Trieste in un giorno

Trieste, Molo Audace

Una giornata a Trieste, capoluogo del Friuli Venezia Giulia, da visitare col più classico dei trekking urbani e che comprende il passaggio davanti ai più importanti monumenti e ai simboli cittadini.

Siamo in un territorio di confine con la Slovenia, dominato dal mare Adriatico da un lato e dall’aspro promontorio carsico dall’altro. 

Trieste città mitteleuropea

Trieste, vista sul molo Audace
Trieste, vista sul molo Audace

Trieste è forse da considerare una città mitteleuropea, ma soprattutto una città colta, che ha dato ispirazione a grandi letterati del passato. Su tutti Italo Svevo, Umberto Saba e James Joyce, che visse un periodo della sua vita proprio a queste latitudini.

Volendo si potrebbe organizzare un trekking letterario, andando alla scoperta dei luoghi cari agli scrittori che abbiamo nominato, ma sarebbe riduttivo per questa città che ha dato tanto alla storia d’Italia, a cominciare dalla sua più importante piazza: Piazza dell’Unità che abbraccia il mare. Una città ricca di palazzi in stile neoclassico, liberty, eclettico e barocco, convivono armoniosamente con vestigia romane, edifici del Settecento e di stampo asburgico.

I diversi percorsi cittadini per visitare Trieste

Un percorso ci propone una Trieste come luogo dove è più netto l’incrocio di religioni. In città hanno sede edifici di culto greco-ortodosso, serbo-ortodosso, la sinagoga, la chiesa evangelica luterana e quella elvetica, che è anche la più antica della città. C’è un percorso che ci offre un lato più culinario della città, ovvero quello del caffè. Trieste ha un filo che la lega a questa bevanda e ai suoi locali storici, dove echeggiano ancora fermenti letterari d’altri tempi. La nostra scelta è dunque difficile, Siamo a pochi passi dallo stadio Nereo Rocco, poco distante c’è la Trieste sede dell’unico campo di concentramento in Italia durante la seconda guerra mondiale: la Risiera di San Sabba.

Decidiamo di iniziare proprio da qui la nostra visita a Trieste.  Ci arriviamo in bus, oppure in auto (dietro la Risieria c’è un comodo parcheggio anche per i camper).

Partiamo dalla Risiera di San Saba

Trieste, Risiera di San Saba
Trieste, Risiera di San Saba

Quello che oggi è il Civico museo della risiera di S. Sabba sorge nell’edificio costruito nel 1898 per la pilatura del riso e che è divenuto tristemente famoso durante la II Guerra Mondiale perché venne utilizzato dopo l’autunno del 1943 dagli occupanti nazisti come Campo di detenzione. Entrare e ascoltare il suo silenzio tocca profondamente. 

Monumento Nazionale dal 1965 visitiamo in rigoroso silenzio le 17 micro celle dove venivano stipati ostaggi, partigiani e detenuti politici italiani, sloveni e croati.

All’esterno una struttura metallica ripercorre il profilo di quello che fu il forno dove venivano cremati i corpi trasportati dalla camera della morte. In questo luogo finivano le persone in fin di vita, o forse già uccise con particolari strumenti (all’interno del museo si può ammirare una copia di questo strumento che sembra una frusta metallica con cui venivano colpite persone inermi e indifese). Il forno fu distrutto dai nazisti prima dell’evacuazione. Nella Sala delle Croci espone una selezione di beni razziati agli ebrei triestini.

Piazza Unità d’Italia

Lasciamo la Risiera ci dirigiamo in città: meta Piazza Unità d’Italia. Ci arriviamo percorrendo un breve tratto in automobile. Sul lungomare si trovano diversi parcheggi (a pagamento).

Trieste, piazza Unità d’Italia, notturno

Eccoci davanti alla piazza a mare più bella d’Europa, che prima di visitare,  ammiriamo meglio passeggiando sul Molo Audace. Lungo 246 metri, inizialmente Molo San Carlo (fu costruito sul relitto della nave che affondò qui nel 1740), prese l’attuale nome dopo il primo conflitto mondiale. Il 3 novembre del 1918, la prima nave della Marina Italiana ad attraccare al molo triestino fu il cacciatorpediniere Audace.

La passeggiata  sul molo è d’obbligo per ammirare lo stupendo  panorama a 180° che dal faro abbraccia la città fino al colosso Ursus, e che prosegue oltre. Lungo la piazza, invece,  si affacciano diversi palazzi, a cominciare dal Palazzo della Luogotenenza austriaca o del Governo, che oggi sede della Prefettura,

Palazzo Stratti, sede dello storico caffè degli Specchi, Palazzo del Municipio con la sua torre con orologio e due automi bronzei, Palazzo Pitteri, il più antico edificio della piazza e Palazzo Vanoli, nelle cui stanze è ospitato un prestigioso albergo. Infine Palazzo dei Lloyd Austriaco di Navigazione, poi Lloyd Triestino, ed ora sede della Regione.

Sulla piazza si trova anche la statua di Carlo VI e la fontana dei quattro continenti. Costruita tra il 1751 e il 1754 , rappresenta quattro statue allegoriche che richiamano i tratti delle persone che vivevano nei continenti allora conosciuti (Europa, Asia, Africa e America).

Il ghetto ebraico

Attraversiamo la piazza, passiamo sotto il palazzo del Municipio ed entriamo nel Ghetto Ebraico ricco di negozi e negozietti. Dopo aver dato uno sguardo alla merce esposta, raggiungiamo Via del teatro Romano. Da qui ammiriamo, viste dal basso, le chiese di Santa Maria Maggiore, edificio barocco dei Gesuiti, risalente alla fine del 1600 che conserva un’immagine della Madonna della Salute e a suo fianco la piccola basilica romanica di San Silvestro a pianta irregolare e priva di abside.

il teatro romano

Ci spostiamo quindi davanti alla Questura. Siamo davanti alla cavea del teatro romano. Voluto dall’Imperatore Traiano ed edificato tra il I ed il II secolo d.C ha un diametro di circa 64 metri e un’altezza di circa 15 metri. La cavea si appoggia nella parte inferiore, a un lembo del Colle di San Giusto. In passato gli spettatori guardando oltre il palcoscenico potevano vedere il mare. Oggi se ci voltiamo vediamo solo palazzi.

IL COLLE DI SAN GIUSTO

Dietro il teatro comincia la strada che ci porta al Colle di san Giusto. Domina Trieste dall’alto. Sopra l’altura – presso la Cattedrale – si allarga l’ampia piazza, che è stata il centro della vita politica, sociale e culturale della città fin dall’epoca protostorica e romana. Ammiriamo i resti del foro romano a pianta rettangolare e con colonnato, la basilica di San Giusto ed il Castello omonimo.

la cattedrale

Decidiamo di visitare la Cattedrale, ma è in corso una funzione religiosa, allora nel rispetto di chi è all’interno, ci accontentiamo di ammirare l’esterno.  La facciata del Duomo è a capanna caratterizzata da un ampio rosone, dalla statua del Santo, da stemmi e da un portale derivato da una stele funeraria romana.

Il vicino campanile è a pianta quadrata. Alla base vi sono i resti di un propileo romano e, sopra la porta ogivale, la statua di San Giusto. All’interno si trovano tracce di pavimentazioni musive e diversi affreschi. Entrando si può salire fino in cima (a pagamento).

Ci dirigiamo verso il Castello. Quello che ammiriamo  è il più importante monumento medievale della città. Si tratta di un edificio a due piani sormontato da una torre con bastione rotondo. Il Castello costituì il punto di raccordo e conclusione della cerchia murata entro la quale si era sviluppato l’antico borgo. Attualmente il castello di Trieste ospita il Museo Civico e il nuovo Lapidario Tergestino dove sono conservati reperti lapidei romani.

l’arco di riccardo

Conclusa la visita al Castello, scendendo la via della Cattedrale raggiungiamo l’Arco di Riccardo, altra testimonianza romana della città. In parte inglobato in una casa, fu eretto presumibilmente nel 33 a.C. Potrebbe trattarsi di una delle aperture transitabili coperte a volta che davano accesso alla Tergeste Romana.

Dall’arco facciamo ritorno in Piazza Unità d’Italia, diamo ancora uno sguardo ai magnifici palazzi, poi prendendo la via che costeggia il Palazzo del Governo, raggiungiamo il Tergesteo.

Il Tergesteo

Il Tergesteo fu eretto tra il 1840 e il 1842 e rappresenta una delle ultime opere civili di stile neoclassico. Dietro all’edificio si apre piazza della Borsa, mentre imboccando la via laterale al teatro Verdi torniamo sul lungomare.

Sull’angolo si trova la chiesa di San Nicolò dei Greci, superata la quale, dopo qualche metro arriviamo al Canal Grande.

Il Canal Grande

Trieste, Canal Grande, sullo sfondo la chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo

Il Canal Grande è una breve via d’acqua artificiale che si addentra nel cuore del Borgo Teresiano di Trieste, quartiere della città edificato nel Settecento su un’area prima occupata da saline. Un tempo, il Canale era utilizzato da velieri e grossi mercantili oggi è una tranquilla zona di passeggio e di ristoro per la presenza di diversi locali. Sul Canal Grande si affacciano palazzo Gopcevich, dal particolare intonaco bianco e rosso, il monumentale Palazzo Carciotti e il Grattacielo Rosso.

Scendiamo verso l’intero e all’altezza del Ponte Rosso si trova la statua dello scrittore irlandese James Joyce a ricordo della sua permanenza a Trieste. Il luogo è facilmente riconoscibile perché orde di turisti si fermano per una foto abbracciati alla statua.

Trieste, statua di James Joyce
Trieste, statua di James Joyce

Le colonne bianche che si notano in fondo al Canale compongono la facciata della chiesa cattolica di Sant’Antonio Nuovo Taumaturgo, mentre le cupole azzurre che spiccano sul fianco destro formano la parte superiore della chiesa serbo-ortodossa di San Spiridione.

I caffè triestini

Ammirati anche questi storici edifici e avendo toccato tutti i principali monumenti cittadini di Trieste, adesso ci meritiamo un caffè.  Siamo nella città dove i locali erano frequentati dai grandi scrittori. Non resta che scegliere il nostro e assaporare, come facevano loro, le prelibatezze del posto.

Prima di lasciare Trieste e continuare la nostra visita ai castelli di Miramare e Duino, oppure visitare la cittadina di Muggia, imboccando viale Miramare, fermiamoci davanti al Faro della Vittoria. Si tratta dell’imponente costruzione realizzata a commemorazione dei marinai caduti nella Prima Guerra Mondiale.

La nostra visita a Trieste si conclude qui. In una sola giornata abbiamo visto i più importanti monumenti cittadini.

Trieste, mappa del percorso cittadino
Trieste, mappa del percorso cittadino

il tram a cremagliera per opicina

L’ideale è aver avuto più tempo anche per provare l’ebrezza del tram a creamagliera per Opicina, oppure in estate un bagno in mare dalla spiaggia alla Lanterna o al Pedocin, l’unica rimasta divisa in due zone da un muro. In una hanno accesso solo le donne e i bambini, l’altra rigorosamente è per soli uomini.

Come arrivo a Trieste

Trieste si raggiunge dall’Autostrada A4 Torino-Trieste, uscita Trieste

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