Un tour cittadino alla scoperta di Castelli, il borgo abruzzese della ceramica

Un piccolo, ma interessante borgo base di partenza per le escursioni e le ascensioni al Gran Sasso, Castelli, in provincia di Teramo, è noto anche per la ceramica dipinta abruzzese, una pratica iniziata qui, forse dai monaci benedettini.

Questa località, dalle oscure, quanto antiche origini, che l’accomuna ad altri luoghi della Valle Siciliana, è arroccata in cima ad uno strapiombo ed è formata da un pugno di case racchiuse attorno al centro storico che ancora mostra i segni del sisma che colpì la zona de L’Aquila il 6 aprile del 2009. Ma questo per la località teramana non fu l’unico evento tellurico per il borgo. La località subì i danni anche dal sisma del 1703. Castelli è sempre sopravvissuta agli eventi naturali.
Contenuto dell’articolo
- La produzione di ceramica
- In giro per il borgo di Castelli
- Cinque motivi per visitare il borgo di Castelli
- Come arrivo a Castelli
- Audioguida
La produzione di ceramica
Castelli ha una particolarità che lo rende interessante, il borgo è noto da secoli per la produzione e la commercializzazione di prodotti in argilla e per le sue maioliche policrome. Qui hanno lavorato diverse dinastie di maestri ceramisti. Tra il XVI-XVII secolo qui vissero ed operarono i Grue, i Gentili, mentre negli anni 60 del secolo scorso fu istituito l’istituto professionale d’arte nell’ex convento dei Francescani per mantenere viva questa antica tradizione. Ancora oggi passeggiando per le vie del centro si possono ammirare le botteghe degli artigiani e spesso capita di vederli anche al lavoro nei loro laboratori. L’abitato più antico di Castelli converge verso la piazza centrale, su cui si affacciano l’edificio del Comune e la parrocchiale di San Giovanni Battista.
In giro per il borgo di Castelli

Edificata alla fine del Cinquecento, la chiesa di San Giovanni Battista ha uno stile rinascimentale. L’interno è a tre navate e l’elemento di maggior pregio conservato è la statua lignea della Madonna col Bambino, legata a un ambone romanico, proveniente dal monastero di San Salvatore, edificio questo che andò distrutto. La statua risalente al XIII secolo è stata realizzata seguendo la matrice culturale francese dalla Cattedrale di Chartres.
Girovagando per le vie cittadine di Castelli si arriva al Belvedere della piazza principale, da dove ci appare in tutta la sua grandezza lo splendido profilo del Gran Sasso e da dove si dipartono le strade verso i quartieri cittadini e le case di importanti ceramisti locali.
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Poco fuori dal centro abitato di Castelli sorge la chiesa di San Donato, un edificio del Seicento che Carlo Levi definì “la cappella Sistina della maiolica” per il meraviglioso soffitto maiolicato, unico in Italia. Una piccola chiesetta che val la pena visitare, sempre che sia aperta. Altrimenti potremo vedere il suo splendido soffitto dalle finestre.

In una località dove quasi tutto il paese è dedito alla ceramica, non poteva mancare un museo delle Ceramiche che è ospitato nel convento francescano dei Frati Minori Osservanti.
Cinque motivi per visitare Castelli
- Per scoprire un borgo autentico d’Abruzzo
- Per ammirare al lavoro abili artigiani della ceramica
- Per acquistare interessanti oggetti in ceramica
- Per respirare l’aria d’Abruzzo e ammirare il Gran Sasso d’Italia
- Per la cucina locale che abbraccia i tipici sapori abruzzesi
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Come arrivo a Castelli
Castelli si raggiunge in auto sia provenendo dalla autostrada A14 (uscita Giulianova – Teramo e Roseto degli Abruzzi) che dall’autostrada A24 (uscita Colledara – San Gabriele). Questa località in provincia di Teramo si può incontrare anche seguendo la panoramica strada pedemontana che collega Castelli con Campo Imperatore, Rigopiano, Farindola, Penne.
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