Scanno è il borgo più fotografato d’Italia, ma questo è anche il luogo dei tipici cazzillitti
Scanno, un borgo d’Abruzzo che ha origine antica e che i romani chiamarono scamnum, ovvero scanno, sgabello, prendendo spunto dallo sperone di roccia su cui poggiano i primi contrafforti dei monti dell’alta Valle del Sagittario, è forse il luogo più fotografato d’Italia, ma è anche quello dei cazzilliti.

Grandi fotografi come Mario Giacomelli, Henri Cartier-Bresson, tanto per citarne alcuni, hanno immortalato questa località, la sua gente e gli scatti sono entrati nella storia della fotografia, ma Scanno è anche uno dei borghi d’Abruzzo dove la tradizione, soprattutto quella dei costumi femminili è rimasta inalterata nei secoli. Ancora oggi ci sono donne che lavorano la lana come un tempo e realizzano ottimi prodotti. Così come la sua cucina, dai sapori unici.
Contenuto dell’articolo
- Consigli di Viaggio
- La storia
- Cosa fotografare
- I fotografi che hanno immortalato Scanno
- L’artigianato
- I cazzillitti
- Cinque motivi per visitare Scanno
- Come arrivo a Scanno
- Audioguida

Consigli di viaggio
Girando l’Italia non può mancare una visita a Scanno, una delle località più belle d’Abruzzo, che dalla montagna si affaccia sul lago omonimo, un bacino d’acqua artificiale, ma di grande impatto paesaggistico. Questo è il borgo più fotografato d’Italia, ed è per questo che dovete avere abbondante memoria sullo smartphone perché qui di angoli suggestivi da immortalare se ne trovano tantissimi. Se poi decidete di fermarvi per qualche giorno non vene pentirete. Si trovano soluzioni per tutte le tasche. Arrivare a Scanno e non assaggiare la cucina locale è un peccato. Il consiglio migliore è quello di non portare il panino da casa, ma entrate in uno dei tanti ristoranti e assaporare i piatti tradizionali.
La storia

Un borgo dall’antica storia che risale a molto prima dell’arrivo dei romani e a testimonianza ci sono alcune statuine di Ercole con la clava trovate lungo il corso del fiume Carapale mentre le prime notizie certe si hanno grazie ad un documento del 1067 conservato nell’abbazia di Montecassino e che raggiunse il massimo splendore tra il XVII e il XVIII secolo, quando questo era un fiorente centro commerciale, soprattutto armi e legname, ma quello che può essere considerato uno dei vanti di Scanno, nasce tra il 600 e l’800 ovvero il costume femminile che qui si affermò anche grazie all’avvento dell’industria della lana e della tintoria. L’orditura e la tessitura di Scanno erano molto note nel Regno di Napoli. Purtroppo con l’andar dei secoli, anche questa località conobbe la crisi e la piaga dell’emigrazione. Negli ultimi anni, Scanno è diventata il fulcro del turismo, ed è stata scoperta dai fotografi che adorano scattare qui.
- Corniglia, una perla incastonata sulle scogliere delle Cinque TerreSul sentiero Azzurro, Corniglia è il più affascinante borgo delle Cinque Terre, lo si raggiunge salendo i gradini della Lardarina
- Al mercato delle Gaite, nella piazza dei dormienti, alla ricerca della tela BevagnaScopriamo uno dei borghi più belli in Umbria, la sua tela Bevagna da acquistare al mercato delle gaite nella piazza dei dormienti
- Bra, tra zizzola e salsicciaAndiamo alla scoperta di Bra, della sua tipica salsiccia e della zizzola, il simbolo cittadino
- In Toscana, tra i tesori nascosti in Valdarno, Valtiberina e ValdichianaIn Toscana, un tour tra le valli toscane di Valdarno, Valtiberina e Valdichiana alla scoperta di capolavori d’, cibo e antiche tradizioni
- Alea iacta est, siamo a Savignano sul RubiconeSavignano Sul Rubicone è famoso per il fiume che Giulio Cesare attraversò pronunciando la famosa frase, il dado è tratto
Cosa fotografare

Scanno è il perfetto set di un film, e Orson Welles nella Ricotta recita queste parole: “Io sono una forza del passato, solo nella tradizione è il mio amore. Vengo dai ruderi, dalle chiese…”. La bellezza architettonica dei suoi edifici, delle fontane, delle chiese è nata quando il borgo aveva una elevata disponibilità economica e le famiglie facevano a gara a mostrare la loro ricchezza. Ecco la nascita di imponenti palazzi, decorati con elementi architettonici come portali, colonne, archi, cornicioni, lesene, angeli, putti, balconi, trifore.

Palazzi dalle forme barocche che ben si amalgamavano con gli elementi romanici e gotici. Il tutto grazie alla pietra locale con cui venivano costruiti gli edifici e lo si scopre girovagando senza una meta precisa, ma addentrandosi nei vicoli, dove ad ogni passo si scopre un particolare nuovo, diverso da quelli già ammirati. Piccole chiese, portali inconsueti, corti suggestive come quella del seicentesco palazzo Tanturri de Horatio, iscrizioni, rosoni, stemmi e mascheroni. Ma anche affreschi, come quello della “Madonna in trono” della piccola chiesa di Santa Maria di Costantinopoli. Infine la cinta murari, di cui oggi resta solo una delle quattro porte, ovvero quella della Croce, del XV secolo.

I fotografi che hanno immortalato Scanno
Scanno è noto come il borgo più fotografato d’Italia e in passato diversi grandi artisti hanno scelto questo luogo d’Abruzzo per scattare immagini che sono rimaste nella storia come “il bambino di Scanno” o “Scanno boy”, di Mario Giacomelli che è diventata l’immagine dell’Abruzzo nel mondo, uno scatto in bianco e nero che ritrae quattro donne nel tipico costume tradizionale abruzzese e un bambino, l’unico soggetto a fuoco nella foto, che ha mani in tasca e un modo particolare di camminare. Questa fotografia che risale al 1957 è esposta al MoMA, il Museo d’Arte Moderna di New York.
Tra i fotografi dalla fama internazionale che hanno scelto Scanno ci so o anche Henri Cartier-Bresson, che immortalò questa località nei primi anni ’50, e un suo scatto, noto come “Mater Carmeli” è un’icona della sua fotografia. Ritrae azioni di donne e donne e bambine davanti alla chiesa della Madonna del Carmine. Anche la fotografa tedesca Hilde Lotz-Bauer che catturò nelle sue immagini i volti delle donne e i panorami del borgo.

L’artigianato
Scanno non è solo il luogo più immortalato dai fotografi, ma è anche quello dove le antiche tradizioni vivono ancora e nel borgo si possono trovare antiche botteghe di artigianato orafo, del ricamo con la lavorazione del tombolo, e soprattutto dei costumi femminili.
I cazzillitti
Abbiamo definito Scanno il borgo dei cazzillitti, che sono la specialità culinaria di questa località. Si tratta di un primo piatto tipicamente locale, una pasta dalla particolare forma, il pensiero volgare del nome può trarre in inganno, preparata con il grano Solina e acqua delle sorgenti abruzzesi e che poi si gustano conditi con diversi prodotti a seconda della stagione. Ad esempio con il cavolo nero stufato e la ricotta salata, con gli “Orapi” in primavera, ovvero con gli spinaci selvatici che crescono e vengono raccolti sulle montagne che circondano il borgo, oppure con i fagioli. Ma questa non è l’unica specialità di Scano, una tipicità è il pan dell’orso, una specie di focaccia a base di frutta secca e ricoperta di cioccolata.
Cinque motivi per visitare Scanno
- Per assaporare i Cazzillitti
- Per scattare splendide fotografie del borgo
- Per vivere il lago di Scanno
- Per scoprire uno dei borghi più belli d’Abruzzo
- Perché acquistare i tipici costumi femminili fatti ancora a mano
Come arrivo a Scanno
Scanno si raggiunge in automobile da da Roma seguendo l’Autostrada A24 e la diramazione A25 per Pescara fino all’uscita di Cocullo, quindi la statale ss479 per Anversa e Scanno. Dalla A14 Bologna-Taranto con uscita Pescara, quindi A25 direzione Roma fino all’uscita di Cocullo; poi prendere la strada statale ss479 per Anversa e Scanno. Per le provenienze in treno, la stazione più vicina è quella di Sulmona, quindi occorre proseguire in bus. L’aeroporto più vicino è quello di Pescara.
RIPRODUZIONE RISERVATA