Scicli, insolito tour tra mascheroni e barocco siciliano

Un tour alla scoperta del barocco siciliano e dei mascheroni di Scicli

Tra i capolavori artistici che il barocco siciliano ci ha regalato, sicuramente i mascheroni che adornano molti palazzi d’epoca sono i più curiosi. Tra i più noti ci sono quelli di Scicli, nel libero consorzio comunale di Ragusa. Una cittadina, questa della val di Noto, che è un capolavoro d’architettura.

Scicli, palazzo Beneventano – Turista a due passi da casa

Non solo i palazzi, ma anche le chiese di Scicli sono considerate dei capolavori in questa città simbolo dell’espressione del barocco siciliano. E questa bellezza la si respira girando per le vie del centro, ammirando gli edifici più antichi, soprattutto in Via Francesco Mormina Penna. Non a caso, questa località che assomiglia ad un “presepe“, è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO

Antica Farmacia Cartia

Un esempio della bellezza architettonica di questa città è dato dall’Antica Farmacia Cartia, un vero e proprio gioiellino in stile liberty che si trova percorrendo Via Francesco Mormina Penna e al cui interno si fanno notare gli antichi arredi di inizio Novecento realizzati dal falegname ed ebanista scicliano Emanuele Russino, oltre al dipinto dove è raffigurata Igea, la dea greco-romana della salute di Giovanni Gentile e i vecchi arnesi del mestiere.

Palazzo Bonelli Patanè

Sempre su via Francesco Mormina Penna, ecco Palazzo Bonelli Patanè, che esternamente assume forme neoclassiche, ma molto sobrie, mentre all’interno è una summa si stili che vanno dal liberty al neogotico. Lo splendido impianto iconografico è opera dell’artista Raffaele Scalia. Il terrazzo di questo palazzo ci offre una magnifica veduta su Scicli.



I mascheroni

Elemento ricorrente su molti edifici cittadini, i mascheroni danno vita a forme fantasiose, terrificanti, giocose, ironiche, il cui significato si presta a diverse interpretazioni: forse sono un simbolo di protezione della casa per tenere lontani gli spiriti maligni, forse un segno di vittoria sui pirati che infestavano il Mediterraneo, oppure semplicemente un abbellimento modaiolo di balconi e mensole. Qual’è stato lo spunto che ha dato origine a questi capolavori? Forse i mostruosi animali dei doccioni delle cattedrali gotiche? Oppure le forme di alcuni capitelli romanici, o ancora le forme animalesche delle gronde dei templi greci? Quale sia stata la fonte d’ispirazione, di fatto i mascheroni sono dei capolavori che abbelliscono questi edifici.

Palazzo Beneventano

Tra i mascheroni più famosi ci sono quelli del settecentesco palazzo Beneventano dove sono incastonate diverse figure, tra cui chiavi d’arco e teste di saraceni che potrebbero riferirsi alle scorribande dei pirati nel Mediterraneo e alla loro cattura. Siamo in Via Francesco Mormina Penna, alle pendici del Colle di San Matteo e al centro esatto tra l’antica cittadella fortificata che sorge in cima all’altura e la città che invece sorge nei due canyon di Santa Maria La Nova e di San Bartolomeo.

Palazzo Beneventano è stato definito da Sir Anthony Blunt “il più bel palazzo barocco di Sicilia” grazie anche agli “irriverenti” mascheroni che adornano i due prospetti. Lo stemma coronato dei Beneventano con le due teste di mori è oggi uno dei simboli cittadini. La bellezza di questo palazzo e data anche dal contrasto tra i tenui colori della facciata e quello scuro del ferro battuto dei balconi.


Cinque motivi per visitare Scicli

  • Perché è è patrimonio dell’umanità dell’UNESCO
  • Per ammirare i “terrificanti” mascheroni
  • Per scoprire il capolavori del barocco siciliano
  • Per girare in una città definita “presepio”
  • Per ammirare la vera Sicilia


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Come arrivo a Scicli

Scicli si raggiunge in auto da Catania percorrendo la Strada Statale Catania – Ragusa fino a Modica quindi verso Scicli, mentre da Siracusa, Statale 115 per Sampieri, quindi per Scicli. In treno, da Catania: linea Catania – Siracusa, con cambio linea Siracusa – Scicli. L’aeroporto più vicino e quello di Catania Fontanarossa


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