide, le Alpi.

Cosa sono le grange
Il termine “Grange” per i vercellesi ha il significato di granai, anzi, di antichi granai, quelli che anticamente i monaci cistercensi utilizzavano dopo aver bonificato le aree del territorio che da Trino si estende fino a Crescentino e Larizzate, e che avevano il proprio fulcro nell’Abbazia di Santa Maria di Lucedio.
Fondata nel 1123, questa comunità di monaci aveva il compito di acquisire possedimenti per bonificarli, avendo ognuno come punto di riferimento una grangia.
L’importanza dei monaci
I monaci divennero i “grangieri” ovvero gli esperti nei lavori di bonifica dei terreni paludosi o incolti. Le potenti famiglie locali usufruirono della loro opera per trasformare i terreni incolti e boschivi in altrettanti redditizi.
A loro si deve la vocazione risicola della zona. Furono i monaci Cistercensi ad introdurre la coltivazione del riso nel XV secolo. La sola abbazia di Lucedio arrivò a possedere fino a 6 grange: Montarolo, Montarucco, Leri-Cavour, Castelmerlino, Ramezzana e Darola.
L’itinerario di visita
Il nostro itinerario tutto pianeggiante, ci porta dalla città di Vercelli all’Abbazia di Lucedio lungo un percorso di 20 Km che attraversa campi coltivati, cascine storiche, come quella dove furono girate alcune scene del film “Riso Amaro” .
Per quanto riguarda la pellicola del “neorealismo” italiano, fu girata nel 1949 (diretta da Giuseppe De Santis, tra gli interpreti: Silvana Mangano, Vittorio Gassman e Raf Vallone) racconta di una coppia di giovani malviventi che dopo il furto di una collana è braccata dalla polizia. Durante la fuga, la complice si unisce a un gruppo di mondine del Vercellese.
Raggiunta dall’amante, aiutata da una delle mondine, progetta di impossessarsi del raccolto di riso.
Il film termina con un drammatico epilogo.
Il nostro percorso avrà invece un bel finale.
Il consiglio è quello di arrivare a Vercelli in treno, quindi dalla stazione proseguire per Larizzate e raggiungere la tenuta Veneria dove furono girate diverse scene del film.
La pedalata
Si pedala sulla provinciale tra risaie e campi coltivati, si superano Castelmerlino e Ramezzana, due storiche cascine, proprio nella zona dove nel lontano Quattrocento, i monaci introdussero, per la prima volta la coltivazione del riso.
L’abbazia di Lucedio

Dopo 20 Km dall’inizio della pedalata si raggiunge Lucedio, qui tra i campi domina l’Abbazia di Santa Maria, nota anche come Principato di Lucedio, come si legge sopra l’arco all’entrata.
Fondata nel 1123 dai monaci cistercensi per volere del marchese del Monferrato, nel tempo, quella che oggi è una importante Azienda agricola per la produzione del riso, passò per diverse proprietà.
Il patrimonio venne diviso in tre parti e nel 1818 il Principe Camillo Borghese, cognato di Napoleone e allora Governatore Generale del Piemonte, lo mise in vendita.
Oggi l’Abbazia conserva intatti gli ambienti medievali.
L’interno

Si entra ne perimetro dell’abbazia superando la cinta fortificata. Si ammira la Chiesa del Popolo, dal singolare campanile ottagonale (la parte superiore) e quadrato alla base.
L’Abbazia di Lucedio apre al pubblico solo su prenotazione. Qui il Link
La visita

La visita all’abbazia comprende la Sala dei Conversi, la Sala Capitolare, il Chiostro, il Refettorio e la Galleria.
Oltre alla parte medievale, è anche possibile visitare l’Azienda Agricola di Lucedio e conoscere tutte le fasi della coltivazione e produzione del riso.
Leri Cavour

Il nostro percorso adesso prosegue a ritroso, ma chi ha la possibilità, con un un piccolo sforzo, può raggiungere Leri Cavour, il paese (ormai fantasma) costruito sui terreni che furono della famiglia Cavour, proprio quella del Conte Camillo Benso e vedere quel che resta di una località che sarebbe dovuta diventare un museo.

Come arrivo a Vercelli
In treno. La città piemontese è sulla linea ferroviaria Milano-Torino. Mentre in auto, arrivando dalla A4 Milano-Torino, si prende l’innesto A26 a Biandrate in direzione Alessandria. Uscita casello Vercelli Est, quindi per entrare in città si segue la strada regionale 143 e le indicazioni per la Stazione ferroviaria (si trova in Piazza Roma). Nelle vicinanze c’è anche un parcheggio.