Visitiamo Barbaresco, oggi capitale del vino delle Langhe, ieri avamposto fortificato
Luogo ricco di storia che nasce tra gli alberi della selva, oggi uno dei più rinomati centri di produzione del vino. Questa è Barbaresco in provincia di Cuneo, una tappa che non può mancare durante il giro delle Langhe. Questo è il luogo di produzione di uno dei vini tipici della zona.
La torre

Sul colle dove sorge questo borgo, spicca la torre, simbolo cittadino. Di origine sconosciuta ma di grande impatto visivo. Non solo perché la si nota da lontano, ma perché salendo (quando è aperta) si può ammirare un panorama che spazia su buona parte delle Langhe. Potrebbe aver fatto parte di un sistema difensivo. Al momento questa maestosa costruzione che sorge sulla roccia dietro la chiesa è chiusa. Peccato non poter accedere. Sono in corso lavori di ristrutturazione.
Siamo partiti dal simbolo cittadino, anche si si viene qui per un altro simbolo, il vino.
Prima dell’edificio comunale, in una chiesa sconsacrata ecco l’Enoteca Regionale. Per sobri motivi visitiamo prima la cittadina e, in un secondo momento, ci lasceremo inebriare dai profumi e dal sapore del barbaresco (inteso come vino).

La storia
Siamo in una zona abitata dalla preistoria, ricca di boschi, abitata in passato dai liguri, poi dai romani che qui hanno lasciato un segno indelebile sotto l’impero di Augusto.
Il nome “Barbaresco”, deriva dal termine “Barbarica silva”. Il ritrovamento di tegoloni romani, lascia supporre che qui vi fosse una fornace. Sempre del periodo romano la realizzazione della strada che attraverso la Valle della Martinenga raggiungeva Alba Pompeia.
Barbaresco ieri
La foresta venne ben presto soppiantata dalle colture collinari, tra cui la vite. Nel Medioevo, Barbaresco era un paese fortificato. Di questo periodo la realizzazione del castello e della torre che sorge poco più avanti rispetto al maniero.
Come in altre località piemontesi, anche qui si sviluppò il ricetto, ovvero l’area fortificata rifugio per la popolazione e luogo di conservazione degli alimenti in caso d’attacco esterno.
Barbaresco oggi
Questa la Barbaresco antica, oggi è una tranquilla cittadina in cima al colle che si presenta con le sue enoteche e il suoi tesori artistici. Parcheggiata la macchina di fronte al Municipio, nella piazza centrale notiamo subito una stupenda meridiana sul muro di una casa. Non è di antica costruzione, ma risale al 1999.
La Meridiana

La Meridiana è stata realizzata dallo gnomista Lucio Maria Morra. Dodici illustrazioni mostrano la coltivazione della vite e la produzione vinicola (sono tratte dall’incunabolo “Ruralia Commoda” di Pietro de’ Crescenzi, un antico trattato di agricoltura- nota dal sito del comune) su cui campeggia la scritta latina: “Da laborem dabo fructus” (Dà il lavoro, darò i frutti). La particolarità di questa meridiana, oltre allo stemma del comune di Barbaresco (nel quadrante in basso), sono le tre funzioni gnomistiche: il calendario stagionale, l’orologio e la meridiana universale. Sulle linee che indica le ore si trovano quaranta nomi di città mondiali. Quando l’ombra dello stilo passa su un nome, significa che in quel momento il quel luogo è mezzogiorno. A Barbaresco succede attorno alle ore 12.30.
Il castello
Lasciamo la meridiana e ci incamminiamo verso il Castello, superiamo il palazzo del Comune e percorsi pochi passi in leggera salita, sulla sinistra troviamo il maniero.
Risale al XVIII secolo. Ha una mole imponente. E’ dotato di giardini, un parco, diversi saloni e soprattutto di cantine sotterranee. Fu la prima sede della Cantina Sociale del Barbaresco. Il castello è stato utilizzato in passato come opificio per la produzione di grappe, oggi, dopo un restauro è tornato alla sua funzione originaria.
Ammiriamo dall’esterno questa costruzione, che superiamo.
Chiesa di San Giovanni Battista

Pochi passi ed ecco la chiesa parrocchiale di san Giovanni Battista. Costruita in stile barocco, nel 1756 fu dotata del campanile, mentre successivamente fu posta l’icona di San Giovanni Battista con una cornice in marmo (1780). Dietro l’altare maggiore in marmo si nota l’affresco dedicato a San Giovanni Battista (patrono del Comune di Barbaresco).
Subito dopo la chiesa parrocchiale ecco la già citata Torre. A base quadrata è in laterizio. E’ alta 30 metri e in cima si trovano ancora alcuni resti dei merli dell’antica corona.
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Il vino
A questo punto non ci resta che tornare al punto di partenza e prima di lasciare Barbaresco, fare un salto all’enoteca locale che ha sede nella sconsacrata chiesa di San Donato. All’interno si trovano oltre 120 etichette che rappresentano il 90% dell’intera produzione vinicola locale.
Il porto fluviale
Siamo in una zona collinare vicino al fiume Tanaro e qui anticamente sorgeva il porto fluviale di Barbaresco. Succedeva prima della costruzione, sul fiume Tanaro del ponte nel territorio di Neive, si poteva attraversare il fiume unicamente con un traghetto. Questo succedeva quando ancora la vite non era la coltivazione principale e i terreni migliori erano quelli oltre il fiume. Così il traghettatore (il portnè) aveva il compito di trasportare uomini, animali e merci da una parte all’altra del fiume.
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Cinque motivi per visitare Barbaresco
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- Per assaggiare ed acquistare l’ottimo vino locale
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Come arrivo a Barbaresco
Barbaresco si raggiunge dall’Autostrada A21 uscita Vezza, quindi strada provinciale per Neive. Da Aba seguire la strada per Asti fino a Castagnito, quindi svoltare verso Barbaresco-Mango e seguire le indicazioni per Neive.
In treno. Dalla stazione di Torino Porta Nuova si raggiunge quella di Alba, quindi si prosegue in autobus
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