Trekking tra i faggi secolari del sacro bosco di Sant’Antonio

Bosco di Sant'Antonio - Turista a due passi da casa

Un sacro bosco all’interno del Parco nazionale della Majella ci porta alla scoperta di alcuni alberi di faggio tra i più suggestivi d’Italia. Siamo nel Bosco di Sant’Antonio a Pescocostanzo in provincia dell’Aquila. Qui si ammira un famoso, e fotografato, faggio a candelabro che ha un diametro di oltre cinque metri.

Bosco di Sant’Antonio – Turista a due passi da casa

Il punto d’accesso

Si arriva al Bosco di Sant’Antonio da Pescocostanzo seguendo la strada che da questo borgo d’Abruzzo porta verso Cansano. Siamo in località “La Difesa”. Per individuare il punto d’accesso non è semplice, infatti non c’è un cartello che indica la direzione, ma ci accorgiamo di essere arrivati nel punto d’accesso al parco perché sulla strada si nota una specie di baita-bar vicino ad un bosco e con relativo parcheggio per le auto. Dalla strada alberata si rischia di non trovare il punto dove inizia il Bosco di Sant’Antonio. Solo con una attenta osservazione di ciò che affianca la strada si possono notare i cartelli con le caratteristiche del parco e vedere alcune persone che si accingono, scarponi da trekking ai piedi, ad affrontare i sentieri del bosco.

Un antico luogo sacro

In passato questo luogo era considerato sacro, tanto che quest’area era stata dedicata a Giove. La foresta che vediamo ha sempre avuto dei vincoli rigidi. Anticamente qui era proibito tagliare gli alberi, ma anche pascolare gli ovini. Forse è uno dei motivi perché questo luogo si è conservato fino a noi e ci permette di ammirare alberi secolari dal notevole fusto. 

Bosco di Sant’Antonio – Turista a due passi da casa

Oggi il Bosco di Sant’Antonio rappresentanza delle più belle faggete d’Abruzzo che si estende per 17 ettari tra le dorsali del Monte Pizzalto e del Monte Rotella. 

Gli alberi del bosco

Sono diversi i tipi di albero che si incontrano all’interno del Bosco di Sant’Antonio come i già citati faggi secolari che si sono conservati fino ai giorni nostri. La particolarità di questi alberi è la loro forma eccentrica. Il bosco ci regala anche piante di acero campestre, di pero selvatico, di ciliegio, di carpino nero e il tasso.

I sentieri

Diversi i sentieri nel bosco e che si possono percorrere per tranquille passeggiate nel fresco estivo. Alcuni di questi percorsi sono didattici e spesso lungo il tragitto si incrociano cartelli indicativi. Purtroppo è anche facile perdersi, seguendo uno dei sentieri, ma non si rischia di rimanere isolati, semplicemente si passa da un sentiero all’altro. Il parco è anche meta di escursioni a cavallo, mentre d’inverno, quando la neve ricopre i sentieri, qui si pratica lo sci di fondo.

Quando andare

L’autunno è la stagione migliore per fare una gita nel bosco di Sant’Antonio. Il foliage è magnifico. Basterebbe questo per camminare e scattare fotografie, mentre una passeggiata primaverile ci permette di colorare le nostre foto con le fioriture di anemoni, peonie, primule, ciclamini, genziane e, per chi riesce a trovarla, la rara orchidea Epipactis purpurata.

Bosco di Sant’Antonio – Turista a due passi da casa

L’Eremo di Sant’Antonio

Il bosco nasconde una meta precisa: l’Eremo di Sant’Antonio, ovvero, una piccola chiesetta con campanile a vela, la cui costruzione potrebbe risalire al XIV o XV secolo e che al suo interno custodisce una statua del Santo. Sembra facile da raggiungere seguendo le indicazioni, ma può capitare di avventurarsi per un sentiero sbagliato e …addio eremo. Pazienza!

Bosco di Sant’Antonio – Turista a due passi da casa

Cinque motivi per visitare il Bosco di Sant’Antonio

  • Per ammirare stupendi faggi secolari
  • Per una passeggiata nella natura incontaminata della Regione Abruzzo
  • Per arrivare fino all’eremo di Sant’Antonio
  • Per scattare stupende fotografie in autunno e in primavera
  • Per godere del fresco nel mezzo della calura estiva


Come arrivo al Bosco di Sant’Antonio

Bosco di Sant’Antonio -Google Maps – Turista a due passi da casa

Il Bosco di Sant’Antonio si raggiunge seguendo la strada che da Cansano porta a Pescocostanzo, o viceversa.


Per chi cerca informazioni:   www.parcomajella.it


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