La leggenda di Azzurrina, una misteriosa bambina scomparsa a Montebello
Visitando la rocca di Montebello, frazione di Poggio Torriana, siamo in provincia di Rimini, a pochi chilometri dal mare Adriatico, si ammira un piccolo, quanto suggestivo borgo, che nasconde una leggenda alquanto curiosa: quella di Azzurrina.

Prima di conoscere questa storia, facciamo un giro per Montebello che sorge a 426 metri sul livello del mare e dall’alto del suo imponente castello domina le valli del Marecchia e dell’Uso. Il nome di questa località è legato alla sua rocca e riporta all’insediamento altomedievale quando era denominato, in latino “Mons belli” ovvero Monte della guerra, divenuto poi Montebello.
Chiesa di San Pietro Apostolo
Prima di visitare il castello e andare alla scoperta dei suoi segreti e della leggenda di Azzurrina, si gira per le vie del borgo fino alla chiesa di San Pietro Apostolo, che si trova in fondo all’abitato. Si tratta di piccolo edificio ristrutturato nel XVII secolo al cui interno si possono vedere alcune interessanti tele sempre dello stesso periodo.
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La Rocca
Il castello, o rocca di Montebello, risale all’anno Mille e fu costruita su una Torre romana del III secolo a.C. La torre, un edificio in muratura a pianta quadrata tuttora inserita nella struttura del maniero, mentre risale alla seconda metà del 1400 la residenza signorile. Al salone nobile sono conservati alcuni preziosi mobili, tra i quali spicca una cassa dipinta risalente, si dice, ai tempi delle Crociate.
Edificio dalle alterne vicende, venne espugnato dai Montefeltro nel 1393, quindi riconquistato dai legittimi proprietari, i Malatesta, che però furono sconfitti nella battaglia di Pian della Marotta, vicino Senigallia dall’esercito di Papa Pio II. Da allora la rocca è di proprietà dei conti Guidi.

Oggi la fortezza è suddivisa in due ali: una rinascimentale e l’altra è una fortezza militare. Per questo scopo fu utilizzata come presidio per tenere sotto controllo la Valmarecchia, il principale collegamento tra il Montefeltro e la Toscana. La rocca è uno degli edifici più interessanti dei Malatesta in Romagna.
La leggenda di Azzurrina
L’aspetto più interessante e misterioso del castello è la leggenda di Azzurrina.
Figlia di tal Ugolinuccio o Uguccione, feudatario di Montebello nel 1375, il 21 giugno di quell’anno la piccola scomparve dopo essere entrata nel nevaio e non venne mai più ritrovata.
Una storia breve, semplice, insignificante, ma che nei secoli si è arricchita di episodi di fantasia. Infatti, tramandata oralmente, c’è chi ha aggiunto …particolari inesistenti sulla storia. Quella che può essere la più verosimile è stata raccolta da uno storico nel XVII secolo e parla di una fanciulla dagli occhi color cielo e i capelli chiari con riflessi azzurri.

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Guendalina
La bimba in questione si chiamava Guendalina ed era nata con i capelli albini. Per paura della diversità i genitori le tinsero i capelli, ma, il bianco dell’albinismo non trattenne i colori. Fu così che la sua chioma diventò azzurra. Da qui deriva l’appellativo di Azzurrina. La bimba però scomparve misteriosamente un giorno nella nevaia. Da allora si persero le tracce.
Nel manoscritto seicentesco si legge:
“… e si narra che, allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro, un suono proveniente da quel sotterraneo cunicolo si faccia ancora sentire.”
Il mistero
Il castello di Montebello oggi è un museo e il 21 giugno del 1990, alcuni tecnici del suono, cercando riscontri alla presenza di questi suoni, realizzarono alcune registrazioni con sofisticate apparecchiature.
Durante l’ascolto si udirono: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi… un suono.
Nel corso degli anni vennero ripetute, sempre lo stesso giorno altre registrazioni e il risultato fu identico con la ripetizione di quel suono misterioso.
Questo rumore viene fatto ascoltare ai visitatori del museo. C’è chi afferma di sentire dei lamenti di bambina, chi una voce, chi solo rumore del vento e della pioggia. Il mistero di Azzurrina resta vico a secoli di distanza.

La cucina
L’altro aspetto interessante di Montebello è la sua cucina, fatta di piatti semplici e prodotti genuini, del territorio. Tra i primi prevale la pasta fatta a mano, come gli strozzapreti e le tagliatelle, mentre i secondi piatti offrono carni alla brace e di cacciagione, mentre tra i dolci ecco la classica ciambella e le crostate casalinghe. Questa è anche zona di produzione dei vini Sangiovese e Trebbiano.
Cinque motivi per visitare Montebello
- Per visitare il castello ed ascoltare i suoni misteriosi registrati al suo interno
- Per scoprire se è vera la storia di Azzurrina
- Perché questo è un piccolo, quanto significativo borgo di Romagna
- Per conoscere la storia del Montefeltro e dei Malatesta
- Per ammirare uno stupendo panorama sulle valli del Marecchia e dell’Uso
Audioguida
Come arrivo a Montebello
Montebello si raggiunge In automobile dall’Autostrada A14, Bologna-Taranto, uscita Vallo del Rubicone, quindi si segue Sp33 e poi So 14 verso Poggio Torriana, da dove si prende la strada provinciale 120 per la meta finale.
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