Un facile trekking lungo la Linea Cadorna nel tratto di Ornavasso, in Piemonte
Ornavasso è una località piemontese situata sulla Linea Cadorna, il il sistema di fortificazioni progettate dal Generale Luigi Cadorna, pensate per difendere il confine nord dell’Italia durante la Prima Guerra Mondiale.

Oggi restano importanti tracce di questa struttura militare. Diversi tratti sono stati ripristinati a ricordo di quell’importante periodo storico e che oggi fanno parte di bellissimi percorsi di trekking, tra boschi, montagne, chiese e cappelle di montagna. ma non solo. L’itinerario di Ornavasso, località della provincia del Verbo-Cusio-Ossola, non molto distante dal capoluogo Verbania, è testimonianza della Linea Cadorna, attorno alla quale è stato creato un percorso ad anello che si sviluppa a monte del paese.
Il tracciato si inoltra per buona parte nella strada che dal centro di Ornavasso sale e fiancheggia la montagna, fino ad arrivare al Forte di Bara, da dove, con una discesa fatta a tornanti, si ritorna verso il punto di partenza. Siamo anche in una zona contraddistinta da importanti testimonianze religiose.
Contenuto dell’articolo
- Si parte
- La chiesa parrocchiale di San Nicola
- Verso il Santuario
- Il santuario di Boden
- La cava di marmo
- Chiesa della Madonna della Guardia
- Verso il Forte di Bara
- Il Forte di Bara
- Cinque motivi per visitare Ornavasso
- Come arrivo ad Ornavasso
- Audioguida
- Il miracoloso santuario del Boden
- Video
- Le processioni della Pasqua in Italia
- Civita di Bagnoregio, la città che muore
- Nella foresta della Valle d’Intelvi, seguendo il Sentiero delle Espressioni
- Su il sipario, inizia lo spettacolo della Cascata delle Marmore
- Sassoferrato, la città della Battaglia delle Nazioni
Si parte
Meglio arrivare ad Ornavasso con il treno e all’uscita della stazione ferroviaria che attraversa il centro del paese ci spostiamo su Via Grasse, raggiungendo la parte alta del paese per imboccare la mulattiera che sale alla chiesa parrocchiale di San Nicola.
La chiesa parrocchiale di San Nicola

Prima di proseguire nel nostro cammino ci fermiamo ad ammirare questa chiesa dallo strano aspetto e che ha origine nel 1500. Sarebbe sorta su una precedente costruzione dedicata a Sant’Abate, per volontà di una famiglia locale, il cui capostipite scampò ad una tempesta in mare durante l’epoca delle Crociate e che, per ringraziamento, per aver avuto salva la vita, abbia voluto costruire questa chiesa. L’edificio sacro volge le spalle al paese. L’interno è buio, illuminato dalla sola luce naturale e da quella delle candele votive che i pellegrini accendono all’indirizzo del Santo cui è dedicata la chiesa. Incuriosisce anche l’estetica con il marmo a due colori che crea un ottimo effetto cromatico.
Poco distante dalla chiesa parte una scalinata che conduce ad un altro luogo di culto, che visiteremo in un secondo momento, la Chiesa della Madonna della Guardia. Prima dobbiamo raggiungere il Santuario del Boden. In lingua walser, parlata da queste parti, il termine “boden” indicato il piano, inteso come pianura.
Verso il Santuario
Per raggiungere il Santuario imbocchiamo la stradina che inizia a sinistra della scalinata. Inizialmente si presenta con un tratto sconnesso, stretto e mal tenuto. Questo sterrato ci porterà alla prima delle cappelle della Via Crucis. Che lasceremo alle spalle per salire verso gli altri punti dove sono situate le cappelle. Al culmine di questa “strada dei pellegrini” ci troveremo davanti al Santuario del Boden. Siamo a 475 metri sul livello del mare.
Il Santuario di Boden

Il santuario di Boden era anticamente un oratorio consacrato, nato da una pre-esistente cappelletta dove, dice la leggenda, una pastorella vide apparire la Madonna. L’aspetto attuale della chiesa è frutto di alcuni rifacimenti, come quelli settecenteschi, durante i quali furono aggiunti il coro, le cappelle di San Giulio e San Bartolomeo, la sacrestia e un portico. In un secondo tempo vennero realizzate le navate laterali e il rinnovato l’altare. Oggi il Santuario del Boden si presenta come una chiesa a tre navate divise da quattro archi di cui gli ultimi due si aprono sul presbiterio. Ogni anno, l’otto settembre, qui si svolge una particolare festa religiosa che attira centinaia di fedeli.
La Cava di Marmo
Siamo arrivati qui per seguire la Linea Cadorna e ci siamo imbattuti in due chiese, ma ora è tempo di incamminarci seguendo la carrozzabile che scende a Ornavasso e al primo tornante imbocchiamo la strada militare che conduce all’antica Cava di Marmo. Da questa cava (visitabile su appuntamento) un tempo venivano estratti i marmi utilizzati per la costruzione del Duomo di Milano. Il marmo di Ornavasso è conosciuto sin dall’epoca romana. Al Castello Sforzesco di Milano si possono ammirare alcuni steli del I e del II secolo d.C. in marmo estratto dalle cave di questa zona.

Ammirato l’ingresso della Cava, il percorso ci permette di fare una deviazione e tornati sulla carrozzabile, passo dopo passo arriviamo alla Chiesa della Madonna della Guardia. Anche in questo caso la nostra visita è esterna. L’edificio di culto sembra apparentemente chiuso.
Chiesa della Madonna della Guardia
Il Santuario “Della Guardia” prende il nome dal promontorio su cui sorge. E’ chiamato così per la presenza di una antica torre di segnalazione risalente al XIV secolo. Questa torre faceva parte di un sistema difensivo di avvistamento composto da diverse torri comunicanti visivamente fra loro.
Verso il Forte di Bara
Seguendo la mulattiera che affianca la chiesa si ritorna alla cava e si prosegue camminando lungo la strada militare che ci offre in alcuni punti uno stupendo panorama sul lago Maggiore, un orrido, tanto verde e silenzio. Dopo circa una trentina di minuti arriviamo al Forte di Bara, l’opera difensiva della Linea Cadorna, costituita da alcune piazzole sostenute da muri in pietra.
Il Forte di Bara

Anche il Forte di Bara è un ottimo punto panoramico sul lago Maggiore. Si può ammirare la zona con un binocolo che è stato installato per l’occasione. Questo è anche il punto costituisce di sbarramento principale della Stretta di Migiandone, ovvero il luogo più stretto della valle del Toce e principale via di accesso dai laghi ai valichi dell’Ossola.
Il Forte di Bara era una postazione fortificata dotata di cannoni a lunga gittata il cui scopo era quello di proteggere il sistema di trincee di Ornavasso e Migiandone. Una lapide, invece, ricorda il combattimento tra gli alpini e i partigiani contro l’esercito tedesco nell’ottobre del 1944 in difesa della Repubblica Partigiana dell’Ossola. Oggi sulla terrazza si possono ancora vedere una postazione per il mortaio, il cannone e il palo dell’alzabandiera.
Seguendo la strada militare, che scende verso il fondovalle e si arriva al piazzale della Punta di Migiandone ecco le trincee difensive che ospitavano le postazioni per mitragliatrici. All’inizio della strada ecco un cannone a ricordo delle strutture difensive. Dal piazzale della Punta di Migiandone, seguendo stradine di campagna che costeggiano la parete di roccia arriviamo al laghetto delle Rose e, proseguendo su strade interne, giungiamo ad Ornavasso per riprendere il treno e tornare a Milano.
Cinque motivi per visitare Ornavasso
- Per scoprire una pagina di storia legata alla Prima Guerra Mondiale
- Per seguire un tratto della Linea Cadorna
- Per passare una giornata nella natura
- Per scoprire il Santuario di Boden e la sua leggenda
- Per andare alla ricerca dei luoghi dove furono estratti i marmi per la costruzione del duomo di Milano
Come arrivo ad Ornavasso
Si arriva in auto seguendo l’Autostrada A26 (Genova Voltri-Gravellona Toce), uscita Ornavasso, mentre con il treno, la stazione di Ornavasso è sulla linea del Sempione Milano-Domodossola e Novara-Domodossola.
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