Un tour tipicamente primaverile- estivo, ma che in autunno si accende di mille colori, quello che da Arona, sponda piemontese del lago Maggiore, ci porta a Locarno, in Svizzera con il battello e che da qui ci riporta in Italia in treno, seguendo la panoramica “Centovallina“.

L’idea, da praticare in una sola giornata è quella di un giro in battello che da Arona, siamo in provincia di Novara, risale il lago Maggiore fino alla sponda più a Nord, ovvero Locarno, per proseguire con il locale trenino dello delle Centovalli o della Val Vigezzo per raggiungere Domodossola, quindi, dopo la visita alla città, il ritorno ad Arona con il treno di Trenitalia.

D’estate, la navigazione del lago Maggiore offre un pacchetto tutto completo, ma noi che siamo “turisti fai da te” preferiamo organizzarci autonomamente.
Sì parte da Arona
Arrivati ad Arona, acquistiamo il biglietto del battello per Locarno. (Attualmente il biglietto singolo costa 22,90 €) Prima di imbarcarci però, abbiamo del tempo da dedicare a questa località, una mete predilette dai turisti nordici, soprattutto tedeschi.
Girovaghiamo sullo stupendo lungolago ammirando la sponda lombarda dello specchio d’acqua, dove svetta la Rocca di Angera.

Arona non è da meno. Se avete tempo, lasciando alle spalle l’imbarcadero, arrivate fino alla Chiesa di Santa Marta o Santa Maria di Loreto, risalente al XVI secolo e che domina la piazza, poi tornate verso il punto di partenza del battello scendendo verso Corso Cavour, arteria pedonale e via dello shopping.
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Si parte con il battello

È arrivato il tempo di partire.
Da Arona navighiamo ammirando le località che si affacciano sul lago: Lesa, poi Stresa, cittadina che si trova sotto il monte Mottarone. Da qui parte una funivia che raggiunge la vetta. D’inverno, in presenza di neve diventa una località sciistica.
All’altezza di Stresa, a circa 400 metri dalla riva, si elevano dall’acqua le isole Borromee, ovvero Isola Bella, Isola Madre e Isola dei Pescatori.
L’Isola Bella
L’Isola Bella merita un visita per il suggestivo Palazzo Borromeo e per il suo parco. L’edificio risale al 1632 e fu costruito per volontà di Carlo III Borromeo che lo volle donare alla moglie Isabella d’Adda. Si tratta di una costruzione barocca con sfumature manieriste, alla cui edificazione hanno partecipato i migliori architetti dell’epoca.
I giardini furono, invece, inaugurati nel 1671. Sono un vero capolavoro. Si tratta di un giardino all’italiana terrazzato e abbellito da fontane, statue, alberi rari e dominato da fiori come la magnolia e le camelie.
Promettiamo di tornare qui la prossima volta. Per ora abbiamo ammirato l’Isola Bella dal battello.
Arriviamo a Locarno
Si arriva a Locarno ammirando le sponde lombarda e piemontese del lago Maggiore e i suoi fantastici scorci. Nella cittadina svizzera del Cantone Ticino si cambia mezzo di locomozione. Dal battello si passa al treno.
Se il tempo lo permette giriamo tra le vie cittadine e ammiriamo la piazza centrale che d’estate è sede del festival del Cinema di Locarno.
Si hanno tracce di insediamenti in questo luogo già in età romana. Possedimento dei Visconti di Milano, a testimonianza resta il Castello rinascimentale, all’interno del quale si può ancora ammirare il cortile con portico e loggia, alcuni soffitti in legno e un affresco raffigurante la Madonna.
Il Rivellino è invece una costruzione fortificata nata dai progetti di Leonardo da Vinci, ma la città offre interessanti palazzi nel centro storico, così come nel vicino comune di Orselina. Su di uno sperone roccioso sorge il Santuario della Madonna del Sasso, la cu Chiesa risale al XVI- XVII secolo.
Il treno delle Centovalli

È ora di prendere il treno delle Centovalli – qui il link per i prezzi dei biglietti e le prenotazioni – e avventurarci tra monti e vallate al confine tra Svizzera e Italia. L’intera Valle Vigezzo è attraversata da un trenino blu (in contrapposizione a quello rosso del Bernina che viaggia tra Tirano e St. Moritz) e che collega la città di Locarno a quella di Domodossola.
La ferrovia attraversa, nei 52 Km del tragitto, paesaggi suggestivi dominati da alte montagne, boschi, corsi d’acqua e cascate passando sopra 83 ponti e superando 31 gallerie.

Dopo due ore circa di viaggio arriviamo a Domodossola ed anche in questo caso, prima di tornare al punto di partenza abbiamo il tempo per fare una breve visita a questa cittadina.
Domodossola
L’antica Oscella dei Leponzi, capitale dell’Ossola Superiore fu fondata in epoca pre-romana, dopo aver subito diverse invasioni sarà sotto il dominio dei Vescovi Conti di Novara.
Passò ai Visconti e agli Sforza, mentre in epoca più recente, durante la Seconda Guerra Mondiale, Domodossola fu zona libera divenendo per breve tempo Repubblica dell’Ossola e contribuendo alla Liberazione nazionale.
Il centro cittadino

Il centro di Domodossola è un piccolo gioiello di architettura rinascimentale. Molto suggestivi i portici quattrocenteschi che sostengono le case padronali (XV-XVI secolo)
Sulla piazza si affacciava l’antico palazzo comunale, che venne demolito nel 1805 per consentire il passaggio della strada napoleonica del Sempione.
Da visitare anche il vicino quartiere Motta, tra i più antichi della Città, dove spicca la fontana ottagonale con obelisco del 1844 e la via Carina con balconate lignee.
Prendiamo appunti. Torneremo anche a Domodossola per visitare meglio questa cittadina.
Raggiungiamo la stazione di Trenitalia – qui il link per i biglietti – e da Domodossola torniamo ad Arona, il punto di partenza.
Come arrivo ad Arona
Arona si raggiunge dall’Autostrada A26, Genova Gravellona Toce, uscita Arona