Andiamo alla scoperta del borgo medievale di Vogogna, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, tra antichi palazzi, il castello e, con un facile trekking, raggiungiamo l’antica rocca che dall’altro controllava la valle, crocevia dei transiti dalle Alpi al Lago Maggiore.

Vogogna è una cittadina lontana dai percorsi turistici classici, siamo nella Valgrande, una zona ricca di storia, tradizioni contadine e di borghi dal cuore medievale, forse non ancora del tutto noti al grande pubblico. Siamo vicini alle ben più note cave di Candoglio, quelle da cui fu estratto il marmo utilizzato per la costruzione del Duomo di Milano, e nella zona di nascita del generale Luigi Cadorna, quello della famosa linea tracciata a difesa del suolo patrio durante la Prima Guerra Mondiale. Ma siamo anche non molto distanti da lago Maggiore, sponda piemontese.
In questo contesto si inserisce Vogogna, la località che abbiamo visitato e chi appare come un’incantevole isola nel mare della modernità: le case, perlomeno, quelle del centro storico, sono costruite con pietra a vista, così come il possente castello. Passeggiando per le strade del borgo si respira un’aria di tranquillità e di pace.

Arriviamo qui in una giornata soleggiata, non fatichiamo a trovare parcheggio, questo ci aiuta e ci fa guadagnare tempo. Il punto di partenza è piazza Pratini, da dove raggiungiamo il rione S. Carlo per ammirare stupendi edifici risalenti al periodo a cavallo tra il Seicento e il Settecento, nonché l’antica parrocchiale, che, crollata nel 1975, è stata ricostruita. Di questo edificio si fa notare il portale rinascimentale incastonato nella nuova torre campanaria affiancata alla chiesa e risalente al 1904.
Serve un po’ di immaginazione
Dobbiamo dire che della Vogogna medievale, restano alcuni importanti monumenti e che la nostra immaginazione deve superare ogni limite per capire com’era un tempo questa località. Il centro storico ha conservato l’antico impianto medievale, girando per le strade si respira l’umidità dei vecchi muri in pietra, ma la cittadina che vediamo oggi non è più quella di un tempo, O meglio, ci sono dei punti cardine di cui non resta più nulla e che dobbiamo ricrearli con la fantasia, come Porta Superiore, oggi scomparso. Ma questo punto ci introduce nel cuore dell’antico borgo.
Un tempo questa località era cinta da possenti mura ed anche di queste non resta traccia. Ben visibile è invece, l’imponente torrione del castello. Stiamo percorrendo adesso la via che nel Medioevo era considerata la strada delle botteghe e che ci porta fino al Palazzo Pretorio e che un tempo era ricco di dimore signorili come Villa Biraghi Lossetti risalente al 1650. Vicino al Pretorio sorge la chiesetta di Santa Marta.
Il Pretorio

Il pretorio di Vogogna risale al 1348. Fu costruito per volontà di Giovanni Visconti, vescovo di Novara. Inizialmente era sede del Vicario. Si tratta di un edificio che richiama l’architettura tipica del broletto lombardo, sostenuto da archi a sesto acuto che poggiano su colonne. Lo spazio coperto sotto al porticato era utilizzato per le assemblee pubbliche e come mercato, mentre le stanze ospitavano l’amministrazione civile e giudiziaria. All’esterno si possono ancora vedere lo stemma visconteo e frammenti dell’antica decorazione pittorica.
Se siete fortunati e il Palazzo Pretorio è aperto, entrate ad ammirare il mascherone celtico in pietra ollare appartenuto alla Chiesa di San Pietro. Fino al 1753 era inglobato in una fontana. Nel cortile della chiesa che sorge fuori dalla cittadina, si ammira, invece, una copia dello stesso.
Il Pretorio si trova ai piedi della scalinata che conduce al castello ed è stato sede fino al 1819 del governo dell’Ossola Inferiore.
Le altre vie cittadine
Prima di salire al castello di Vogogna, passeggiamo per Via Roma e ammiriamo gli edifici abbelliti da balconate secentesche. Tra queste la casa del gabelliere (è indicata da un portale scolpito). Torniamo verso il Pretorio, scendendo lungo via Lossetti arriviamo fino alla Porta Inferiore. Anche in questo caso la porta è solo nell’immaginario. Fu abbattuta nel 1837.
Raggiunta l’antica piazza Camillo, fuori le mura, sorge Casa Marchesa, risalente al 1350, è la più antica abitazione nobiliare nel borgo. In questo caso possiamo soffermarci solo sulla parte posteriore, mentre andando in via Sopra le Mura raggiungiamo l’angolo inferiore del borgo, che i locali chiamano (in dialetto) “Cantun Suta”.
Il castello

Attraversato il buio passaggio arcuato ci ritroviamo al settecentesco Palazzo dell’Insinuazione, e da qui alla piazzetta del Pozzo, quindi tornati in via Roma, sulla sinistra saliamo verso il “Cantun Sura”, spazio dove le case si stringono attorno al castello di Vogogna. Una bella salita a gradoni ci porta davanti al maniero costruito nel 1348.
Anche in questo caso a volere l’edificio fu Giovanni Visconti, vescovo di Novara. La costruzione ha pianta irregolare. In passato fu utilizzato anche come prigione. Dal 1798 è di proprietà del comune. La torre del castello visconteo domina la valle. Non riusciamo a salire, peccato, ma un bel panorama sulla valle lo ammireremo tra non molto quando ci metteremo in cammino per raggiungere l’antica rocca.
L’audioguida
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Il trekking verso la rocca
Aggirato il castello, è proprio il caso di di dire, visto che vogliamo arrivare all’antica rocca, prendiamo il sentiero che costeggia la torre per raggiungere due cappelle votive, una delle quali è l’oratorio di San Martino. Eccoci in una zona altamente panoramica. Sbuffiamo per la strada in salita, ma sappiamo che ne varrà la pena.
Genestredo

Questo sentiero che parte dal castello di Vogogna ci porta a Genestredo, un piccolo raggruppamento di case rurali in pietra, ricche di motivi medievali, che sorge a 342 metri sul livello del mare. Prima di entrare nel nucleo, ammiriamo un abbeveratoio. Nella piazzetta centrale spicca l’affresco “Madonna con Bambino” purtroppo ombreggiato dalle travi che coprono parte della piazza.
La rocca
Ci fermiamo per fare scorta d’acqua e proseguiamo per altri vendi minuti di cammino, sempre seguendo il sentiero che dall’uscita di Genestredo ci porta ai ruderi della Rocca.

La Rocca di Vogogna, o meglio, quel che resta, è un manufatto di origine longobarda risalente al IX-X secolo, dall’utilizzo incerto. Forse era parte di un sistema difensivo della valle. Purtroppo fu distrutta nel XVI secolo durante una scorreria dei vallesani. Lungo il percorso sono collocate alcune bacheche descrittive. Scattiamo le ultime foto prima di tornare a Vogogna.
L’audioguida
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Come arrivo a Vogogna
Si arriva a Vogogna in treno, autobus o in auto. Con la vettura, dall’Autostrada A26 (Genova-Gravellona Toce) quindi si prosegue sulla SS n.33 del Sempione, Uscita Piedimulera-Vogogna seguendo la direzione Gravellona Toce.
La stazione ferroviaria di Vogogna e’ sulla linea Milano-Domodossola. Chi invece è sul lago Maggiore o sul Lago D’Orta e vuole raggiungere Vogogna in autobus può utilizzare la linea Domodossola – Omegna, con fermate: a Prata e Ponte Masone (Autoservizi Comazzi) oppure da Novara o Arona con le linee della Società Trasporti Novaresi e fermata a Vogogna. Infine da Verbania, linea CON.SER.VCO con fermata a Vogogna.
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