Visitiamo le Grotte di Catullo a Sirmione, l’antica residenza di epoca romana appartenuta al poeta Catullo
Sirmione, nota località sul lago di Garda, sponda lombarda, oltre al magnifico castello e alle rinomate terme, offre la visita alle Grotte di Catullo. Sebbene le chiamino così per tradizione popolare, in realtà si tratta dei resti di una villa padronale di epoca romana, che si dice sia appartenuta al poeta Catullo.

Un po’ di storia
La presenza romana in Lombardia, o meglio, a Nord del fiume Po, ci riporta a inizio nel 222 con la vittoria di “Clastidium” contro i Galli, anche se la fondazione di colonie romane riporta a qualche anno prima, attorno al 218. All’inizio del I secolo a.C l’esercito romano colonizzò buona parte della Pianura Padana. Vennero realizzate opere di razionalizzazione dell’agricoltura e sviluppate nuove opere urbane e viarie. Tra le varie testimonianze vi sono quelle in Lombardia, soprattutto tra Brescia e il Lago di Garda.
Se la città capoluogo di provincia mostra scorci di quella che fu l’urbe romana, su tutti il Capitolium, Sirmione ci offre i resti di una villa residenziale privata di carattere signorile, nota anche come Grotte di Catullo e uno dei motivi per cui si visita la cittadina gardesana, è appunto quella di ammirare i resti delle vestigia romane.
Sirmione
Si arriva alla zona archeologica delle Grotte di Catullo dopo aver visitato la città con il suo famoso castello e, successivamente, con una piacevole passeggiata nel verde che arriva alle grotte.
- Corniglia, una perla incastonata sulle scogliere delle Cinque Terre
- Al mercato delle Gaite, nella piazza dei dormienti, alla ricerca della tela Bevagna
- Bra, tra zizzola e salsiccia
- In Toscana, tra i tesori nascosti in Valdarno, Valtiberina e Valdichiana
- Alea iacta est, siamo a Savignano sul Rubicone
Perché questa zona si chiama grotte

L’affermazione di “grotte” risale al Rinascimento e indicava gli anfratti formatesi dopo alcuni crolli e ricoperti di vegetazione che si aprivano nei ruderi della villa. Abitazione che sarebbe appartenuta al poeta Catullo, morto nel 54 a.C.. Siamo infatti sull’antica direttrice romana che univa Brescia a Verona, di cui Sirmione era una “mansio”, ovvero un luogo di sosta lungo il tragitto.
I resti della villa

Scavi archeologici nel periodo 1939-40 e i restauri del 1948, hanno riportato alla luce, questa importante testimonianza storica. La villa, secondo alcuni studi sarebbe appartenuta all’età augustea (fine del I secolo a.C. e inizi I secolo d.C) ed abbandonata nel corso del III secolo d.C. I resti della villa che visitiamo oggi si estendono su un’area di circa due ettari. Di pianta rettangolare, presenta due avancorpi sui lati brevi e si sviluppa su tre piani. L’ingresso principale era rivolto verso la terraferma, e da qui si accedeva al piano superiore e alle terme. Sempre sullo stesso livello si sviluppavano loggiati e terrazze scoperte che raggiungevano il belvedere sul lago. Un grande spazio aperto occupava la parte centrale della villa e il giardino era circondato da un porticato. Nel piano inferiore, creato con sbancamenti e scavi nella roccia, erano sistemati i vani di servizio e dava accesso alla spiaggia. Il grande criptoportico occupava invece, il lato lungo occidentale del piano intermedio. L’edificio fu abbandonato nel III secolo d.C. E venne inserito nel sistema difensivo della zona, vista la posizione strategica che permetteva una buona visione sul lago di Garda.
Come arrivo a Sirmione
Sirmione si raggiunge in automobile da Milano e da Venezia: Autostrada A4 Milano-Venezia uscita Sirmione il parcheggio si trova in Piazzale Monte Baldo. In treno: la stazione ferroviaria più vicina è quella di Desenzano del Garda.