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L’Abbazia di Pomposa, tra capolavori artistici e mosaici stupendi

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Hai mai visitato l’Abbazia Pomposa di Codigoro? Ti stai perdendo i suoi capolavori artistici, il campanile e i mosaici della chiesa di Santa Maria

C’è un luogo in Emilia Romagna dove storia e arte si fondono: siamo nella maestosità dell’Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara. Quello che visiteremo è un tesoro nascosto immerso nella verdeggiante pianura che solo pochi chilometri più avanti sfocia nel mare Adriatico. A richiamare la nostra attenzione è il suo campanile svettante che si vede percorrendo la Strada Statale 309. Ma sul posto scopriremo che questo luogo sacro nasconde capolavori artistici assoluti. Con una visita guidata si potrà apprezzare al meglio questo monumento.

Contenuto dell’Articolo

  1. Spunti di Visita
  2. La storia
  3. Luogo di rifugio
  4. Il Campanile
  5. Gli affreschi dell’Aula Capitolare e del Refettorio
  6. Il Museo Pomposiano
  7. Chiesa di Santa Maria
  8. La pianta dell’Abbazia
  9. Come Arrivo all’Abbazia di Pomposa

Spunti di Visita

Codigoro, Abbazia di Pomposa - Turista A Due Passi Da Casa
Codigoro, Abbazia di Pomposa – Turista A Due Passi Da Casa

Preparatevi a essere trasportati in un viaggio attraverso i secoli, perché chi visita l’Abbazia di Pomposa di Codigoro scopre un monumento immortale fatto di capolavori artistici, storia e spiritualità, che ancora oggi resta sospesa tra il passato e il presente. Il consiglio è quello di visitare questo luogo con una guida per apprenderne appieno i segreti. Entrare e visitare i luoghi di questo tempio è emozionante e suggestivo. È uno di quei luoghi della provincia italiana che val la pena visitare. L’’abbazia di Pomposa si rivela non solo come un luogo di preghiera, ma anche come un tesoro d’arte e cultura, con ogni affresco e mosaico e racconta una storia millenaria.

La storia

Codigoro, Abbazia di Pomposa, chiostro - Turista A Due Passi Da Casa
Codigoro, Abbazia di Pomposa, chiostro – Turista A Due Passi Da Casa

Il nostro viaggio parte dalla storia dell’Abbazia di Pomposa. Un racconto che risale ai secoli VI-VII, quando questa era una zona boschiva. È qui che il tempio trova le sue radici. L’Insula Pomposia, è avvolta da due rami di fiume e abbracciata dal mare. Il posto divenne da subito un rifugio benedettino, inaugurando un’epoca di splendore successivo all’anno Mille. Proprio in questo periodo l’abate San Guido rese il monastero un centro rinomato, dedicato soprattutto alla preghiera e al lavoro.

Luogo di Rifugio

Se potessero parlare, le mura dell’Abbazia di Pomposa avrebbero molte storie da raccontare. Nei secoli hanno accolto illustri personaggi, tra questi Guido d’Arezzo, che contribuirono alla crescita del patrimonio culturale e spirituale del luogo. Ancora oggi all’interno dell’abbazia si possono ammirare affreschi giotteschi, emblema di un’ispirazione artistica che ha resistito al trascorrere del tempo. Che dire poi del pavimento a mosaico con intarsi di marmi preziosi. Un capolavoro risalente al periodo tra il VI e il XII secolo che ad oggi è testimonianza tangibile dell’abilità artigianale dell’epoca.

Il Campanile

Si diceva del campanile dell’Abbazia di Pomposa che si vede in lontananza, dalla strada. Fu eretto nel 1063 da Deusdedit, architetto che desiderava essere commemorato sulla parete occidentale. La costruzione si staglia imponente accanto alla Chiesa. Alto 48 metri, il campanile è diviso in nove moduli caratterizzati da finestre sempre più larghe che conferiscono all’edificio una notevole leggerezza e uno slancio verso l’alto. La copertura a cuspide sottolinea ulteriormente questa impressionante verticalità. Il campanile fu realizzato con un paramento in mattoni rossi e gialli, e conserva preziosi inserti di bacini ceramici provenienti da varie regioni del Mediterraneo. Questo particolare aggiunge un tocco di esotismo alla sua imponente struttura.

Gli affreschi dell’Aula Capitolare e del Refettorio

Codigoro, Abbazia di Pomposa, affresco - Turista A Due Passi Da Casa
Codigoro, Abbazia di Pomposa, affresco – Turista A Due Passi Da Casa

Ciò che colpisce del luogo è il suggestivo chiostro dell’Abbazia di Pomposa, che introduce alla spiritualità e all’arte della Sala del Capitolo. Affrescata nel XIV secolo, la sala presenta una Crocifissione, ritratti di San Benedetto e San Guido, abate di Pomposa, e affreschi monocromi di Profeti. Si resta a bocca aperte ammirando questi capolavori. Ma non sono gli unici. Nella vicina Sala del Refettorio, tre affreschi ben conservati narrano l’Ultima Cena, Cristo in trono con la Vergine, San Giovanni Battista, San Benedetto e San Guido, e il Miracolo di San Guido, in cui l’abate trasforma l’acqua in vino alla presenza dell’arcivescovo di Ravenna, Gebeardo.

Il Museo Pomposiano

Codigoro, Abbazia di Pomposa, Museo Pomposiano - Turista A Due Passi Da Casa
Codigoro, Abbazia di Pomposa, Museo Pomposiano – Turista A Due Passi Da Casa

Sopra la Sala del Capitolo si visita quello che un tempo è stato il dormitorio del monastero. Oggi adibito a Museo Pomposiano, è custode di pezzi provenienti dai lavori di restauro e scavo. Le sue sale conservano inestimabili reperti come iscrizioni, marmi, stucchi rari, antichi arredi della chiesa, maioliche e vari altri reperti archeologici. Si tratta di materiale che contribuisce a conoscere meglio la storia dell’abbazia di Pomposa e le fasi costruttive della Chiesa, nata come basilica di tipo ravennate nei secoli VII-VIII.

Chiesa di Santa Maria

Codigoro, Abbazia di Pomposa, chiesa Santa Maria, mosaici- Turista A Due Passi Da Casa
Codigoro, Abbazia di Pomposa, chiesa Santa Maria, mosaici- Turista A Due Passi Da Casa

Eccoci arrivati alla Chiesa abbaziale. L’edificio fu eretto tra l’VIII e il IX secolo e oggi si presenta con un portico decorato in cotto e marmo. L’interno è suddiviso da tre navate sorrette da colonne di stile ravennate-bizantino che ci permettono di fare un nuovo viaggio artistico. Il pavimento, infatti, è ricoperto da mosaici di epoche e stili diversi. Basta osservarlo per capire che è un’opera d’arte in sé. Poi i magnifici affreschi sulla volta absidale, realizzati da Vitale da Bologna nel 1351 che ritraggono Cristo in gloria, Angeli, Santi e la Vergine. Le pareti della navata centrale sono invece, un caleidoscopio di affreschi trecenteschi che narrano storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, scene apocalittiche e il Giudizio Universale.

La pianta dell’Abbazia

A questo link trovate la pianta dell’abbazia di Pomposa

Come Arrivo all’Abbazia di Pomposa

L’Abbazia di Pomposa si raggiunge da Ferrara percorrendo il raccordo autostradale Ferrara-Porto Garibaldi, quindi imboccando la SS 309 in direzione Venezia fino a destinazione. Per chi arriva con il treno, da Ferrara si prendono i convogli per Codigoro della linea delle Ferrovie Padane, mentre per raggiungere in pullman questo luogo sacro si possono prendere le Linee Tper: 329 Ferrara- Codigoro; 333 Ravenna – Codigoro.

Info

L’abbazia è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 8.30 alle 19.30. se andate di domenica ricordate che durante la messa l’ingresso è riservato solo ai fedeli.

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