Un facile trekking ci porta fino al lago di Ragozza, siamo sui monti sopra Bognanco, in Piemonte
Sul massiccio del Monte Rosa si trovano dei laghetti che si formano con lo scioglimento della neve. Uno di questi è il Lago di Ragozza, raggiungibile con un facile trekking.

Si tratta di un incantevole specchio d’acqua di alta montagna che si raggiunge da Bognanco, siamo in Val Formazza nella zona di Domodossola, nel Verbano-Cusio-Ossola a ridosso del Lago Maggiore. Siamo nel comune di Bognanco, un centro termale costituito dalle frazioni di Bei, Camisanca, Fonti (attraversata dal torrente Bogna da cui deriva il toponimo Bognanco) Moraso, Pioi, Pizzanco e da San Lorenzo. In questa frazione si trovano la sede comunale e la chiesa parrocchiale.
Il periodo ideale
Il periodo ideale per questa breve escursione al lago di Ragozza è la primavera inoltrata, quando lo scioglimento della neve riempie la conca che forma lo specchio d’acqua e quando gli arbusti di mirtillo e i rododendri sono in fiore. È uno spettacolo di colori.
Raggiungere il Lago di Ragozza è facile e non richiede una particolare preparazione. Dal parcheggio occorrono 90 minuti di cammino su un percorso ben segnalato che non presenta particolari difficoltà.
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Si parte!
Il punto di partenza è il parcheggio accanto al ristorante Alpino a San Bernardo (siamo a quota 1620 mt). Lasciata l’auto, si imbocca il sentiero che inizia davanti alla baita (qui si trova anche un cartellone topografico con indicati i percorsi possibili in zona) si segue quello per il Lago di Ragozza e il Rifugio Gattascosa (quota 1993 mt). Un tunnel tra gli alberi di larice segna i nostri primi passi verso la meta. Poche centinaia di metri e seguendo le indicazioni bianche e rosse che incontreremo lungo il tragitto, svoltiamo a destra, lasciando la strada per il sentiero che s’inerpica fino ad incontrare un rigagnolo con le sue piccole cascate tra radici e massi che affiorano dal terreno.

Va detto che il percorso è comodo, non presenta alcun pericolo, ma è bene camminare equipaggiati con scarponcini da trekking e bastoni. Lo sterrato è circondato da cespugli e piccoli torrenti d’acqua rossastra. Queste rocce sono ricche di materiali ferrosi. Tra gli alberi si aprono panoramici sguardi sulle cime delle montagne.
Il pianoro con le mucche

Raggiunto un pianoro verdeggiante ci accorgiamo che è solcato da rivoli d’acqua, lo superiamo passando vicino alle mucche che pascolano liberamente a pochi metri da noi. Al termine del pianoro lo sterrato sale per il minuscolo sentiero che ci condurrà al lago di Ragozza. Questo è l’ultimo strappo. Attorno a noi solo rocce e cespugli di mirtilli. Camminiamo fino ad incrociare l’ennesimo rigagnolo che, pochi passi più avanti, si trasforma in un laghetto. Sì, proprio il lago di Ragozza.

A fare da contorno al lago di Ragozza i prati dove intrepidi turisti calpestano l’erba e posano i loro teli per una ritemprante sosta e le rocce della montagna che si stagliano alte nel cielo e che si riflettono nell’acqua.
Il rifugio Gattascosa
Prendendo il sentiero che prosegue sulla destra (dal punto in cui siamo arrivati) si sale al rifugio Gattascosa. Meno di 10 minuti ci separano dal punto in cui si potranno assaggiare i piatti tipici del luogo.
Si torna al punto di partenza ripercorrendo lo stesso percorso fino a raggiungere il parcheggio dove abbiamo lasciato l’auto.
Come arrivo al lago di Ragozza
Bognanco- San Bernardo si raggiunge dall’autostrada A26, direzione Gravellona Toce. Superata Domodossola, si seguono le indicazioni per Bognanco imboccando la Strada Provinciale 68 per Valle Bognanco/Graniga/San Bernardo fino a raggiungere prima San Lorenzo, quindi San Bernardo.
La strada in alcuni punti è stretta. Procedere con cautela fino a raggiungere la Chiesa di San Bernardo e la zona dei pic-nic. Ancora qualche metro e la strada affianca il ristorante Alpino (che troveremo sulla destra) di fronte il parcheggio delle auto.