La provincia di Novara e i suoi percorsi in bicicletta andando alla scoperta di rogge per l’irrigazione delle risaie, castelli e chiese, tra la pianura e le colline moreniche.
Siamo in una zona prevalentemente pianeggiante a ridosso delle prime colline moreniche, una zona ricca di risaie, vigneti, ma anche di castelli di pianura e tanta natura che ci accompagna in questo percorso che si svolge per buona parte su strade asfaltate e aperte alla circolazione delle auto (poche per la verità quelle che abbiamo incontrato), così da permetterci qualche distrazione quando davanti a noi appaiono degli aironi. Ci concediamo una sosta per ammirarli. Le loro sagome si stagliano tra il verde dei campi coltivati, mentre quando prendono il volo, è uno spettacolo. Tanto improvviso che non hai il tempo di prendere la macchina fotografica per immortalarli, che sono già scomparsi all’orizzonte. È la ciliegina sulla torta di questo percorso ad anello che ci permette di scoprire un angolo caratteristico della nostra Italia.
Si parte, direzione Cavigliano
Decidiamo di arrivare in treno. Bicicletta al seguito, scendiamo alla stazione di Caltignaga e prima di pedalare verso Cavagliano andiamo sulla statale 229 per ammirare i resti dell’antico acquedotto romano, dove si possono ancora vedere le vestigia dell’antica struttura che trasportava acqua alla città di Novara. La struttura sorge al fianco di una strada privata.

Lasciamo Caltignaga raggiungiamo il borgo di Cavagliano, ecco il locale castello appartenuto alla potente famiglia locale, dei Caccia. Questi Signori arrivarono a possedere più di due terzi delle terre agricole della località, le case del villaggio, le due chiese del paese e il diritto di nomina del parroco.
Passeremo sotto l’arco per dirigerci verso la Badia di Dulzago. Un complesso abbaziale risalente al XII secolo, di cui oggi restano cortili, diverse abitazioni, la chiesa, le stalle e tanto altro. (qui il post dedicato alla Badia di Dulzago).
Paesi e borghi uno dietro l’altro
Superata l’abbazia si raggiunge Alzate. In località Colombrone lo sterrato ci porta alla Cascina Induno. Qui ci fermeremo per ammirare l’Oratorio di Santa Maria prima di pedalare nella sterminata campagna, quasi tutta coltivata a riso.
Proh
Le prossime mete sono Agnellengo, che raggiungiamo dopo aver attraversato Momo e non molto distante dalle prime colline moreniche del novarese, la frazione Proh nel comune di Briona.

Questo piccolo borgo racchiude una rocca tra le risaie, una chiesa e un ponte medievale (lo si vede davanti al parcheggio del cimitero) sulla Roggia Mora. È nascosto tra la vegetazione. Vale la pena fermarsi per ammirare l’architettura a schiena di mulo. Questo ponte era l’unica via di transito per la popolazione locale, ma rappresenta anche il luogo di riscossione delle “gabelle” e dei “dazi”, tanto che per gli abitanti della zona esiste un detto legato alle persone insolventi e che non riescono a restituire i loro debiti: “va piài sul punt da Proù”, ovvero “vai a prenderli sul ponte di Proh”, quindi scordati i soldi.

Guardando attentamente l’unica arcata del ponte si notano diverse sbrecciature nella parte inferiore, questo sarebbe, secondo antichi documenti, dovuto al fatto che la roggia Mora fosse un tempo un canale navigabile.
Ora si pedala sulla strada asfaltata fino a Morghengo. Attraversato il ponte sull’Agogna si raggiungono prima Sologno e poi si torna al punto di partenza. Prima di riprendere il treno ci fermiamo per il pranzo. Questa è terra di risotto e gorgonzola.

Abbiamo percorso 34 chilometri, una distanza fattibile anche per chi non è molto allenato. Considerando le soste per ammirare castelli, natura e quant’altro, in meno di tre ore abbiamo compiuto l’intero anello.
Come arrivo a Caltignaga
Da Novara, che si raggiunge con l’Autostrada A4 Torino-Milano, si prosegue sulla SP229 fino a Caltignaga. In treno Sempre da Novara, linea per Arona, fermata stazione Caltignaga.