Visitando il Ricetto di Candelo, a cinque chilometri dalla città di Biella, in Piemonte, girando all’interno di questa fortificazione che serviva da luogo di difesa per conservare viveri e per la popolazione in caso di attacco mi sono posto il quesito di come la gente si difendeva dalle barbare incursioni del tempo.

Contenuto dell’articolo
- Premessa
- Cos’è il Ricetto
- Oggi
- Le case all’interno del Ricetto
- Le rue
- La chiesa di Santa Maria
- La cucina
- Come arrivare
- Ascolta l’articolo
- Sulle strade dei Mercatini, il Natale in Piemonte
- Le processioni della Pasqua in Italia
- Civita di Bagnoregio, la città che muore
- Nella foresta della Valle d’Intelvi, seguendo il Sentiero delle Espressioni
- Su il sipario, inizia lo spettacolo della Cascata delle Marmore
- Sassoferrato, la città della Battaglia delle Nazioni
Premessa
Nelle località più prossime al mare e sulle isole, gli agglomerati venivano costruiti in altura, con vicoli stretti e tortuosi per mettere in difficoltà l’aggressore. Ma in pianura?
Come si difendevano i cittadini delle località di pianura o collina? Il nemico poteva attaccare su più fronti. Ecco allora, città costruite a cerchio racchiuse da una o più cinte murarie, che le riparano dalle incursioni. I più ricchi abitavano dentro le mura, ma chi stava in campagna? come poteva difendersi. Aveva il tempo di correre entro le mura prima che si chiudessero le porte?
Il quesito mi ha spinto fino alle porte di Biella dove è possibile ancora oggi ammirare il Ricetto di Candelo. Siamo a cinque chilometri dalla città piemontese, in un angolo dove la storia emerge in modo lampante.
Superare la porta d’ingresso del ricetto per avere la sensazione di iniziare un viaggio che ci porta indietro nel tempo. Esattamente al 1300. Trovare all’interno le case dei contadini intatte, come vennero costruite nel Medioevo è stato emozionante.
Cos’è il Ricetto ?

Una costruzione, quella del Ricetto di Candelo che è di fatto un recinto fortificato nato come deposito per i prodotti agricoli (in tempo di pace) ma che durante le guerre e le incursioni diventava un forte inespugnabile, ma soprattutto un luogo di sicuro approdo per evitare l’incontro col nemico.
Com’è oggi
Il Ricetto di Candelo così come appare al visitatore ha pianta pentagonale, un perimetro che si avvicina ai 500 metri, una superficie di 13 mila metri quadrati, è largo 110 metri e lungo 120. Al suo interno trovano posto 200 cellule, oggi quasi tutte di proprietà privata. Passeggiando si possono trovare delle botteghe artigianali.

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La cinta muraria è stata costruita utilizzando ciottoli a spina di pesce e percorre tutto il perimetro ad eccezione del lato sud, dove invece sorge il palazzo comunale. Una costruzione più recente (risale al 1819) ed è in chiaro contrasto con tutto il resto.
Attorno alle mura correva il cammino di ronda. Agli angoli quattro torri rotonde con decori di mattoni. L´accesso avviene, tuttora, tramite una poderosa torre dislocata a Sud. Varcata la torre-porta, ci troviamo nella piazzetta pavimentata.

A destra rispetto alla torre si erge la costruzione più imponente, ovvero il palazzo del Principe, (fatto costruire dal feudatario Sebastiano Ferrero nel 1496) ha la struttura del mastio, ma è stato rimaneggiato e ristrutturato in epoche successive alla sua edificazione.
Le case dentro il ricetto
in linea di massima questa la descrizione che abbiamo del ricetto, ma è al suo interno che si trasferiva la vita di chi abitava la campagna, durante le incursioni nemiche ed anche la abitazioni erano state pensate per essere quasi inespugnabili.

Le case che ammiriamo girovagando per le rue sono edifici a due piani. Il vano al piano terra (detto caneva) da cui si accede dalla strada, è una sorta di cantina, umida, in terra battuta, utilizzata per stoccare il vino, mentre al piano superiore (o solarium) si trova, al contrario un vano con ambiente secco ed asciutto, quindi l’ideale per la conservazione del raccolto.
Si accede al piano superiore dalla rua, tramite la lobbia, una balconata di legno che poggia sulle travi di separazione tra caneva e solarium.
La caratteristica di questi locali è che i due piani non sono comunicanti tra loro.
Le rue

Un’altra caratteristica del Ricetto di Candelo sono le “rue”, ovvero le strade interne, tutte a ciottoli inclinati verso la mezzeria e con pendenza da sud a nord per permettere il deflusso delle acque superficiali verso la torre di cortina. Si tratta di un impianto viario a cinque assi in direzione est-ovest, intersecati da due ortogonali. La rua principale, quella centrale, era calibrata in funzione del traffico dei carri, mentre le altre risultano più ridotte in larghezza.
La chiesa di Santa Maria

Terminata la visita al Ricetto, scendendo lungo il tratto erboso a sinistra della torre di sud-ovest, costeggiando la roggia Marchesa, si raggiunge la chiesa di S. Maria. Si tratta di un luogo di culto rimaneggiato, di cui si parla per la prima volta nel 1182. Ha una facciata romanica, pregevoli capitelli quattrocenteschi, affreschi della fine del XV secolo ed un pulpito del XVII.
La cucina
Abbiamo parlato di viveri da salvare dal nemico e nascosti nel Ricetto e di vini. Il biellese è la zona di rossi, bianchi e Barbera, di Nebbiolo e Bonarda, ma anche di salumi, polenta, primi piatti a base di riso e naturalmente la Bagna Cauda, ma anche di formaggi come Toma e Beddu (da mangiare fresco o dopo la stagionatura sulla paglia). Infine i dolci: su tutti Canestrelli e Arsumà: crema di uova, zucchero, latte e vino da gustare con i torcetti e le Miasce, ovvero cialde di farina di granoturco.
Come arrivo al Ricetto di Candelo
Il Ricetto di Candelo si raggiunge in automobile seguendo l’Autostrada A4 uscita Carisio (a 20 km da Candelo), quindi si prosegue sulla Strada Statale 230 fino al bivio per Candelo.