Erice, la città sopra le nuvole. Un percorso ci porta alla scoperta dei luoghi storici di questo borgo siciliano
Poter camminare sopra le nuvole, succede a Erice, località situata in cima al monte San Giuliano, a 750 metri sul livello del mare, in provincia di Trapani. Guardando il panorama da quassù, scopriamo di essere sopra le nuvole e laggiù, all’orizzonte, il mare. E quando il cielo è limpido, all’orizzonte si vede anche il vulcano Etna. Ma Erice non è solo questo.

Contenuto dell’Articolo
- La storia
- Il borgo
- Il centro medievale
- Le mura
- La chiesa matrice
- Torre campanaria
- Giardino del Balio
- Il Museo
- Le chiese
- La pasticceria ericina
- Cinque motivi per visitare Erice
- Come arrivo ad Erice
- Audioguida
La storia
Siamo nella città contesa da Siracusani e Cartaginesi, nell’antico centro religioso degli Elimi, che qui eressero un tempio dedicato al culto di Venere Ericina, ma anche nel punto esatto dove i Fenici adoravano Astarte e i Greci, Afrodite, dea dell’amore e della bellezza.
Il nome Erice deriverebbe da Eryx Έρυξ, un personaggio mitologico, figlio di Afrodite e di Boote, ucciso da Ercole.
Anche gli arabi arrivando qui si accorsero della bellezza di questo luogo che venne ribattezzato Gebel Hamed (ovvero montagna di Hamed). I Normanni la chiamarono Monte San Giuliano, mentre tornò ad essere Erice nel 1934 .
Il borgo

Siamo a 15 Km da Trapani, da cui si arriva con una comoda funivia.
La cittadina è divisa in due: da una parte il centro cittadino situato in cima al monte, mentre dall’altra, la maggior parte delle abitazioni si trovano a Casa Santa, attiguo alla città di Trapani.
La bellezza del nucleo cittadino è data anche dalla pavimentazione a riquadri dei vicoli che la fanno assomigliare ad un intricato labirinto.
Tra le vie e le viuzze si aprono scorci da cartolina che danno ora sull’entroterra, ora sul mare, su chiese e monasteri.
Il centro medievale
Come un antico borgo fortificato, Erice conserva intatto il suo centro medievale. La città ha un impianto urbano a forma triangolare, delimitato sul lato occidentale da mura ciclopiche costruite per proteggere il lato nord-est, quello più facilmente attaccabile.
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Le mura
Di origine Elimo-Puniche, le mura risalgono ai secoli dall’VIII al VI a.C. Erano dotate di torri di avvistamento e di un camminamento. I soldati vi accedevano da ripide scalette, mentre piccole aperture, permettevano agli abitanti di poter passare. Il tratto di mura meglio conservato è quello lungo via dell’ Addolorata, che si estende da Porta Carmine a Porta Spada.
La chiesa Matrice

A pochi passi da Porta Trapani sorge la Chiesa Matrice dedicata all’Assunta. Eretta attorno ai primi anni del XIV secolo, è stata costruita utilizzando materiale proveniente dal Tempio di Venere.
Si tratta di una chiesa-fortezza coronata di merli con un grande portico gotico ed un rosone.
All’Interno sono conservati una Madonna col Bambino in marmo, opera di Domenico Gagini, del XV secolo ed una ancona marmorea cinquecentesca.
Torre campanaria
Isolato, rispetto alla Chiesa, il campanile trecentesco, già torre di avvistamento, merlato ed ornato da bifore e monofore, è di ispirazione chiaramontana. Si sale e dall’alto, proprio vicino alle tre campane, si ammira un panorama stupendo.

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Giardino del Balio
Nel lato di sud-est del centro cittadino ecco il giardino del Balio, al cui interno svetta il castello Pepoli, una costruzione di età normanna rimaneggiata nel XIX sec. e trasformata in villa.
Risale al XII sec., invece, il castello di Venere. Costruito dai normanni, è dotato di possenti mura di cinta ed è protetto dalle Torri del Balio, che sono invece in posizione più avanzata e, anticamente, collegate alla fortificazione tramite un ponte levatoio.
La fortificazione fu costruita nel luogo dove sarebbe sorto l’antico santuario di Venere Ericina. Sul portone d’ingresso si notano lo stemma di Carlo V di Spagna e una bella bifora.
Il Museo
Tornando nel nucleo, in piazza Umberto I si affaccia il Municipio che ospita il Museo Cordici, al cui interno sono conservate diverse opere, tra cui “L’Annunciazione” di Antonello Gagini e reperti preistorici, punici e greci, tra cui la testina di Afrodite. Nella vicina piazza di San Domenico si possono notare interessanti palazzi.
Le chiese

Un capitolo a parte può essere un tour della città visitano le chiese. Ad Erice se ne contano più di sessanta, alcune delle quali sono monumenti architettonici e testimonianza storica come la chiesa di San Martino, quella di San Cataldo, quella di origine normanna di San Giuliano, quella di San Giovanni Battista, dalla caratteristica cupola bianca e la Matrice, dedicata all’Assunta e datata primi anni del XIV sec.
Da visitare la Chiesa di S. Orsola del 1413 con nella navata principale l’originaria struttura gotica. All’interno sono conservati i gruppi scultorei dei Misteri, risalenti al XVIII sec., che vengono portati in processione il Venerdì.
Erice è sede del Centro studi internazionali intitolato a Ettore Majorana.
La pasticceria ericina
Non si può lasciare questa località senza prima aver assaggiato la raffinata pasticceria ericina. Golose specialità nate tra le mura dei conventi. Tra cui i classici dolci, quelli di pasta di mandorla ripieni di cedro candito.
Cinque motivi per visitare Erice
- Per scoprire la storia di questa località che risale alla notte dei tempi
- Per camminare nel centro storico di stampo medievale
- Per visitare i capolavori architettonici della città
- Per ammirare uno stupendo panorama su Trapani, e nei giorni limpidi fino alll’Etna
- Per assaporare i dolci prodotti della pasticceria ericina
Come arrivo ad Erice
Erice dista circa 15 Km da Trapani, si arriva in auto da Palermo seguendo l’autostrada A29, la SS118 o la panoramica SS187 poi da Trapani seguire SP3 Valderice-Erice. E’ consigliato parcheggiare l’auto a Porta Trapani. In treno la stazione più vicina e quella di Linea Trapani, quindi si prosegue in bus. L’aeroporto più vicino è quello di Trapani Birgi
In località Casa Santa c’è la stazione della funivia che porta a Monte Erice.
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