Visitare Cella Monte: cosa vedere, cosa mangiare e gli Infernot patrimonio UNESCO nel Monferrato.

Cella Monte, in provincia di Alessandria, e un borgo adagiato tra le dolci colline del Monferrato casalese incastonata tra vigneti di Barbera, Grignolino e Freisa. Patrimonio UNESCO, questa località ha una storia molto antica. E le tracce del suo “lontano” passato si possono vedere nel Palazzo Volta, sede dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni.
Contenuto dell’Articolo
- Spunti di Visita
- Il Mistero del Nome
- Percorso di Visita
- La Cucina di Cella Monte
- Cosa Non Perdere a Cella Monte
- Quando Andare a Cella Monte
- Come Arrivo a Cella Monte
- Info
- Al “paradiso dei cani” per ammirare il ponte romano di Cossogno
- Alla scoperta di Ghemme, Crocevia di Storia, Vino e Tradizioni tra le Colline del Novarese
- Alla Scoperta di un Comune dal Nome Breve: Re, Un Gioiello nella Val Vigezzo
- Barolo, tra vino e leggende di sesso e diavolo
- Becetto, un gioiello nascosto tra le valli alpine
Spunti di Visita
Cella Monte non è solo un piccolo borgo piemontese da vivere nei periodi di festa, in primavera o in autunno. Passeggiare tra le sue vie e viuzze significa immergersi in un luogo autentico, scoprire l’armonia tra storia, natura e sapori. Se poi siete amanti della fotografia, allora qui potete sbizzarrirvi. Il panorama che si ammira è sublime. I vigneti danno spunto per scatti memorabili e, se sapete ben osservare, anche i muri in pietra locale danno spunto per immagini astratte. Qui si arriva anche per visitare gli Infernot. Più avanti nell’articolo spiego il perché.

Il Mistero del Nome
Partiamo dal nome. Cella Monte. Un nome che racchiude un mistero: per alcuni deriva dalle celle vinarie scavate nella pietra arenaria. Gli antenati degli attuali infernot. Altre ipotesi lo collegano alle “celle” dei piccoli monasteri medievali. La storia ci presenta Cella Monte già nei documenti fin dall’XI secolo. La sua identità è intrecciata a quella del Monferrato.
Percorso di Visita
Il centro storico è racchiuso in cima alla collina. Tra le abitazioni, dalle quali, saltuariamente appare il panorama dei colli vicini. Ma procediamo con ordine. Raggiungiamo Piazza Vallino. Siamo nel cuore del borgo.
- Palazzo Volta
- Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta
- Altre Chiese di Cella Monte
- Palazzo Comunale
- Le Vie Cittadine
- Gli Infernot
Palazzo Volta

La prima “attrazione” da visitare è Palazzo Volta. Sede dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni. Perché proprio qui. Si parte da qui per capire la storia dell’arenaria marina che da sempre caratterizza il paesaggio e l’architettura di Cella Monte. Si tratta di un materiale unico, in cui spesso sono intrappolati fossili e conchiglie, memoria del mare che un tempo ricopriva queste colline. (Una conchiglia la si può vedere su uno sperone di roccia nel cortile del museo. All’interno dell’Ecomuseo si trova anche uno degli infernot cittadini. Qui la maggiorparte di queste cantine ipogee sono private. Alcune si possono visitare, altre purtroppo no, o solo in particolari occasioni.
Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta

Sempre su Piazza Vallino sorge la Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta. L’edificio di culto è stato consacrato nel 1633. L’interno è a tre navate. Sulla volta sono dipinti tre riquadri con immagini della “Passione con la Santa Veronica”, l’”Assunzione di Maria” e l’”Esaltazione della Croce”. Inoltre la chiesa conserva affreschi, tele e un prezioso altare in marmo policromo.
Altre Chiese di Cella Monte
Il borgo di Cella Monte custodisce diverse altre chiese. Si tratta di piccoli oratori, ciascuno con una propria anima, a cominciare dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate, che oggi è utilizzata come auditorium e ospita concerti ed eventi culturali. Immersa nel verde, invece la suggestiva Chiesetta romanica di San Quirico. Sorgeva nel nucleo primitivo dell’abitato ed ha pianta rettangolare. E stata, nel secolo scorso, meta di pellegrinaggi per chiedere la guarigione dei bambini e la benedizione dei vestiti che indossavano. Tra gli altri edifici di culto, la Chiesetta di Sant’Anna, che sorge in “Regione Belvedere”, il cui sguardo abbraccia vigneti e colline fino al Sacro Monte di Crea. Infine,la Chiesetta di San Rocco e quella della Madonna di Loreto.

Palazzo Comunale
Sempre sulla Piazza Vallino si affaccia l’edificio che ospita il Palazzo Comunale. Sui conci di pietra della facciata si possono vedere alcuni graffiti risalenti al XVII secolo, mentre sulla parete è inserito un frammento decorativo in pietra da cantoni locale, di possibile origine altomedievale.
Le Vie Cittadine

La passeggiata lungo le acciottolate vie cittadine ci porta alla scoperta di corti chiuse, case nobiliari come la dimora di Pietro Secondo Radicati, ma anche di loggiati quattrocenteschi e i muri di arenaria che custodiscono fossili marini incastonati nella pietra. Ma bisogna saperli vedere. Inoltre, saltuariamente si aprono scorci pittoreschi.
Gli Infernot
Uno dei simboli cittadini, gli infernot, sono cantine ipogee interamente scavate a mano nella pietra da cantoni. Da non confondere con le cantine, questi sono ambienti senza luce, senza spifferi, dove la temperatura è costante. Da secoli sono utilizzati per la conservazione del vino. In passato hanno anche svolto funzione di ricovero della popolazione durante gli assedi.
Alcuni infernot sono visitabili presso aziende vitivinicole e le dimore storiche.
Diversi, invece, vengono aperti solo in occasione di eventi come la Sagra del Tartufo Bianco o la rassegna “Le Colline sono in fiore”.
La Cucina di Cella Monte
Cella Monte è anche la meta ideale per degustare il vino tipico del Monferrato. Questa è zona di vigneti. Qui si producono vini rinomati come: la Barbera, il Grignolino e il Freisa. Si tratta di nettari abbinabili ai piatti della cucina piemontese, tra cui gli agnolotti monferrini, il fritto misto alla piemontese, la classica bagna cauda, la tipica salsa calda con aglio e acciughe. Tra i prodotti tipici ecco il tartufo bianco della Valle Ghenza. Viene celebrato ogni novembre con una sagra che richiama appassionati da tutta Italia.

Cosa Non Perdere a Cella Monte
Gli infernot, le tipiche cantine ipogee scavate interamente nella roccia.
Palazzo Volta che ospita le sale dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, la tipica pietra arenaria locale
La Chiesa Parrocchiale dei Santi Quirico e Giulitta e gli altri edifici di culto cittadini.
Un assaggio dei vini tipici del Monferrato in una delle tante cantine della zona
Quando Andare a Cella Monte
Cella Monte è un borgo vivo tutto l’anno, ma se volete il meglio, allora dovete venire qui in primavera, durante la festa: “Le Colline sono in Fiore”. L’intera località si trasforma. Le vie diventano un’esplosione di colori grazie alle decorazioni floreali che ornano gli edifici. In autunno non perdete la Sagra del Tartufo Bianco. Sempre in autunno non perdete la vendemmia.
Come Arrivo a Cella Monte
Cella Monte si raggiunge in auto dall’Autostrada A26 Genova – Gravellona Toce, uscita Casale Monferrato Sud, quindi
Sp37bar fino a Pozzo San Germano,infine Sp 42 fino a destinazione. In treno, la stazione più vicina è quella di Casale Monferrato, sulle linee Mortara-Asti, Chivasso-Alessandria e Vercelli-Casale. Poi si prosegue in bus (Gruppo Stat). L’aeroporto più vicino è quello di Torino Caselle.
Info
Qui il link del comune di Cella Monte.
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